Tillandsia sp.*
Inviato: 09 lug 2018, 17:17
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Sono piante della famiglia delle Bromeliacee, forse più conosciute con il romantico nome di “figlie del vento”.
Il motivo va ricercato nel singolare modo di vivere di queste piante: non hanno radici, eppure non sono parassite, traggono il poco che a loro serve per vivere direttamente dall’aria. Sono piante tipiche di ambienti difficili, ventosi, con forti escursioni termiche, con lunghi periodi di siccità ed improvvisi nubifragi.
Insomma, sono talmente abituate a climi impossibili, che non hanno alcun problema a campare anche nelle nostre case, con poche o niente cure, anzi, per loro, i nostri appartamenti, sono una specie di villeggiatura.
Non hanno radici, quei pochi peluzzi che emettono servono solo per ancorarsi ad un substrato, ma non sono utilizzati per l’assorbimento. Questo viene invece attuato direttamente a livello fogliare, da una moltitudine di stomi che si sono specializzati assumendo una forma ad imbuto che raccoglie in continuazione l’aria umida, trattenendo poi all’interno della pianta l’acqua che era sospesa nell’aria. Il nutrimento segue la stessa via, viene introdotto mediante gli stomi: le gocce d’acqua rimbalzano sulla corteccia dell’albero portante sciogliendo i minerali, poi penetrano negli stomi, nutrendo così la tillandsia.
Come ben si vede nell’immagine a maggior ingrandimento, ciascuno stoma ha una frangia che quando l’aria è secca si ripiega sopra l’apertura chiudendola, mentre se l’aria è umida si apre a forma di imbuto per accogliere quanta più umidità è possibile.
Queste caratteristiche di estrema resistenza la rendono perfetta per chi non ha molte attenzioni per le piante: potete metterle in giardino e dimenticarle per sempre, potete tenerle in casa ed andare in ferie per un mese senza preoccuparvi di nulla.
(Continua)
Sono piante della famiglia delle Bromeliacee, forse più conosciute con il romantico nome di “figlie del vento”.
Il motivo va ricercato nel singolare modo di vivere di queste piante: non hanno radici, eppure non sono parassite, traggono il poco che a loro serve per vivere direttamente dall’aria. Sono piante tipiche di ambienti difficili, ventosi, con forti escursioni termiche, con lunghi periodi di siccità ed improvvisi nubifragi.
Insomma, sono talmente abituate a climi impossibili, che non hanno alcun problema a campare anche nelle nostre case, con poche o niente cure, anzi, per loro, i nostri appartamenti, sono una specie di villeggiatura.
Non hanno radici, quei pochi peluzzi che emettono servono solo per ancorarsi ad un substrato, ma non sono utilizzati per l’assorbimento. Questo viene invece attuato direttamente a livello fogliare, da una moltitudine di stomi che si sono specializzati assumendo una forma ad imbuto che raccoglie in continuazione l’aria umida, trattenendo poi all’interno della pianta l’acqua che era sospesa nell’aria. Il nutrimento segue la stessa via, viene introdotto mediante gli stomi: le gocce d’acqua rimbalzano sulla corteccia dell’albero portante sciogliendo i minerali, poi penetrano negli stomi, nutrendo così la tillandsia.
Come ben si vede nell’immagine a maggior ingrandimento, ciascuno stoma ha una frangia che quando l’aria è secca si ripiega sopra l’apertura chiudendola, mentre se l’aria è umida si apre a forma di imbuto per accogliere quanta più umidità è possibile.
Queste caratteristiche di estrema resistenza la rendono perfetta per chi non ha molte attenzioni per le piante: potete metterle in giardino e dimenticarle per sempre, potete tenerle in casa ed andare in ferie per un mese senza preoccuparvi di nulla.
(Continua)