Artiodactyla-Cervidae: Capreolus capreolus (Linnaeus, 1758) - capriolo

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violapinnata
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Artiodactyla-Cervidae: Capreolus capreolus (Linnaeus, 1758) - capriolo

Messaggio da violapinnata »

Malandre (CN), 800m, ott 2017
Foto di Bruno Baudino
Questi caprioli (una mamma con due nati dell'anno, ormai grandicelli) sono stati per me una fonte di preoccupazione tutta l'estate: erano infatti molto attirati dal mio orto e poichè sono, come ognuno sa, degli erbivori, il risultato è stato devastante. Posso fare una lista degli ortaggi prediletti: in primis le fragole (solo le foglie però), poi l'Atriplex hortensis (ma non i comuni spinaci), le insalate, le lattughe, poi le bietole (molto gradite), quindi i fagiolini, i peperoni, le cucurbitaceae di qualsiasi specie (solo le parti tenere) e per ultimi, ma dimentico sicuramente qualcosa, i cetrioli. Disdegnano inveve tutte le Solanaceae e sembrano non gradire troppo i piselli. A nulla sono valse le misure dissuasive, le recinzioni e altro ancora. Ho così scoperto che sono estrememente intelligenti trovando incredibili soluzioni ai problemi di accesso all'orto che via via incontravano. Alla fine mi sono rassegnato..sono così belli ed hanno uno sguardo dolcissimo. Siamo persino diventati "amici", nel senso che sembravano non aver più paura della mia presenza e si sono lasciati tranquillamente fotografare mentre si riposavano all'ombra di un bosco accanto all'orto. Poi è stata aperta la caccia e sono scomparsi. Dopo qualche giorno i cuccioli sono ritornati ma la mamma non c'era più. Non vorrei che l'avessero uccisa...spero proprio di no...
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violapinnata
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Re: Artiodactyla-Cervidae: Capreolus capreolus (Linnaeus, 1758) - capriolo

Messaggio da violapinnata »

Nella prima foto uno dei piccoli, nella seconda sempre la mamma
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Umberto Ferrando
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Re: Artiodactyla-Cervidae: Capreolus capreolus (Linnaeus, 1758) - capriolo

Messaggio da Umberto Ferrando »

Sono belli, per carità, suscitano sentimenti di ammirazione per la loro eleganza, ma a volte vorrei che sparissero. Purtroppo, anziché segnale di un miglioramento ambientale i caprioli sono diventati un segnale e un aggravante del degrado dei nostri ambienti (anche umani, visto che i boschi italiani non sono quelli della British Columbia e nemmeno quelli del Caucaso. Oltre ai danni inferti alle coltivazioni i caprioli brucano anche piante erbacee indigeste ad altri erbivori, addirittura alcune euforbie come Euphorbia dulcis L. ed Euphorbia hyberna L. o anche le genziane, che sono in genere scartate dal bestiame domestico, probabilmente perché troppo amare. Inoltre sono il principale veicolo (in Liguria e nel Sud del Piemonte praticamente l'unico) della zecca silvestre.

Non sono un cacciatore (per motivi etici sono contrario all'uso delle armi) e non sono nemmeno un animalista e non riesco ad essere contento del ritorno massiccio dei grandi ungulati nei nostri boschi, soprattutto in una situazione in cui, scarseggiando i predatori naturali, si arriva velocemente alla sovrappopolazione. Per certi aspetti rimpiango gli anni '60 o '70 quando questi animali, favoriti da immissioni massicce e spesso illegali da parte di privati, da noi non erano ancora tornati.

Ciao
Umberto
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