Alcea rosea L.
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I messaggi di questo forum costituiscono una preziosa documentazione della presenza allo stato spontaneo della flora italiana ordinata in base alla data del rinvenimento, sequenza che verrebbe alterata da qualsiasi intervento successivo, ammissibile SOLO in caso di errori nella determinazione. Per segnalare errori inviate un messaggio nel forum "Correzioni e modifiche ad Archivio floristico" ricopiando il Topic_id che trovate in cima a ogni topic dell'Archivio
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Alcea rosea L.
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Malvaceae: Malvone roseo, Alcea rosea
Nure a Bettola (PC), 290 m, ott 2017
Foto di Enrico Romani
Alcea rosea o biennis ??
Peli stellati abbondanti, epicalice minore/uguale 1/2 del calice, fiori grandi
Malvaceae: Malvone roseo, Alcea rosea
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Foto di Enrico Romani
Alcea rosea o biennis ??
Peli stellati abbondanti, epicalice minore/uguale 1/2 del calice, fiori grandi
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Re: Alcea rosea L.
Alcea rosea L.
Malvaceae: Malvone roseo, Alcea rosea
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Re: Alcea rosea L.
Peli stellati, per me Alcea biennis
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Re: Alcea rosea L.
Grazie Franco.
Anch'io sono arrivato alla stessa conclusione.
I dubbi mi sono sorti leggendo l'ultimo lavoro di Ardenghi sulla flora dell'Oltrepo Pavese.
Riporto lo stralcio dal suddetto lavoro:
“L’errore di determinazione deriva dall’utilizzo della chiave di Pignatti (1982b), che, analogamente a Tutin (1968), separa le due entità unicamente in base alla pelosità del fusto (“densamente tomentoso per peli stellati” in A. biennis subsp. biennis, “con sparse setole semplici o subglabro” in A. rosea). In realtà, secondo Uzunhisarcıklı & Vural (2012) e altre fonti europee (es. Stace, 2010; Verloove, 2010; Tison & de Foucault, 2014), la pelosità di A. rosea è altamente variabile, così come il colore dei fiori e la forma delle lamine fogliari; i fusti, nella fattispecie, possono essere da glabri a tomentosi o con indumento stellato da sparso a denso. Tale eterogeneità morfologica sembra rispecchiare l’origine ibrida della specie, che vedrebbe presumibilmente coinvolte la stessa A. biennis e A. setosa (Boiss.) Alef. (Tutin, 1968; Verloove, 2010). La “vera” A. biennis si distingue da A. rosea per i petali sempre rosa (vs. multicolori) e lunghi fino a 5 cm (vs. > 5 cm), l’epicalice nettamente > 1/2 del calice (vs. < o > 1/2 del calice) e il fusto sempre coperto da densi peli stellati (Uzunhisarcikli & Vural, 2012).”
Anch'io sono arrivato alla stessa conclusione.
I dubbi mi sono sorti leggendo l'ultimo lavoro di Ardenghi sulla flora dell'Oltrepo Pavese.
Riporto lo stralcio dal suddetto lavoro:
“L’errore di determinazione deriva dall’utilizzo della chiave di Pignatti (1982b), che, analogamente a Tutin (1968), separa le due entità unicamente in base alla pelosità del fusto (“densamente tomentoso per peli stellati” in A. biennis subsp. biennis, “con sparse setole semplici o subglabro” in A. rosea). In realtà, secondo Uzunhisarcıklı & Vural (2012) e altre fonti europee (es. Stace, 2010; Verloove, 2010; Tison & de Foucault, 2014), la pelosità di A. rosea è altamente variabile, così come il colore dei fiori e la forma delle lamine fogliari; i fusti, nella fattispecie, possono essere da glabri a tomentosi o con indumento stellato da sparso a denso. Tale eterogeneità morfologica sembra rispecchiare l’origine ibrida della specie, che vedrebbe presumibilmente coinvolte la stessa A. biennis e A. setosa (Boiss.) Alef. (Tutin, 1968; Verloove, 2010). La “vera” A. biennis si distingue da A. rosea per i petali sempre rosa (vs. multicolori) e lunghi fino a 5 cm (vs. > 5 cm), l’epicalice nettamente > 1/2 del calice (vs. < o > 1/2 del calice) e il fusto sempre coperto da densi peli stellati (Uzunhisarcikli & Vural, 2012).”
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Re: Alcea rosea L.
Quindi questa sarebbe A. rosea.
Tra tutti i caratteri elencati, quello che mi pare più applicabile, almeno al caso in esame è: epicalice inferiore a 1/2 del calice.
Spero di avere ben interpretato la trascrizione desunta dal lavoro di Ardenghi e Polani.
Certo che, alla luce di queste precisazioni, l'argomento andrebbe riconsiderato.
Quindi il "Malvone" che è caratterizzato da fiori a corolla molto grande e multicolore corrisponde ad A. rosea; la vera biennis a questo punto va ricercata.
In base a quel che ho visto, per massima parte si tratterebbe (sempre?) di A, rosea e non di A. biennis. Mi riferisco alle mie osservazioni in EMR, dove questa pianta si trova naturalizzata ad es. in ambiente ferroviario.
Casomai sento Nicola per valutare se queste mie considerazioni sono condivisibili.
Ciao
Ale
Tra tutti i caratteri elencati, quello che mi pare più applicabile, almeno al caso in esame è: epicalice inferiore a 1/2 del calice.
Spero di avere ben interpretato la trascrizione desunta dal lavoro di Ardenghi e Polani.
Certo che, alla luce di queste precisazioni, l'argomento andrebbe riconsiderato.
Quindi il "Malvone" che è caratterizzato da fiori a corolla molto grande e multicolore corrisponde ad A. rosea; la vera biennis a questo punto va ricercata.
In base a quel che ho visto, per massima parte si tratterebbe (sempre?) di A, rosea e non di A. biennis. Mi riferisco alle mie osservazioni in EMR, dove questa pianta si trova naturalizzata ad es. in ambiente ferroviario.
Casomai sento Nicola per valutare se queste mie considerazioni sono condivisibili.
Ciao
Ale
- Nicola Ardenghi
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Re: Alcea rosea L.
Condivido pienamente tutte le osservazioni di Ale! In particolare, il materiale italiano meriterebbe d'essere rivisto.
Nicola
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