Bacini ex-zuccherificio di Mezzano (RA)

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Bacini ex-zuccherificio di Mezzano

Spendo volentieri due parole per questa area ZPS (IT4070020) perchè è stata una delle prime zone naturalistiche che abbia frequentato.
Prima di tutto lasciatemi sgomberare il campo da un equivoco che a volte sorge; nonostante l'omonimia, non centra niente che con le bonifiche del Mezzano delle Valli di Comacchio nel ferrarese, qui siamo nella pianura ravennate.

La "mia scoperta" dell'area risale al 1990. Durante una licenza del servizio militare andai a prendere il treno alla stazione di Mezzano (RA); e mentre ero in attesa, oltre il piccolo argine posto di là dai binari, vidi alzarsi in volo un gruppo di piovanelli pancianera.
Allora mi occupavo principalmente di ornitologia; alla licenza successiva andai subito a dare un'occhiata trovando numerose vasche con acqua e frequentate da una ricca fauna. Ci tornai spesso osservando molte specie di uccelli fra cui anche la sterna Zampenere nidificante che, per quegli anni, era una rarità; tanto che ci feci la mia prima pubblicazione scientifica.
Successivamente mi sono trasferito ed ho perso di vista l'area e solo recentemente sono tornato sui miei passi.
A 20 anni di distanza, noto molte differenze, alcune positive, altre negative.
Dal 2004 l'area è sottoposta vincolo (ZPS), ora ci sono sentieri ed osservatori per il birdwatching. Quasi tutti gli argini delle vasche sono stati spianati e sopra piantumati molti alberi che prima mancavano quasi del tutto. Molte vasche però, ora sono senza acqua e risultano invase da fitte formazioni monospecifiche di Phragmites australis; col tempo è venuta a mancare una delle caratteristiche principali dell'area, ovvero una presenza diffusa di specchi d'acqua.
Ulteriori informazioni sono qui:
http://ambiente.regione.emilia-romagna. ... /it4070020

Negli anni l'area è stata oggetto di studio, sopratutto per quel che riguarda la fauna e diversi autori (Costa & Ricci, Bendazzi & Pezzi) hanno pubblicato vari lavori scientifici. Mancando una checklist floristica, ho pensato di rimediare compiendo le mie osservazioni nel 2012. Sono a buon punto, a fine Maggio ho già determinato con certezza quasi 200 specie e di altre sto attendendo la fioritura.
In un contesto fortemente antropizzato come il territorio circostante si tratta certamente di un'area interessante che merita di essere conservata e protetta.
Ecco qualche foto ed alcune delle specie più interessanti.

Metto pure una Foto di copertina: fioritura di Tamarix gallica

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Rumex palustris

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Scutellaria hastifolia

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Del Chenopodium ficifolium se ne è parlato qui:
https://www.actaplantarum.org/forum/vie ... 09&t=37116

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Bromus commutatus

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Ranunculus sardous

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In questi giorni ho finito la redazione della cheklist e l'ho spedita,
riprendo questo argomento aggiungendo qualche altra specie interessante visto che in fondo all'articolo ho messo questo link.

di Agrostis castellana se ne è parlato qui:
https://www.actaplantarum.org/forum/vie ... 40&t=39353

di Chenopodium botryoides (Ch. chenopodioides) qui:
https://www.actaplantarum.org/forum/vie ... 09&t=43436

di Polypogon viridis qui:
https://www.actaplantarum.org/forum/vie ... 40&t=39624

di Trifolium ochroleucum qui:
https://www.actaplantarum.org/forum/vie ... 40&t=38363

di Veronica anagalloides qui:
https://www.actaplantarum.org/forum/vie ... 09&t=44096


metto pure una Foto di Inula britannica

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E concludo con un'esotica invasiva che localmente produce gravi danni
Lonicera japonica

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E' appena uscito l'articolo con la cheklist che ho redatto sulla base dele osservazioni compiute nel 2012.
Nel 2013 sono andato qualche altra volta e, mentre l'elenco era in pubblicazione, ho trovato qualche altra specie dentro la zona o nelle immediate vicinanza
-Kickxia elatine (L.) Dumort. subsp. elatine
-Kickxia elatine (L.) Dumort. subsp. crinita (Mabille) Greuter
-Kickxia spuria (L.) Dumort.
-Sison amomum L.
-Alisma lanceolatum With. (1 sola pianta)
-Bidens frondosus L.

[AleAle]

Acc... questo itinerario mi era sfuggito.
Applaudo adesso, anche per l'articolo che sto giusto schedando.
Grazie a questo tipo di esplorazioni si sta pian piano componendo un mosaico di conoscenze sulla flora della pianura che identifica siti di un certo interesse.
Il quadro che ne esce è molto più ricco di quanto non si pensasse.
Il paradosso (ma solo apparente) è che spesso le flore di maggior valore si trovano in aree "abbandonate", nel senso che un tempo erano utilizzate e poi oggi non lo sono più.
Dopo decenni di abbandono le piante ricostituiscono situazioni ecologiche di una certa complessità.
Abbondano ovviamente ruderali, alloctone, opportuniste.
Ma rispetto al deserto delle distese di asfalto (o delle colture agrarie) meglio questi siti.


Ale