Isola d'Ischia a febbraio
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Isola d'Ischia a febbraio
Una visita all'Isola d'Ischia a febbraio, quando non c'è il turismo di massa, consente di percorrere qualche interessante itinerario, apprezzando l'acqua termale, la geologia dell'Isola e qualche fioritura.
Come prima tappa consiglio di visitare la baia di Sorgeto, a Panza d'Ischia (la pancia del mitologico mostro Tifeo, o Tifone "fumo stupefacente") dove sgorga, vicinissimo al mare, una sorgente d'acqua termale bollente che, mischiata all'acqua marina, permette di godersi un gratuito bagno termale all'aperto.
Come prima tappa consiglio di visitare la baia di Sorgeto, a Panza d'Ischia (la pancia del mitologico mostro Tifeo, o Tifone "fumo stupefacente") dove sgorga, vicinissimo al mare, una sorgente d'acqua termale bollente che, mischiata all'acqua marina, permette di godersi un gratuito bagno termale all'aperto.
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
Mentre si scende la scalinata che porta alla piccola insenatura (approdo dei primi coloni dell'Isola), si osservano le fioriture di:
Oxalis pes-caprae L.
Oxalidaceae: ACETOSELLA GIALLA
Thymelaea hirsuta (L.) Endl.
Thymaleaceae: SPAZZAFORNO
Oxalis pes-caprae L.
Oxalidaceae: ACETOSELLA GIALLA
Thymelaea hirsuta (L.) Endl.
Thymaleaceae: SPAZZAFORNO
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
Possiamo ammirare anche
Centhaurea deusta Ten.
Asteraceae: Centaurea bruciacchiata
Teucrium fruticans L.
Lamiaceae: CAMEDRIO FEMMINA
Centhaurea deusta Ten.
Asteraceae: Centaurea bruciacchiata
Teucrium fruticans L.
Lamiaceae: CAMEDRIO FEMMINA
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
Fatto il piacevole bagno, ci spostiamo a Sant'Angelo per vedere le fumarole che sgorgano dalla spiaggia di Maronti, ma prima ammiriamo il paesaggio nel quale spicca l'isolotto, alto 106 metri e legato all'isola da un istmo lungo 119 metri dove vi erano una volta un piccolo monastero ed una torre di vedetta, della quale si vede ancora la parte inferiore, distrutti nel 1809 dalle cannonate degli Inglesi, quando cacciarono i francesi dal Castello d'Ischia e dall'isola stessa
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
Si attraversa il paese fino a scendere alla spiaggia di Maronti, incontrando così una prima fumarola (la bocca di Tifeo) inglobata in una torretta, mentre le altre escono dalla spiaggia stessa. La sabbia bollente viene utilizzata per sabbiature atte a curare dolori reumatici
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
A ridosso delle fumarole incontriamo due diverse specie di Opuntia:
Opuntia ficus-indica (L.) Mill.
Cactaceae: Fico d'India
Opuntia sp.
(non sono sicura della specie)
Opuntia ficus-indica (L.) Mill.
Cactaceae: Fico d'India
Opuntia sp.
(non sono sicura della specie)
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
Il percorso successivo ci porta alla cima del Monte Epomeo, la cima più alta dell'Isola.
Circa 55.000 anni fa, si formò una gigantesca camera magmatica sotto l'odierna Isola d'Ischia. Attraverso spaccature e crepacci nella crosta terrestre, il magma fu scagliato nell'atmosfera e la camera magmatica si svuotò. Il coperchio della camera magmatica sprofondò e la conca che si creò nella crosta terrestre, chiamata "Caldera", è dove oggi si trova l'isola d'Ischia. Poiché circa 55.000 anni fa, la superficie del mare si trovava 150-200 m più in basso di oggi, questa "Conca-Caldera" era terra emersa. In seguito all'innalzamento del livello del mare, l'isola fu sommersa per svariati anni. Questo ha fatto sì che la roccia originaria, in seguito a trasformazioni chimiche, si è tramutata in tufo verde.
Nuovo magma confluì nella vecchia camera magmatica sotto l'odierna isola d'Ischia, il coperchio della camera magmatica cominciò a sollevarsi dal mare e a far emergere l'isola. Questo innalzamento ha dato origine al Monte Epomeo che oggi si innalza fino ad un'altezza massima di circa 789 m slm. Il fatto che l'isola sia emersa dal mare, oltre che dalle caratteristiche mineralogiche, è confermato anche dalla presenza di argille marine sovrapposte al tufo verde e da fossili di molluschi e foraminiferi. Nella zona del bosco della Falanga e dei Frassitelli è particolarmente evidente il piano di faglia ed il sollevamento che ha dato poi origine al monte (horst vulcano - tettonico). L'attività vulcanica è attualmente in una fase di quiescenza, ed è caratterizzata da uno sviluppo di fumarole e sorgenti idrotermali molto intenso.
Circa 55.000 anni fa, si formò una gigantesca camera magmatica sotto l'odierna Isola d'Ischia. Attraverso spaccature e crepacci nella crosta terrestre, il magma fu scagliato nell'atmosfera e la camera magmatica si svuotò. Il coperchio della camera magmatica sprofondò e la conca che si creò nella crosta terrestre, chiamata "Caldera", è dove oggi si trova l'isola d'Ischia. Poiché circa 55.000 anni fa, la superficie del mare si trovava 150-200 m più in basso di oggi, questa "Conca-Caldera" era terra emersa. In seguito all'innalzamento del livello del mare, l'isola fu sommersa per svariati anni. Questo ha fatto sì che la roccia originaria, in seguito a trasformazioni chimiche, si è tramutata in tufo verde.
Nuovo magma confluì nella vecchia camera magmatica sotto l'odierna isola d'Ischia, il coperchio della camera magmatica cominciò a sollevarsi dal mare e a far emergere l'isola. Questo innalzamento ha dato origine al Monte Epomeo che oggi si innalza fino ad un'altezza massima di circa 789 m slm. Il fatto che l'isola sia emersa dal mare, oltre che dalle caratteristiche mineralogiche, è confermato anche dalla presenza di argille marine sovrapposte al tufo verde e da fossili di molluschi e foraminiferi. Nella zona del bosco della Falanga e dei Frassitelli è particolarmente evidente il piano di faglia ed il sollevamento che ha dato poi origine al monte (horst vulcano - tettonico). L'attività vulcanica è attualmente in una fase di quiescenza, ed è caratterizzata da uno sviluppo di fumarole e sorgenti idrotermali molto intenso.
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
Il sentiero è molto agevole e con un'ora e trenta si arriva alla cima.
Dal Comune di Serrara Fontana proseguire per Fontana fino ad incontrare il cartello "Monte Epomeo". Parcheggio libero prima della salita.
Si sale molto rapidamente per una stretta via asfaltata fino ad arrivare alla fine della strada asfaltata e si prosegue a piedi per un sentiero scavato nel tufo, circondato da un bosco di castagni. Continuando la risalita si arriva ad un horst.Si prosegue fino alla chiesetta - eremo di S. Nicola di Bari (sec.XVI) interamente scavata nel tufo verde, dove per anni ha soggiornato l'eremita Giuseppe D'Argout, ex comandante della guarnigione del Castello Aragonese nel 1700. Dall'eremo un sentiero scavato nel tufo conduce verso la vetta. Da qui si gode di una vista a 360 gradi (da cui l'origine del nome Epomeo: Epopon o Epopos io guardo, io miro attorno). Di fronte è riconoscibile il bosco della Falanga con Santa Maria al monte, il Monte Nuovo e Forio in basso; in lontananza le isole pontine e la costa laziale. Spostando lo sguardo verso Nord si possono vedere : il litorale flegreo con le isole di Procida e Vivara, il Vesuvio, e proseguendo i Monti Lattari e l'isola di Capri.
Dal Comune di Serrara Fontana proseguire per Fontana fino ad incontrare il cartello "Monte Epomeo". Parcheggio libero prima della salita.
Si sale molto rapidamente per una stretta via asfaltata fino ad arrivare alla fine della strada asfaltata e si prosegue a piedi per un sentiero scavato nel tufo, circondato da un bosco di castagni. Continuando la risalita si arriva ad un horst.Si prosegue fino alla chiesetta - eremo di S. Nicola di Bari (sec.XVI) interamente scavata nel tufo verde, dove per anni ha soggiornato l'eremita Giuseppe D'Argout, ex comandante della guarnigione del Castello Aragonese nel 1700. Dall'eremo un sentiero scavato nel tufo conduce verso la vetta. Da qui si gode di una vista a 360 gradi (da cui l'origine del nome Epomeo: Epopon o Epopos io guardo, io miro attorno). Di fronte è riconoscibile il bosco della Falanga con Santa Maria al monte, il Monte Nuovo e Forio in basso; in lontananza le isole pontine e la costa laziale. Spostando lo sguardo verso Nord si possono vedere : il litorale flegreo con le isole di Procida e Vivara, il Vesuvio, e proseguendo i Monti Lattari e l'isola di Capri.
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
Lungo il percorso, al bordo della strada si ammira la fioritura di
Brassica fruticulosa Cirillo
Brassicaceae: Cavolo arbustivo
Brassica fruticulosa Cirillo
Brassicaceae: Cavolo arbustivo
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
Scendendo per lo stesso sentiero si può deviare sulla destra per raggiungere la cima di Pietra dell'Acqua (720 m).
Si segue un pendio che porta ad una cisterna che dà il nome alla cima, una grande roccia di tufo (a forma di Cammello), che è stata scavata e scanalata per raccogliere l'acqua piovana.
La roccia si presenta imponente e mostra ben visibili gli interventi che l'uomo ha fatto in epoche lontane per sfruttare quanto la natura gli offriva: dovendo coltivare anche le zone più alte, più sicure dagli attacchi dei pirati, i contadini avevano bisogno d'acqua; scavando nella roccia crearono una grande cisterna alla quale l'acqua giungeva tramite un canale anch'esso scavato nella pietra, dalla cisterna l'acqua confluiva in alcune vasche ricavate attorno ad essa e lì si abbeveravano tanto i contadini che gli animali. Al tempo delle invasioni piratesche, verso la metà dei 500, le famiglie che si rifugiavano in alto sulla montagna utilizzavano i massi che avevano trasformato in case anche come sistema difensivo: infatti, sulla sommità di molti di essi, alla quale si arrivava mediante scalini intagliati nella roccia, sono stati trovati dei fori e ganci che dovevano servire probabilmente per sistemarvi delle torce o fiaccole; dai fori non solo entrava luce per illuminare l'ambiente ma si potevano anche fare segnalazioni. Secondo lo storico D'Ascia anche Pietra dell'Acqua può essere stata utilizzata come "osservatorio", si trova, infatti, in un punto dell'Epomeo da cui è ben visibile la costa flegrea. Il linguaggio dei fuochi da Napoli alle torri d'avvistamento sulla costa ischitana e alle zone più alte sull'Epomeo, segnalava il pericolo d'incursioni.
Si segue un pendio che porta ad una cisterna che dà il nome alla cima, una grande roccia di tufo (a forma di Cammello), che è stata scavata e scanalata per raccogliere l'acqua piovana.
La roccia si presenta imponente e mostra ben visibili gli interventi che l'uomo ha fatto in epoche lontane per sfruttare quanto la natura gli offriva: dovendo coltivare anche le zone più alte, più sicure dagli attacchi dei pirati, i contadini avevano bisogno d'acqua; scavando nella roccia crearono una grande cisterna alla quale l'acqua giungeva tramite un canale anch'esso scavato nella pietra, dalla cisterna l'acqua confluiva in alcune vasche ricavate attorno ad essa e lì si abbeveravano tanto i contadini che gli animali. Al tempo delle invasioni piratesche, verso la metà dei 500, le famiglie che si rifugiavano in alto sulla montagna utilizzavano i massi che avevano trasformato in case anche come sistema difensivo: infatti, sulla sommità di molti di essi, alla quale si arrivava mediante scalini intagliati nella roccia, sono stati trovati dei fori e ganci che dovevano servire probabilmente per sistemarvi delle torce o fiaccole; dai fori non solo entrava luce per illuminare l'ambiente ma si potevano anche fare segnalazioni. Secondo lo storico D'Ascia anche Pietra dell'Acqua può essere stata utilizzata come "osservatorio", si trova, infatti, in un punto dell'Epomeo da cui è ben visibile la costa flegrea. Il linguaggio dei fuochi da Napoli alle torri d'avvistamento sulla costa ischitana e alle zone più alte sull'Epomeo, segnalava il pericolo d'incursioni.
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
Attualmente gli abitanti di "Pietra dell'acqua" sono queste due specie di lacertidi
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
Sotto "l'Occhio del Signore" particolare roccia formata dal tenero tufo, ci spostiamo a Barano, per scendere nuovamente alla spiaggia di Maronti alla ricerca di Cavascura, una sorgente termale utilizzata dagli antichi romani.
Lungo il percorso possiamo vedere fiorita la
Aloe arborescens Mill.
Asphodelaceae: Aloe vera
che in quest'isola è abbondante dovunque
Lungo il percorso possiamo vedere fiorita la
Aloe arborescens Mill.
Asphodelaceae: Aloe vera
che in quest'isola è abbondante dovunque
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
lungo la strada che conduce alla spiaggia è fiorito il
Melilotus elegans Ser.
Fabaceae
Melilotus elegans Ser.
Fabaceae
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
e lungo il muretto che fiancheggia la strada c'è
Helichrysum litoreum Guss.
Asteraceae: Perpetuino dei litorali
Phagnalon saxatile (L.) Guss.
Asteraceae: Scuderi angustifoglio
Helichrysum litoreum Guss.
Asteraceae: Perpetuino dei litorali
Phagnalon saxatile (L.) Guss.
Asteraceae: Scuderi angustifoglio
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
rallegrano la passeggiata verso la spiaggia
Prunus dulcis (Mill.) D.A. Webb.
Rosaceae: Mandorlo
Lathyrus clymenum L.
Fabaceae: Cicerchia porporina
Prunus dulcis (Mill.) D.A. Webb.
Rosaceae: Mandorlo
Lathyrus clymenum L.
Fabaceae: Cicerchia porporina
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
Dalla spiaggia, percorrendo delle passerelle di legno a ridosso delle pareti, possiamo osservare
Matthiola incana (L.) R.Br.
Brassicaceae: Violaciocca rossa
Matthiola incana (L.) R.Br.
Brassicaceae: Violaciocca rossa
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
a metà della lunga spiaggia si devia verso l'interno percorrendo una stretta gola dalle pareti di tufo scanalato che porta alla sorgente termale di Cavascura (in questo periodo dell'anno chiusa)
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- gola Cavascura.JPG (180.2 KiB) Visto 6386 volte
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- pareti di tufo.JPG (166.15 KiB) Visto 6386 volte
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
nella spiaggia c'è ancora un'altra specie di
Opuntia sp.
Opuntia sp.
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
Torniamo sui nostri passi per percorrere un'altra gola tra alte pareti di tufo che conduce, sempre dalla spiaggia di Maronti, alla sorgente (libera) di Olmitello, la cui acqua tiepida avrebbe le seguenti proprietà:
"Le qualità di queste acque sono note sin d'antichità ed addirittura a questa sorgente veniva attribuita una proprietà terapeutica di "natura divina". Sono stati fatti nel corso dei anni, tantissimi studi ed i più importanti sono quelli del dottor Giulio Jasolino che già nel 1588 elencava i benefici di quest'acqua per lo stomaco, gli occhi, i calcoli, le palpitazioni e la febbre, la cura dell'artrite e tante altre patologie."
Tuttavia, vista la presenza di una cospicua cementificazione abusiva in tutta l'isola, ci asteniamo dal berla.
Lungo il percorso (abbastanza ricco di immondizia) si può osservare il
Cyperus involucratus Rottb.
Cyperaceae: Falso papiro
"Le qualità di queste acque sono note sin d'antichità ed addirittura a questa sorgente veniva attribuita una proprietà terapeutica di "natura divina". Sono stati fatti nel corso dei anni, tantissimi studi ed i più importanti sono quelli del dottor Giulio Jasolino che già nel 1588 elencava i benefici di quest'acqua per lo stomaco, gli occhi, i calcoli, le palpitazioni e la febbre, la cura dell'artrite e tante altre patologie."
Tuttavia, vista la presenza di una cospicua cementificazione abusiva in tutta l'isola, ci asteniamo dal berla.
Lungo il percorso (abbastanza ricco di immondizia) si può osservare il
Cyperus involucratus Rottb.
Cyperaceae: Falso papiro
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- Cyperus involucratus Rottb..JPG (181.46 KiB) Visto 6384 volte
- maria grazia
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
Salutiamo l'isola con un meritato bagno termale nello stabilimento "La GonDola" aperto, nella spiaggia di Maronti, che ha una vasca di acqua termale caldissima (calidarium), una sauna di vapore, una piscina con idromassaggio di acqua marina (tepidarium), scaldata dal getto di acqua termale che esce dalla bocca di una statua, e se serve il frigidarium...bagno al mare!
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
Bello!!!
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Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani (Dalai Lama)
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
Bello e interessante, brava!
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
Brava Maria Grazia, interessante e ricco itinerario, che mi verrà utile nel futuro! Un saluto a Sergio
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
Bellissimi posti e belle anche le foto
Alessandro
-Tre cose ci sono rimaste del paradiso " Le stelle , i fiori e i bambini "- ( Aforisma probabilmente attribuito a Dante)
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- giacomo bellone
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Re: Isola d'Ischia a febbraio
Brava! Brava! Grazie.
jacques
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