Radioattivo fa bene . . . a tutte le età.

[Enotria]

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Ho voluto scimmiottare l’episodio di Boccaccio 70, dove un gigantesco cartellone con una prosperosa Anita Ekberg invita a bere il latte ed il messaggio, dato il soggetto, è chiaramente rivolto agli adulti e non certo ai lattanti !
In questo caso, gli interessi economici hanno preso i sopravvento sulle motivazioni razionali: è solo disinformazione, nulla di più: per fortuna il bere latte nell’età adulta non provoca gravi danni, al massimo una bella diarrea ed altri sintomi poco simpatici.
Ma la disinformazione intenzionale per interesse privato ha avuto spesso gravi conseguenze, basti pensare all’amianto, al fumo, alla diossina, ecc. ecc.

La radioattività non poteva certo sottrarsi a queste speculazioni: non lo fu quando nulla si sapeva della sua pericolosità, ma lo fu anche dopo, quando ormai era evidente la sua estrema pericolosità.

La radioattività diventa “di moda” agli inizi del 900, con gli studi di Marie Curie: l’entusiasmo per la recente scoperta, le caratteristiche strabilianti del radio e della radioattività trovarono terreno fertile nella mancanza di informazioni e, soprattutto, furono agevolate da un assordante battage pubblicitario da parte di chi stava intravedendo un colossale affare economico.

Il primo settore ad essere interessato dalla novità è naturalmente la Medicina: il radio in via principale ed anche altri isotopi radioattivi, vengono osannati come cure fantastiche, buone per tutti i mali.

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Qui troviamo di tutto, dalla semplice acqua di sorgente più o meno radioattiva, a veri concentrati di radioattività, come il tristemente noto Radithor, qui propagandato come curativo di artriti e reumatismi, ma che poi rivedremo come causa di molti decessi, più o meno famosi, più o meno noti.

Dalla medicina ai prodotti di bellezza il passo è breve: se convinciamo il pubblico femminile delle nuove caratteristiche che il radio conferisce a creme e belletti, è fatta, il mercato porterà in ogni casa la nuova radioattività.

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Ed allora ben vengano le creme per il viso, i saponi delicati, i rossetti dalle tinte sgargianti e, mi raccomando, i denti laviamoli sempre con un buon dentifricio radioattivo, che li farà splendere di novello candore.



(Continua)

[Daniela Longo]

Fantastico!!
Aspetto con ansia il seguito

Daniela

[Garabombo]

Post interessante il tuo Andrea ed anche istruttivo, che ci induce a vagliare sempre criticamente tutte le verità indubitabili di un certo approccio scientifico, quello assiomatico.

In attesa del seguito posto un mio contributo, pubblicità apparsa sulla rivista per l'alta borghesia francese L'illustration nel marzo 1936.
Quindi il principio della Radioattività curativa è durato almeno fino a Hiroshima...
(E, a giudicare da questo interessante articolo dell'amico Yosuke Taki che cita Atoms for Dream di Shunya Yoshimi, pubblicato nel 2012, ha costretto il Giappone del dopoguerra a coniare un nuovo termine per gli usi del nucleare energetico: http://www.doppiozero.com/materiali/sto ... do-l-atomo)


C.

[Enotria]

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Scusatemi, sto ritardando per vari motivi ma, prima o poi, arrivo.

Quindi il principio della Radioattività curativa è durato almeno fino a Hiroshima...

Vero, nonostante che le fonti ufficiali pongano il periodo della "ignoranza in buona fede" dal 1910 fino al 1923, alla fine di un noto processo di cui parleremo.

Ma anche a me non risulta sia così, il fenomeno radioattività è stato sfruttato commercialmente anche molto dopo che la ricerca scientifica aveva messo in guardia sulla sua estrema pericolosità. Tu hai citato la lana radioattiva per la pelle dei bambini che è del 1936, io ho trovato un articolo chiaramente di comodo del solito "esperto" prezzolato che ancora nel 1942 vantava le proprietà curative delle acque termali radioattive ! Ed era un medico !

[Enotria]

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E gli alimenti ? Non vorrete mica trascurare gli alimenti: dal sano burro dei pascoli alpini, dove le acque sorgive sono ricche di radioattività naturale, alle acque minerali: liscia, frizzante, radioattiva !
Oltre tutto in Italia abbiamo le fonti termali più radioattive al mondo, lo dice la Lurisia, strano che oggi tale prerogativa non sia più pubblicizzata sui suoi prodotti.

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E se siete un po’ giù, c’è Zoé, la soda atomica, che ti da l’energia infinita della pila atomica !
Altro che i drink energetici per atleti e sportivi: volete mettere con una cioccolata al buon radio o con un portentoso distributore di acqua energizzata e carica di tanta radioattività ? E portate pazienza se il costo è forse esagerato, non per nulla sulla descrizione è scritto ben chiaro: “la tua salute è la tua ricchezza”. Ma che cosa volete di più ?

Anche gli innocui passatempi risentono dell’ondata radioattiva: le solite sigarette vengono “potenziate” con una buona dose di radioattività, così almeno i nostri polmoni aspirano energia allo stato puro. Sembra che facciano passare anche la tosse.

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Per uso personale vengono commercializzate delle eleganti fiaschette che permettono di usufruire di un sorso corroborante in qualsiasi momento. Ma anche i bambini hanno il loro nuovo passatempo preferito: solo che invece del Meccano o dei Lego hanno il loro piccolo laboratorio nucleare, ben dotato di strumenti e di isotopi con cui effettuare i loro primi esperimenti sulla energia atomica.


(Continua)

[Enotria]

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Ma radioattività vuol dire calore, ed allora che cosa è meglio di una bella maglia di lana energizzata da un trattamento al radio ? Certo è perfetta per gli sportivi, per chi deve operare in ambienti freddi e, ancora meglio, per tenere ad un sano calduccio i nostri teneri figli.

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E che dire poi di una calda sciarpa di lana da avvolgere attorno al collo, è un magnifico gesto di amore per il vostro consorte, l’importante è che sia stata fatta con la famosa lana medicata al radio Oradium, sorgente di calore e di vitalità.



Ma la storia della radioattività non è tutta rose e fiori, purtroppo gli aspetti nefasti di queste pratiche stavano per manifestarsi in tutta la loro gravità, era solo questione di tempo.

La fortuna dei primi utilizzatori è stata che l’ignoranza, anche in buona fede, attribuiva il titolo di “radioattivo” a qualsiasi cosa, tanto nessuno era attrezzato per verificarlo. I guai grossi saltarono fuori quando si cominciò ad utilizzare concentrazioni pericolose di prodotti radioattivi, senza che la gente sapesse i rischi che correva.


La fine dell’epoca “radioattivo è bello” viene sancita definitivamente da due eventi mortali e che portarono a due famosi processi: il caso delle “Radium girls” ed infine, la morte di Eben Byers, un notissimo e ricco playboy di allora.


(Continua)

[Enotria]

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Tra le proprietà del radio vi è quella di eccitare la luminescenza: alcune vernici, se mescolate al radio, diventano luminose e perfettamente visibili anche nel buio più assoluto.

La U.S. Radio Corporation vide l’affare e iniziò una campagna pubblicitaria rivolta a prodotti che utilizzavano questa vernice che era composta da radio più solfuro di zinco e che venne denominata molto opportunamente UnDark.

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Era l’ideale anche per una nota fabbrica di ricambi per orologi: sarebbe bastato dipingere con tale vernicetta le cifre e le lancette per rendere leggibile l’orologio anche di notte.
Allo scopo furono impiegate un gruppo di ragazze che, con certosina pazienza, passavano questa vernice sui quadranti. Se poi il fine pennello si allargava nella punta, era prassi comune passarlo fra le labbra per fargli riprendere la forma assottigliata. Nulla si sapeva della pericolosità di quella mistura.
Poi che ridere, alla sera, scoprire che le labbra erano diventate luminescenti: bastava un po’ di vernicetta e labbra e denti splendevano nel buio di luce bianchissima. Era irresistibile, perfetto per distinguersi e farsi notare dai maschietti anche nelle sale da ballo più buie.
Addirittura furono fatti e venduti dei kit appositi per un trucco certamente originale !



Poi, a molte di queste ragazze iniziarono a cadere i denti, da soli, senza alcun motivo. Ad altre si svilupparono strani bozzi ossei che deturpavano il viso, decisamente c’era qualcosa che non andava, qualcosa che non si capiva ma che portava alla deformazione delle ossa, specie del viso.
Un gruppetto di queste ragazze iniziò una causa contro la ditta dove lavoravano, attribuendo la causa dei loro guai alla famosa vernice.

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Inizialmente non credute, derise, offese, addirittura sospettate di meretricio e di aver contratto la sifilide per aver praticato sesso orale, ed anche molto peggio.
Poi iniziarono a morire e tante altre loro colleghe manifestarono gli stessi sintomi. A questo punto non fu più possibile ignorare l’evidenza: quella vernice era la causa di tutte quelle deformazioni, di quei giovani visi deturpati, di quelle morti.

La U.S. Radio Corporation, vista l’inversione di tendenza, chiuse in tutta fretta la questione con un accordo extra giudiziale che, pur senza riconoscere ne cause, ne effetti, concedeva alle vittime un lauto compenso.

Fu una delle prime cause fatte da operai nei confronti del proprio datore di lavoro per contestare l’ambiente in cui erano costretti ad operare: costò la vita a tante povere disgraziate ma, almeno, aprì gli occhi anche al pubblico che, fino ad allora, era stato opportunamente tenuto all’oscuro dei rischi che il radio portava con se.


(Continua)

[Garabombo]

Magistrale e documentatissimo, Andrea!

Attendo il seguito.


C.

[Servodio]

Appassionante!

Sergio

[Enotria]

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Eben Byers era decisamente antipatico. Forse era troppo fortunato, forse troppo ricco, magari anche troppo elegante e troppo sportivo. E decisamente troppo troppo donnaiolo.
I francesi, uno così, lo avrebbero chiamato tombeur de femmes, per gli italiani era un Don Giovanni impenitente, per gli iglesi era senza dubbi un dandy.
In ogni caso, aveva tutto per essere invidiato da noi comuni mortali.

Tutto gli filava liscio, salvo che una sera, mentre viaggiava in treno, aveva convinto una giovane e bella viaggiatrice a raggiungerlo nella sua cabina. Ma si sa, le cuccette dei treni sono piuttosto strette e non adatte alle effusioni di due persone piuttosto infoiate. Ed allora patapunfete, cade giù dalla cuccetta e si rompe un braccio.
Naturalmente, notte rovinata e lancinanti dolori a quel benedetto braccio.

Eben si ricorda allora di una pubblicità che aveva visto, di un prodotto che era una panacea per tutti i mali, forse anche per il suo braccio: il Radithor, una soluzione a base di radio e di torio.
Detto fatto, la cura funziona, effettivamente si sente meglio. Non solo il dolore si attenua, ma si sente più forte, più vigoroso, non so se mi sono spiegato !
Figurarsi, uno come lui, e chi se ne frega se costa carissimo, tanto lui è pieno di soldi !
Ed allora una, due, anche tre bottigliette al giorno di Radithor, tanto se una bottiglietta fa bene, chissà tre che razza di sprint gli danno.

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Invece, ad un certo momento cominciò a sentirsi debole, aveva mal di testa e dolori a tutte le ossa, ma il dottore gli diagnosticò una semplice influenza o, al massimo, una forte sinusite.
Ma il malessere non passava, anzi Eban cominciò a perdere dei denti sanissimi ed ad avere delle malformazione alle ossa. Finalmente uno specialista confrontò i suoi sintomi con quelli delle purtroppo ormai famose radium girls ed allora tutto fu chiaro.

L’ironia era che nessuno si avvelenava con il Radithor, era troppo caro e la gente non poteva permettersi di prenderlo troppo spesso. Ma lui no, pieno di soldi come era, ne beveva tre bottigliette al giorno!

Dopo due anni di atroci sofferenze, completamente sfigurato, morì nel marzo del 1932 e per poter essere sepolto, dovettero racchiudere la sua bara dentro ad un pesante sarcofago di piombo, dato che il suo corpo presentava al momento della morte una radioattività residua di ben 51800 becquerel. Per avere una idea della quantità, considerate che le leggi attuali non permettono la permanenza in ambienti che presentano una radioattività superiore ai 500 becquerel.
E’ sepolto in una area recintata nel piccolo cimitero di Allegheny a Pittsburgh, in Pennsylvania ed il suo corpo resterà altamente radioattivo ancora per diversi millenni (esattamente per 11.200 anni).


La notorietà di questo personaggio fece si che la pericolosità del radio venne finalmente pubblicizzata ed il Radithor ritirato dal commercio. Venne accertata finalmente la pericolosità di certi farmaci e quindi la necessità di attribuire nuovi e maggiori poteri alla FDA, l’ente americano che sovrintende alla sicurezza dei medicinali.


Con questi ultimi due eventi clamorosi si conclude così il periodo storico dell’utilizzo del radio a fini commerciali da parte di privati e di ditte improvvisate, che non sanno, o non vogliono sapere, quali rischi comporta.




Fine

[maude]

Interessantissimo e veramente esauriente questo bel reportage!!! complimenti
…. ma da ignorante mi chiedo: in quegli anni era così facilmente reperibile e a buon mercato radio, torio e quant'altro così atomicamente "energico"?????
un caro saluto a te e a tutti gli amici di Acta

[giacomo bellone]

GRAZIE
Ciao jacques

[F. Fen.]

Letto tutto, molto interessante e ben raccontato!
franco

[Enotria]

…. ma da ignorante mi chiedo: in quegli anni era così facilmente reperibile e a buon mercato radio, torio e quant'altro così atomicamente "energico"?????

Domanda molto interessante, ma riportiamola non solo ad allora, ma anche ad oggi e chiediamoci:

Al giorno d'oggi, è facile per una persona qualsiasi acquistare del Radio o altri elementi fortemente radioattivi ?
Nelle nostre case, potrebbe esserci materiale radioattivo senza che ne siamo a conoscenza ?


In altre parole, nelle puntate precedenti abbiamo trattato dei prodotti radioattivi quando ancora non se ne conosceva la pericolosità.
Ma la storia della radioattività non finisce certo qui, anzi, è appena cominciata. L'unica differenza è che ora sappiamo.

Vero, oggi sappiamo, ma quanto sappiamo ?
La pericolosità del Radon nelle abitazioni è un problema che viene trattato solo dal 1996, prima era considerato come una curiosità per i ricercatori delle Università.
L'uranio impoverito era considerato innocuo, peccato solo che la cattiva informazione abbia causato diversi morti fra i militari.

E cosi via: come vedete l'argomento non è certo esaurito, anzi, forse si fa ancora più interessante.

[Daniela Longo]

Grazie Andrea per il bellissimo racconto ben documentato.

Nei confronti della pericolosità ed, insieme, della cattiva informazione o del disinteresse complessivo che ad oggi c'è per quanto riguarda la radioattività, ma anche per le normali radiazioni solari nelle ore centrali del giorno o comunque per ogni fenomeno che non "vediamo", ci sarebbe molto da dire....

Daniela