Abutilon theophrasti Medik. - Cencio molle
Inviato: 30 nov 2007, 19:48
Abutilon theophrasti Medik.
Malvenfam. 28 (1787)
Abutilon avicennae Gaertn., nom. illeg., Sida abutilon L., Abutilon abutilon (L.) Huth, nom. illeg., Abutilon pubescens Moench, nom. illeg.
Malvaceae
Cencio molle, Altea di Teofrasto, Abutilo di Avicenna, Deutsch: Samtpappel, Lindenblättrige Schönmalve
English: Velvetleaf
Español: Yute chino, hoja terciopelo
Français: Abutilon d'Avicenne
Forma Biologica: T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta annuale con fusto eretto alto da 30-150 cm, tomentoso con peli semplici e stellati.
Foglie lunghe fino a 15-20 cm, cordato-orbicolari, acuminate, molliccie a margine dentato.
Infiorescenze in cime ascellari dense, fiori solitari od appaiati di ca. 2 cm di grandezza con peduncolo e petali liberi di ca. 1 cm di un color giallo più o meno intenso con venature più scure.
Sepali ovali saldati alla base, mucronati, pubescenti, ma senza epicalice.
Frutto: camario semigloboso con 10-15(20) follicoli irsuti e deiscenti, disposti a corona. Semi reniformi, bruno-nerastri, con minuscoli peli ramificati.
Tipo corologico: Pontica - Areale con centro attorno al Mar Nero (clima continentale steppico con inverni freddi, estati calde e precipitazioni sempre molto scarse).
Sudsiber. - fascia arida della Siberia meridionale: di solito piante steppiche.
Habitat: Terreni umidi ed incolti, argini di fossati e canali, orti e campi coltivati, da 0-300 m.
Specie divenuta infestante nelle culture a ciclo primaverile-estivo, che deve la sua espansione all'enorme quantità di semi che produce ed alla capacità di propagarsi tramite gli ingranaggi dei mezzi meccanici, quali mietitrebbie, usati per la raccolta e sarchiatura nei coltivi. In passato era coltivata per ornamento.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere è di origine araba è significa “Malva indiana”, mentre il nome della specie, si riferisce al naturalista e filosofo greco Theophrasto, del IV sec. a.c., al quale è stata dedicata questa pianta. Egli studiò e descrisse più di cinquecento piante, che a quell'epoca erano utilizzate dall'uomo.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
Ha proprietà emollienti ed antifiammatorie.
È conosciuta anche come Altea indiana, e contiene alcuni principi attivi dell’Altea officinalis, come la mucillagine e l’asparagina, che hanno potere diuretico ed antisettico. Vengono usate le radici, le foglie ed il fusto per l’alto contenuto di mucillagine, per lenire le mucose del sistema respiratorio ed urinario e produce effetti calmanti anche su ferite, foruncoli ed ulcere.
I semi hanno potere lassativo e sono molto utili per eliminare gli ossiuri dall’intestino dei bambini.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. 1982 -Flora d'Italia. Bologna
Zangheri P. 1976- Flora Italica. Padova
Conti F.,Abbate G.,Alessandrini A.,Blasi C., 2005 -An Annoted Checklist of the Italian Vascular Flora. Roma
The International Plant Names Index (IPNI)
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Mirna Medri
Malvenfam. 28 (1787)
Abutilon avicennae Gaertn., nom. illeg., Sida abutilon L., Abutilon abutilon (L.) Huth, nom. illeg., Abutilon pubescens Moench, nom. illeg.
Malvaceae
Cencio molle, Altea di Teofrasto, Abutilo di Avicenna, Deutsch: Samtpappel, Lindenblättrige Schönmalve
English: Velvetleaf
Español: Yute chino, hoja terciopelo
Français: Abutilon d'Avicenne
Forma Biologica: T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta annuale con fusto eretto alto da 30-150 cm, tomentoso con peli semplici e stellati.
Foglie lunghe fino a 15-20 cm, cordato-orbicolari, acuminate, molliccie a margine dentato.
Infiorescenze in cime ascellari dense, fiori solitari od appaiati di ca. 2 cm di grandezza con peduncolo e petali liberi di ca. 1 cm di un color giallo più o meno intenso con venature più scure.
Sepali ovali saldati alla base, mucronati, pubescenti, ma senza epicalice.
Frutto: camario semigloboso con 10-15(20) follicoli irsuti e deiscenti, disposti a corona. Semi reniformi, bruno-nerastri, con minuscoli peli ramificati.
Tipo corologico: Pontica - Areale con centro attorno al Mar Nero (clima continentale steppico con inverni freddi, estati calde e precipitazioni sempre molto scarse).
Sudsiber. - fascia arida della Siberia meridionale: di solito piante steppiche.
Habitat: Terreni umidi ed incolti, argini di fossati e canali, orti e campi coltivati, da 0-300 m.
Specie divenuta infestante nelle culture a ciclo primaverile-estivo, che deve la sua espansione all'enorme quantità di semi che produce ed alla capacità di propagarsi tramite gli ingranaggi dei mezzi meccanici, quali mietitrebbie, usati per la raccolta e sarchiatura nei coltivi. In passato era coltivata per ornamento.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere è di origine araba è significa “Malva indiana”, mentre il nome della specie, si riferisce al naturalista e filosofo greco Theophrasto, del IV sec. a.c., al quale è stata dedicata questa pianta. Egli studiò e descrisse più di cinquecento piante, che a quell'epoca erano utilizzate dall'uomo.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
Ha proprietà emollienti ed antifiammatorie.
È conosciuta anche come Altea indiana, e contiene alcuni principi attivi dell’Altea officinalis, come la mucillagine e l’asparagina, che hanno potere diuretico ed antisettico. Vengono usate le radici, le foglie ed il fusto per l’alto contenuto di mucillagine, per lenire le mucose del sistema respiratorio ed urinario e produce effetti calmanti anche su ferite, foruncoli ed ulcere.
I semi hanno potere lassativo e sono molto utili per eliminare gli ossiuri dall’intestino dei bambini.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. 1982 -Flora d'Italia. Bologna
Zangheri P. 1976- Flora Italica. Padova
Conti F.,Abbate G.,Alessandrini A.,Blasi C., 2005 -An Annoted Checklist of the Italian Vascular Flora. Roma
The International Plant Names Index (IPNI)
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Mirna Medri