Androsace maxima L. - Androsace annuale
Inviato: 03 set 2009, 18:01
Androsace maxima L.
Sp. Pl.: 141 (1753)
Primulaceae
Androsace annuale, Androsace maggiore, Deutsch: Acker-Mannsschild
English: Annual Androsace, US: Greater Rockjasmine
Español: Androsela major
Français: Androsace des champs
Forma Biologica: T ros - Terofite rosulate. Piante annue con tutte le foglie, o quasi tutte, in rosetta basale.
Descrizione: Pianta erbacea annuale, alta 2-6(- 15) cm, con radice esile a fittone.
Foglie tutte basali in rosetta, oblanceolato-obovate (3-6 x 8-15 mm), cuneate alla base, acuminate, denticolate ai margini.
Infiorescenza ad ombrelle semplici multiflori all'apice di scapi floreali afilli e spesso rossicci, provvisti di peli semplici e crespi, in parte ghiandolosi; brattee involucrali (7-10 mm) simili alle foglie ma generalmente intere, connate alla base.
Fiori pentameri attinomorfi su raggi di 4-8 mm, un po' più corti delle brattee.
Calice pubescente con tubo di 1,5 mm e con ampi denti lanceolati e acuti di 5-6 mm, accrescenti in fruttificazione fino a 8-10 mm.
Corolla gamopetala, ipocrateriforme, minuscola (ca 4 x 2 mm), bianca o rosea a fauce gialla e con lobi arrotondati, molto più corta dei denti del calice.
Ovario supero. Stami 5, epipetali.
Il frutto è una capsula subsferica di 3-4 mm a 5 valve.
Impollinazione: entomogama
Numero cromosomico: 2n=20,40,60
Tipo corologico: Centroeurop. - Europa temperata dalla Francia all'Ucraina.
S-Europ.-S-Siber. - Entità delle zone calde dell'Europa e della fascia arida della Siberia meridionale: di solito piante steppiche. Se l'areale gravita attorno al Mar Nero sono dette Pontiche.
Habitat: Campi coltivati, luoghi incolti pietrosi, su terreni magri, da 300 a 1500 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Le numerose specie del genere sono in maggioranza piante perenni, camefite suffruticose, pulvinate o reptanti. Gli unici congeneri annuali sono A. maxima L., A. septentrionalis L. e A. elongata subsp. breistrofferi (Charpin & Greuter) Molero & J.M. Monts.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere ha origine controversa, ma è da ritenere che derivi dal greco 'anér-andrós', uomo e 'sákos', scudo, probabilmente con significato complessivo di "protezione per l'uomo" perché ritenuto pianta medicinale.
Il nome di Androsace pare sia stato usato per la prima volta dal medico greco Dioscoride (I° secolo d. C.), come riporta Pier Andrea Mattioli (1544 d.C.) nei suoi "Commentarii ... Pedacii Dioscoridis, De medica materia", ma indicava un'alga marina a forma di scudo (Acetabularia sp.) che in oriente era usata come rimedio contro i calcoli renali, per cui la somma dei termini greci 'andrós', uomo + 'ákos', rimedio, dovrebbe significare "medicina per l'uomo".
L'epiteto specifico dal lat. 'maximus, -a, -um', con riferimento alle dimensioni maggiori della pianta rispetto alla gran parte dei congeneri.
Principali Fonti
Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C. -An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005
Pignatti, S. -Flora d'Italia (vol.II), Edagricole, Bologna, 1982
Tutin T.G. et al., 1964-1980. Flora Europaea, Cambridge University Press
Flora Iberica
Zangheri, P. -flora italica I-II, CEDAM, Padova, 1976
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Anja Michelucci
Sp. Pl.: 141 (1753)
Primulaceae
Androsace annuale, Androsace maggiore, Deutsch: Acker-Mannsschild
English: Annual Androsace, US: Greater Rockjasmine
Español: Androsela major
Français: Androsace des champs
Forma Biologica: T ros - Terofite rosulate. Piante annue con tutte le foglie, o quasi tutte, in rosetta basale.
Descrizione: Pianta erbacea annuale, alta 2-6(- 15) cm, con radice esile a fittone.
Foglie tutte basali in rosetta, oblanceolato-obovate (3-6 x 8-15 mm), cuneate alla base, acuminate, denticolate ai margini.
Infiorescenza ad ombrelle semplici multiflori all'apice di scapi floreali afilli e spesso rossicci, provvisti di peli semplici e crespi, in parte ghiandolosi; brattee involucrali (7-10 mm) simili alle foglie ma generalmente intere, connate alla base.
Fiori pentameri attinomorfi su raggi di 4-8 mm, un po' più corti delle brattee.
Calice pubescente con tubo di 1,5 mm e con ampi denti lanceolati e acuti di 5-6 mm, accrescenti in fruttificazione fino a 8-10 mm.
Corolla gamopetala, ipocrateriforme, minuscola (ca 4 x 2 mm), bianca o rosea a fauce gialla e con lobi arrotondati, molto più corta dei denti del calice.
Ovario supero. Stami 5, epipetali.
Il frutto è una capsula subsferica di 3-4 mm a 5 valve.
Impollinazione: entomogama
Numero cromosomico: 2n=20,40,60
Tipo corologico: Centroeurop. - Europa temperata dalla Francia all'Ucraina.
S-Europ.-S-Siber. - Entità delle zone calde dell'Europa e della fascia arida della Siberia meridionale: di solito piante steppiche. Se l'areale gravita attorno al Mar Nero sono dette Pontiche.
Habitat: Campi coltivati, luoghi incolti pietrosi, su terreni magri, da 300 a 1500 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Le numerose specie del genere sono in maggioranza piante perenni, camefite suffruticose, pulvinate o reptanti. Gli unici congeneri annuali sono A. maxima L., A. septentrionalis L. e A. elongata subsp. breistrofferi (Charpin & Greuter) Molero & J.M. Monts.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere ha origine controversa, ma è da ritenere che derivi dal greco 'anér-andrós', uomo e 'sákos', scudo, probabilmente con significato complessivo di "protezione per l'uomo" perché ritenuto pianta medicinale.
Il nome di Androsace pare sia stato usato per la prima volta dal medico greco Dioscoride (I° secolo d. C.), come riporta Pier Andrea Mattioli (1544 d.C.) nei suoi "Commentarii ... Pedacii Dioscoridis, De medica materia", ma indicava un'alga marina a forma di scudo (Acetabularia sp.) che in oriente era usata come rimedio contro i calcoli renali, per cui la somma dei termini greci 'andrós', uomo + 'ákos', rimedio, dovrebbe significare "medicina per l'uomo".
L'epiteto specifico dal lat. 'maximus, -a, -um', con riferimento alle dimensioni maggiori della pianta rispetto alla gran parte dei congeneri.
Principali Fonti
Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C. -An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005
Pignatti, S. -Flora d'Italia (vol.II), Edagricole, Bologna, 1982
Tutin T.G. et al., 1964-1980. Flora Europaea, Cambridge University Press
Flora Iberica
Zangheri, P. -flora italica I-II, CEDAM, Padova, 1976
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Anja Michelucci