Calendula arvensis (Vaill.) L. - Calendula dei campi
Inviato: 06 mar 2010, 03:06
Calendula arvensis (Vaill.) L.
Sp. Pl., ed. 2: 1303 (1763)
Basionimo: Caltha arvensis Vaill. - Königl. Akad. Wiss. Paris Phys. Abh. 5: 558 (1754)
Altri sinonimi: Calendula bicolor Raf., Calendula incana Willd., Calendula micrantha Tineo & Guss., Calendula parviflora Raf., Calendula officinalis L. V hydruntina Fiori, Calendula arvensis L. subsp. bicolor (Raf.) Nyman, Calendula arvensis L. subsp. hydruntina (Fiori) Lanza, Calendula officinalis L. subsp. arvensis (Vaill.) Fiori, Calendula arvensis (Vaill.) L. subsp. micrantha (Tineo et Guss.) Arcang., Calendula echinata DC., Calendula gracilis DC., Calendula malacitana Boiss., Calendula marginata Willd., Calendula sancta L., Calendula sublanata Rchb., Calendula suffruticosa Vahl V tomentosa Ball., Calendula tomentosa Desf.
Asteraceae
Fiorrancio selvatico, Calendula dei campi, Deutsch: Acker-Ringelblume
English: Field marigold
Español: Maravilla Silvestre
Français: Souci des champs
Forma Biologica: H bienn - Emicriptofite bienni. Piante a ciclo biennale con gemme poste a livello del terreno.
T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea annuale o bienne, intensamente odorosa, termofila, pubescente, alta 10-50 cm e con aspetto ragnateloso da giovane;
Fusto generalmente ramificato, arcuato-ascendente o eretto.
Foglie verde chiaro alterne e di forma oblanceolato-spatolata; le basali attenuate al picciolo con il margine intero ± dentato 6-15 x 20-50 mm; le intermedie e le superiori sessili con base cordata e semiamplessicaule.
Fiori numerosi, di colore giallo-arancio e disposti in capolini solitari lungamente peduncolati, ricurvi verso il basso dopo la fioritura, larghi 2-3 cm e con ligule femminili a 1 serie 7-12 mm e tridentati all'apice, il disco è tubuloso concolore ed ermafrodita.
Brattee involucrali campanulate su 2 ordini con margine sottile e scarioso e talvolta leggermente porporino.
Il frutto è una cipsele eterocarpa, biancastro, sprovvisto di pappo che si presenta in 3 forme diverse:
-quello esterno falciforme lungo 2 mm e con spinule
-quello mediano alato solo lateralmente e a forma concava
-quello interno falciforme o anulare, grossolanamente rugoso sul dorso.
I semi sono falciformi e uncinati di 2.3 mm.
Tipo corologico: Euri-Medit. - Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).
Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Habitat: E' pianta gregaria nei terreni incolti, margine sentieri e strade, nei vigneti. Predilige i terreni calcarei. Da 0 a 600 m di altitudine
Sistematica e possibili confusioni: E' parente stretta di Calendula officinalis L. più frequentemente coltivata e spontanea solo in alcune regioni d'Italia; inoltre il suo portamento è più imponente (capolino di 5 cm) e con caule eretto. La fioritura di C. officinalis è compresa tra giugno e dicembre.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal latino " calendae" in allusione al tempo che scorre come la fioritura che si protrae per parecchi mesi.
L'epiteto della specie allude ai luoghi in cui vegeta speciamente nei campi arati.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Si hanno notizie di un suo assiduo utilizzo fino al medioevo, fu poi per molto tempo dimenticata. Riscoperta dalla medicina moderna per la presenza di flavonoidi, saponine, resine, oli essenziali, tracce di acido salicilico, beta carotene, licopene, luteina e xantine, queste ultime danno il caratteristico colore aranciato al fiore.
Viene utilizzata come antinfiammatorio, antisettico, antispasmodico, cicatrizzante, callifugo, sudoripara, e regolatrice del flusso mestruale.
Utilizzata anche per tingere i capelli, per ammorbidire la pelle e in infuso per sfiammare gli occhi arrossati.
Le foglie vengono utilizzate in misticanza con altre erbe e i fiori servono anche per guarnire antipasti. I petali essiccati servono per aromatizzare il vino, che dopo essere stato esposto al sole per 10 giorni, diventa un ottimo aceto.
Note e Curiosità: Nella mitologia greca la pianta è associata a Afrodide che addolorata per la morte del giovane amante Adone pianse lacrime, che toccando terra, si trasformarono in calendole.Per questo motivo nel periodo ottocentesco il fiore veniva sempre associato a simobologie tristi causate da pene d'amore o da gelosia e inganni.
Anche William Shakespeare decanta il fiore nel sonetto xxv "I favoriti dei grandi principi schiudono i loro bei petali
come la calendula sotto l'occhio del sole".
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Sandro Pignatti - Flora d'Italia - Edagricole - Bologna 1982
Encicl.- Nel Mondo delle Piante - Edizioni Motta - 1980
Biagioli M.- Gestri G. - Acciai B. - Messina A. - Fiori sulla Pietra - Gramma - 2002
A. Poletti-Fiori e piante medicinali-Il Mandarino vol. 2°
Bayer,Buttler,Finkenzeller,Grau- Piante del Mediterraneo- Rizzoli 1990
A. Cattabiani - Florario - Oscar Mondadori rist. - 2007
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Antonino Messina
Sp. Pl., ed. 2: 1303 (1763)
Basionimo: Caltha arvensis Vaill. - Königl. Akad. Wiss. Paris Phys. Abh. 5: 558 (1754)
Altri sinonimi: Calendula bicolor Raf., Calendula incana Willd., Calendula micrantha Tineo & Guss., Calendula parviflora Raf., Calendula officinalis L. V hydruntina Fiori, Calendula arvensis L. subsp. bicolor (Raf.) Nyman, Calendula arvensis L. subsp. hydruntina (Fiori) Lanza, Calendula officinalis L. subsp. arvensis (Vaill.) Fiori, Calendula arvensis (Vaill.) L. subsp. micrantha (Tineo et Guss.) Arcang., Calendula echinata DC., Calendula gracilis DC., Calendula malacitana Boiss., Calendula marginata Willd., Calendula sancta L., Calendula sublanata Rchb., Calendula suffruticosa Vahl V tomentosa Ball., Calendula tomentosa Desf.
Asteraceae
Fiorrancio selvatico, Calendula dei campi, Deutsch: Acker-Ringelblume
English: Field marigold
Español: Maravilla Silvestre
Français: Souci des champs
Forma Biologica: H bienn - Emicriptofite bienni. Piante a ciclo biennale con gemme poste a livello del terreno.
T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea annuale o bienne, intensamente odorosa, termofila, pubescente, alta 10-50 cm e con aspetto ragnateloso da giovane;
Fusto generalmente ramificato, arcuato-ascendente o eretto.
Foglie verde chiaro alterne e di forma oblanceolato-spatolata; le basali attenuate al picciolo con il margine intero ± dentato 6-15 x 20-50 mm; le intermedie e le superiori sessili con base cordata e semiamplessicaule.
Fiori numerosi, di colore giallo-arancio e disposti in capolini solitari lungamente peduncolati, ricurvi verso il basso dopo la fioritura, larghi 2-3 cm e con ligule femminili a 1 serie 7-12 mm e tridentati all'apice, il disco è tubuloso concolore ed ermafrodita.
Brattee involucrali campanulate su 2 ordini con margine sottile e scarioso e talvolta leggermente porporino.
Il frutto è una cipsele eterocarpa, biancastro, sprovvisto di pappo che si presenta in 3 forme diverse:
-quello esterno falciforme lungo 2 mm e con spinule
-quello mediano alato solo lateralmente e a forma concava
-quello interno falciforme o anulare, grossolanamente rugoso sul dorso.
I semi sono falciformi e uncinati di 2.3 mm.
Tipo corologico: Euri-Medit. - Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).
Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Habitat: E' pianta gregaria nei terreni incolti, margine sentieri e strade, nei vigneti. Predilige i terreni calcarei. Da 0 a 600 m di altitudine
Sistematica e possibili confusioni: E' parente stretta di Calendula officinalis L. più frequentemente coltivata e spontanea solo in alcune regioni d'Italia; inoltre il suo portamento è più imponente (capolino di 5 cm) e con caule eretto. La fioritura di C. officinalis è compresa tra giugno e dicembre.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal latino " calendae" in allusione al tempo che scorre come la fioritura che si protrae per parecchi mesi.
L'epiteto della specie allude ai luoghi in cui vegeta speciamente nei campi arati.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Si hanno notizie di un suo assiduo utilizzo fino al medioevo, fu poi per molto tempo dimenticata. Riscoperta dalla medicina moderna per la presenza di flavonoidi, saponine, resine, oli essenziali, tracce di acido salicilico, beta carotene, licopene, luteina e xantine, queste ultime danno il caratteristico colore aranciato al fiore.
Viene utilizzata come antinfiammatorio, antisettico, antispasmodico, cicatrizzante, callifugo, sudoripara, e regolatrice del flusso mestruale.
Utilizzata anche per tingere i capelli, per ammorbidire la pelle e in infuso per sfiammare gli occhi arrossati.
Le foglie vengono utilizzate in misticanza con altre erbe e i fiori servono anche per guarnire antipasti. I petali essiccati servono per aromatizzare il vino, che dopo essere stato esposto al sole per 10 giorni, diventa un ottimo aceto.
Note e Curiosità: Nella mitologia greca la pianta è associata a Afrodide che addolorata per la morte del giovane amante Adone pianse lacrime, che toccando terra, si trasformarono in calendole.Per questo motivo nel periodo ottocentesco il fiore veniva sempre associato a simobologie tristi causate da pene d'amore o da gelosia e inganni.
Anche William Shakespeare decanta il fiore nel sonetto xxv "I favoriti dei grandi principi schiudono i loro bei petali
come la calendula sotto l'occhio del sole".
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Sandro Pignatti - Flora d'Italia - Edagricole - Bologna 1982
Encicl.- Nel Mondo delle Piante - Edizioni Motta - 1980
Biagioli M.- Gestri G. - Acciai B. - Messina A. - Fiori sulla Pietra - Gramma - 2002
A. Poletti-Fiori e piante medicinali-Il Mandarino vol. 2°
Bayer,Buttler,Finkenzeller,Grau- Piante del Mediterraneo- Rizzoli 1990
A. Cattabiani - Florario - Oscar Mondadori rist. - 2007
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Antonino Messina