Baier. Reise 129 (1786)
Thesium montanum Ehrh., Thesium linophyllon L. subsp. montanum (Schrad.) Čelak.
Santalaceae
Linaiola bavarese, Tesio bavarese, Deutsch: Berg-Leinblatt
English: Bavarian bastard toadflax
Français: Thésium de Bavière
Forma Biologica: G rad - Geofite radicigemmate. Piante con organi perennanti sotterranei che portano le gemme da cui, ogni anno, si riforma la parte aerea.
Descrizione: Pianta erbacea perenne di 30-60 cm, munita di una grossa radice fittonante, senza stoloni, con fusto giallastro alla base, legnoso, robusto, spesso di 2-4 mm, coperto alla base da numerose squame giallastre embriciate.
Foglie lanceolato-lineari, larghe da 4-8 mm, distintamente 3-5 nervie, sessili e lungamente acuminate.
Infiorescenza ramificata ampia piramidata con rami basali allungati multiflori. I fiori isolati all'estremità di brevi ramificazioni, sono ermafroditi, muniti di un corto pedicello, il perigonio lungo 2,5 mm, diviso in 5 lobi, presenta 5 piccoli tepali bianchi all'interno, verdi all'asterno, circondati da 3 bratteole lineari.
Frutto: nuculanio elissoide subsferico, con superficie a 5 coste, lungo circa 3 mm, sormontato dai lobi del perigonio persistente.
Tipo corologico: Pontica - Areale con centro attorno al Mar Nero (clima continentale steppico con inverni freddi, estati calde e precipitazioni sempre molto scarse).
SE-Europ. - Soprattutto nella regione Carpatico-Danubiana.
Habitat: Boschi caducifogli, luoghi aridi su marne o arenarie, da 100 a 1400 m.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere sembra sia legato a Teseo, poichè questa pianta avrebbe fatto parte della corona che fu donata da Teseo ad Arianna. In realtà, l'origine dell'etimologia è oscura. Il nome specifico da bavarum= bavarese, dalla Baviera.
Principali Fonti
Pignatti S. 1982 -Flora d'Italia Vol. III., Bologna
Lauber K. e Wagner G., 2001 -Flora Helvetica. Berna
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C., 2005 -An Annoted Checklist of the Italian Vascular Flora. Roma
http://www.ipni.org/index.html
Scheda realizzata da Mirna Medri
