Fl. Germ. Excurs. 733 (1832)
Basionimo: Anemone montana Hoppe - in Sturm, Deutschl. Fl., Abth. 1, 12(46): [fol. 4] (1826)
Altri sinonimi: Anemone pratensis L. V montana Neilr.
Ranunculaceae
Pulsatilla comune, Anemone montana, Deutsch: Berg-Kuhschelle
English: Mountain anemone
Français: Pulsatille des montagnes
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea perenne, xerotermofila, villosa, alta 15- 25 cm alla fioritura e con rizoma oblungo coperto di una fibra brunastra.
Scapo eretto, unifloro, con peli bianchi lunghi (3 mm) patenti o un po' riflessi.
Foglie basali, non persistenti, bi-tripennatosette con picciolo di 5 - 12 cm e con lamina a contorno triangolare (4-5 cm) che compaiono contemporaneamente o dopo la fioritura e caduche nella stagione invernale.
Foglie cauline bratteiformi verticillate, poste sotto il fiore e composte da lacinie lineari o biforcate (± 15) saldati alla base.
Fiore campanulato, pendulo o nutante, portato da un peduncolo ricurvo di 6-8 cm, superante le bratttee fogliari.
Tepali ellittico-lanceolati di 12-15 x 25-30 mm, di colore viola scuro e più raramente rosa-biancastro, lanosi nella parte esterna per la presenza di peluria sericeo-argentea, conniventi a campanella e con apice revoluto verso l'esterno, più lunghi degli stami.
Stami numerosi con antere gialle, stilo di 3,5 - 5 mm.
Frutto: acheni muniti di una lunga coda piumosa.
Tipo corologico: SE-Europ. - Soprattutto nella regione Carpatico-Danubiana.
Habitat: Prati steppici aridi e brecciosi, preferibilbente di origine calcarea, da 100 a 2100 m s.l.m.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il termine del genere, già usato nel 1542 da Leonard Fuchs (1501-1565) ne "Historia Stirpum Commentarii Insignes" e da P.A. Matthioli (1500-1577) in "Commentari in Pedacii Dioscoriis Anarzabei de Materia Medica" fu coniato per evitare la confusione con la specie anemone, usato nel 1753 da Linneo e più recentemente dal Fiori (1923) e dal Pignatti (che invece recupera il genere Pulsatilla usato dal botanico Franz von Paula Schank (1747 - 1835) che lo aveva introdotto in "Flora della Baviera" per Pulsatilla alpina. (da tesi dottorato di ricerca di D. M. Moser, uno degli autori di FLORA ALPINA- 2004, e conseguita nel 1996).
Etimologicamente il termine deriva dal latino "pulsatus" = "pulsare" in riferimento al caratteristico dondolio dello scapo sotto l'azione del vento.
L'epiteto della specie richiama il suo ambiente vegetativo.
Proprietà ed utilizzi:
Specie officinale tossicaPresa cruda è una pianta fortemente tossica, irritante delle mucose nasali. Nella medicina popolare si usava contro l'avvelenamento e la peste.
Oggi si riconoscono proprietà sedative, diuretiche ed espettoranti. Usata in omeopatia per guarire la depressione con gli stessi effetti della nux vomica.
Note e Curiosità: Nel linguaggio dei fiori la Pulsatilla significa "attenzione e moderazione".
La peluria argentea della pianta è in grado di creare in cuscinetto d'aria che agisce come isolante.
Una leggenda Aostana racconta che i pastori per difendersi dai lupi seminarono intorno al villaggio una pianta cospargendo i semi di peluria, ne nacque una pianta particolarmente pelosa che spaventò i lupi che da allora lasciarono in pace gli animali domestici.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
S. Pignatti - Flora d'Italia- Ediagricole 1982
G. Galetti - Abruzzo in Fiore - ed. Menabò - 2008
K. Lauber G. Wagner - Flora Helvetica - Haupt 1996
Conti et ali- Checklist Italia Vascular Flora -2005
D. Aeschimann et ali - Flora Alpina Zanichelli 2004
Selezione R.D. - Segreti e virtù delle piante medicinali -1979
Scheda realizzata da: Nino Messina
