Carlina gummifera (L.) Less. - Masticogna laticifera
Inviato: 23 ott 2010, 22:55
Carlina gummifera (L.) Less.
Gen. Cynaroceph.: 12 (1832)
Basionimo: Atractylis gummifera L. - Sp. Pl.: 829 (1753)
Altri sinonimi: Carlina fontanesii DC., Chamaeleon gummifer (L.) Cass.
Asteraceae
Masticogna laticifera, Carlina gommosa, Deutsch: Mastixdistel
English: Stemless Atractylis, Pine Thistle
Español: Ajonjera común, Cardo ajonjera, Onjera
Français: Chardon à glu
Forma Biologica: H ros - Emicriptofite rosulate. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con foglie disposte in rosetta basale.
Descrizione: Pianta erbacea perenne munita di una grossa radice rizomatosa e legnosa che contiene un latice bianco, aromatico-dolciastro, gommoso; fusti assai ridotti (5 cm) o subnulli.
Foglie tutte radicali in ampia rosetta, lungamente picciolate (8-14 cm), a contorno oblungo-lanceolato (4-10 x 15-40 cm), profondamente pennatopartite o pennatosette con 5-8 paia di segmenti dentato-spinosi. Nel momento dell' antesi esse sono per lo più secche.
Capolini grandi, solitari, di 3-7(8) cm di Ø, disposti al centro delle rosette, circondati da brattee fogliacee eretto-patenti, densamente tomentose, munite ai margini di spine pettinate, robuste e rade ed all'apice di 3 spine più grosse e patenti, lunghe fino a 2 cm; involucro subgloboso, con squame strettamente embriciate e lanceolate, glauco-vellutate e spesso purpuree all'apice, con spina apicale brunastra di 3-5 mm. A differenza delle altre carline, le squame involucrali interne sono poco visibili, più brevi dei fiori e non hanno funzione vessillare: non sono raggianti e non simulano i fiori ligulati.
Fiori ermafroditi tutti tubulosi, roseo-porporini.
Ricettacolo coperto di pagliette scariose, fimbriate all'apice.
Il frutto è una cipsela (5-6 mm) vellutato-sericea con pappi piumosi e bianchi, di 20-25 mm, saldati ad anello alla base.
Numero cromosomico: 2n=20
Tipo corologico: S-Medit. - Coste meridionali atlantiche e mediterranee.
Habitat: Garighe, luoghi aridi e rocciosi, bordi stradali, da 0 a 700 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Affine per la morfologia dei capolini, anche se attualmente separata dal genere Atractylis, a Atractylis cancellata L., pianta caulescente annuale con foglie intere, dentato aculeate; capolini di 10-15 mm. Condivide gli stessi habitat, ma fiorisce in tarda primavera.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere è dedicato a Carlo Magno, che credette, in seguito ad una visione, che una Carlina potesse allontanare la peste, alcuni però, ipotizzano che 'carlina' derivi da 'cardina' o piccolo cardo, con riferimento alla somiglianza tra questo genere e il genere Carduus.
L'epiteto specifico dal lat. 'gummiferus, -a, -um', che produce gomma, in allusione al latice gommoso contenuto nella radice della pianta.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
Il latice bianco e gommoso della radice di Carlina gummifera contiene glicosidi fortemente epatotossici come atractiloside per cui l'uso ne è assolutamente sconsigliato, mentre i ricettacoli carnosi dei capolini sono commestibili e vengono usati lessati o crudi allo stesso modo dei carciofi.
Principali Fonti
Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C. -An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005
Pignatti, S. -Flora d'Italia (vol. III), Edagricole, Bologna, 1982
Tutin T.G. et al., 1964-1980. Flora Europaea, Cambridge University Press
Zangheri, P. -flora italica I-II, CEDAM, Padova, 1976
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Anja Michelucci
Gen. Cynaroceph.: 12 (1832)
Basionimo: Atractylis gummifera L. - Sp. Pl.: 829 (1753)
Altri sinonimi: Carlina fontanesii DC., Chamaeleon gummifer (L.) Cass.
Asteraceae
Masticogna laticifera, Carlina gommosa, Deutsch: Mastixdistel
English: Stemless Atractylis, Pine Thistle
Español: Ajonjera común, Cardo ajonjera, Onjera
Français: Chardon à glu
Forma Biologica: H ros - Emicriptofite rosulate. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con foglie disposte in rosetta basale.
Descrizione: Pianta erbacea perenne munita di una grossa radice rizomatosa e legnosa che contiene un latice bianco, aromatico-dolciastro, gommoso; fusti assai ridotti (5 cm) o subnulli.
Foglie tutte radicali in ampia rosetta, lungamente picciolate (8-14 cm), a contorno oblungo-lanceolato (4-10 x 15-40 cm), profondamente pennatopartite o pennatosette con 5-8 paia di segmenti dentato-spinosi. Nel momento dell' antesi esse sono per lo più secche.
Capolini grandi, solitari, di 3-7(8) cm di Ø, disposti al centro delle rosette, circondati da brattee fogliacee eretto-patenti, densamente tomentose, munite ai margini di spine pettinate, robuste e rade ed all'apice di 3 spine più grosse e patenti, lunghe fino a 2 cm; involucro subgloboso, con squame strettamente embriciate e lanceolate, glauco-vellutate e spesso purpuree all'apice, con spina apicale brunastra di 3-5 mm. A differenza delle altre carline, le squame involucrali interne sono poco visibili, più brevi dei fiori e non hanno funzione vessillare: non sono raggianti e non simulano i fiori ligulati.
Fiori ermafroditi tutti tubulosi, roseo-porporini.
Ricettacolo coperto di pagliette scariose, fimbriate all'apice.
Il frutto è una cipsela (5-6 mm) vellutato-sericea con pappi piumosi e bianchi, di 20-25 mm, saldati ad anello alla base.
Numero cromosomico: 2n=20
Tipo corologico: S-Medit. - Coste meridionali atlantiche e mediterranee.
Habitat: Garighe, luoghi aridi e rocciosi, bordi stradali, da 0 a 700 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Affine per la morfologia dei capolini, anche se attualmente separata dal genere Atractylis, a Atractylis cancellata L., pianta caulescente annuale con foglie intere, dentato aculeate; capolini di 10-15 mm. Condivide gli stessi habitat, ma fiorisce in tarda primavera.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere è dedicato a Carlo Magno, che credette, in seguito ad una visione, che una Carlina potesse allontanare la peste, alcuni però, ipotizzano che 'carlina' derivi da 'cardina' o piccolo cardo, con riferimento alla somiglianza tra questo genere e il genere Carduus.
L'epiteto specifico dal lat. 'gummiferus, -a, -um', che produce gomma, in allusione al latice gommoso contenuto nella radice della pianta.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
Il latice bianco e gommoso della radice di Carlina gummifera contiene glicosidi fortemente epatotossici come atractiloside per cui l'uso ne è assolutamente sconsigliato, mentre i ricettacoli carnosi dei capolini sono commestibili e vengono usati lessati o crudi allo stesso modo dei carciofi.
Principali Fonti
Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C. -An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005
Pignatti, S. -Flora d'Italia (vol. III), Edagricole, Bologna, 1982
Tutin T.G. et al., 1964-1980. Flora Europaea, Cambridge University Press
Zangheri, P. -flora italica I-II, CEDAM, Padova, 1976
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Anja Michelucci