Armoracia rusticana G.Gaertn., B.Mey. & Scherb. - Cren
Inviato: 06 dic 2007, 22:57
Armoracia rusticana G.Gaertn., B.Mey. & Scherb.
Oekon. Fl. Wetterau 2: 426 (1800)
Armoracia lapathifolia Gilib. ex Usteri, Cochlearia armoracia L., Nasturtium armoracia (L.) Fr., Rorippa rusticana (G. Gaertn., B. Mey. & Scherb.) Godr., nom. superfl., Armoracia armoracia (L.) Cockerell, nom. illeg., Armoracia sativa Bernh., Cochlearia rusticana Lam., nom. illeg., Rorippa armoracia (L.) Hitch., Crucifera armoracia (L.) E.H.L.Krause, Radicula armoracia (L.) B.L.Rob.
Brassicaceae
Cren, Barbaforte, Rafano, Deutsch: Meerrettich
English: Horseradish
Français: Raifort
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta erbacea perenne, glabra, con un grosso rizoma biancastro, carnoso fittonante; il fusto alto da 80 a 100 cm, 80, angoloso e cavo, è semplice nella parte inferiore, ramificato nella parte superiore, con odore pungente.
Le foglie basali, molto grandi, con lungo picciolo scanalato, a lamina lanceolata, ondulata, crenata. Le foglie del caule inferiore irregolarmente pennatifide a divisioni strette, quelle del caule superiore sessili ed indivise.
L'infiorescenza formata da racemi ascellari e fiori a 4 sepali verdastri e 4 petali bianchi, obovati, con l'apice arrotondato.
Frutti: siliquette ovoidi contenenti 8-10 semi ovali appiattiti.
Tipo corologico: E-Europ. - Europa orientale.
Habitat: Esotica naturalizzata o coltivata sia in pianura che in montagna fino 1400 m s.l.m., cresce negli orti, in terreni e campi freschi, formando vigorosi cespugli.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome generico deriva dal latino”armoricus” = “bretone”, infatti Armorica è una zona della Bretagna, dove la pianta veniva coltivata. Mentre rusticana, forse dal latino rusticus con riferimento al portamento della pianta, nel senso che cresce in modo disordinato, incolto.
Il nome francese Raifort deriva dal latino radix fortis, onde poi barbaforte, mentre cren deriva da Kren-Cren-Crenson dal nome russo della pianta.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Conosciuta in passato per l'alto contenuto di vitamina C, e per le proprietà antiscorbutiche, stimolanti e digestive; godeva inoltre buona fama come diuretico utile ai sofferenti di gotta ed i casi di stati febbrili.
Per uso esterno, ha proprietà rubefacenti e revulsive, ossia stimola l'afflusso di sangue nelle zone trattate e si rivela utile sia per i dolori reumatici, sia per le sciatiche.
Concentrazioni elevate o troppo prolungate di applicazione possono determinare la formazione di vescicole.
Il suo uso, sia alimentare che erboristico, deve essere moderato, poiché a dosi elevate, può provocare disturbi. In eccesso può dar luogo a reazioni allergiche, vomito o eccessiva sudorazione. Se a contatto con gli occhi provoca bruciore e prurito.
In cucina si usano le grosse radici rizomatose, raccolte da piante di almeno 2 anni. La radice fresca, meglio se grattugiata, sprigiona una essenza acre e piccante, ottima per insaporire e rendere più appetitose alcune pietanze, sia di carne che di pesce.
Viene usata principalmente per la preparazione di salse e può essere essere sostituita alla salsa di senape.
Note e Curiosità: Pare che il rafano fosse già noto ed apprezzato dai Greci intorno al 1000 a.C. ed in Gran Bretagna prima dell'arrivo dei Romani.
Nel 1597 John Gerard (The Herball, or Generall Historie of Plantes) sosteneva che "il cren, pestato con poco aceto, è comunemente usato dai tedeschi per preparare una salsa da accompagnare al pesce e alle carni al posto della mostarda".
Verso la metà del secolo successivo, in Inghilterra e in Francia si diffuse il gusto per la salsa di cren, oggi popolare in tutto il mondo.
I francesi chiamano questa radice " moutarde des moines, ou de capucins" e secondo alcuni posero la salsa di armoracia sotto la protezione celeste e la chiamarono Salsa di S. Bernardo (Scotti 1872)
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
LAUBER K. e WAGNER G., 2001. Flora Helvetica, Berna
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
Fiori e Piante Medicinali di Aldo Poletti
Dizionario di Fitoterapia e Pianta Medicinali di E. Campanini
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Galleria della Flora delle Regioni Italiane
Scheda realizzata da Mirna Marzorati
Oekon. Fl. Wetterau 2: 426 (1800)
Armoracia lapathifolia Gilib. ex Usteri, Cochlearia armoracia L., Nasturtium armoracia (L.) Fr., Rorippa rusticana (G. Gaertn., B. Mey. & Scherb.) Godr., nom. superfl., Armoracia armoracia (L.) Cockerell, nom. illeg., Armoracia sativa Bernh., Cochlearia rusticana Lam., nom. illeg., Rorippa armoracia (L.) Hitch., Crucifera armoracia (L.) E.H.L.Krause, Radicula armoracia (L.) B.L.Rob.
Brassicaceae
Cren, Barbaforte, Rafano, Deutsch: Meerrettich
English: Horseradish
Français: Raifort
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta erbacea perenne, glabra, con un grosso rizoma biancastro, carnoso fittonante; il fusto alto da 80 a 100 cm, 80, angoloso e cavo, è semplice nella parte inferiore, ramificato nella parte superiore, con odore pungente.
Le foglie basali, molto grandi, con lungo picciolo scanalato, a lamina lanceolata, ondulata, crenata. Le foglie del caule inferiore irregolarmente pennatifide a divisioni strette, quelle del caule superiore sessili ed indivise.
L'infiorescenza formata da racemi ascellari e fiori a 4 sepali verdastri e 4 petali bianchi, obovati, con l'apice arrotondato.
Frutti: siliquette ovoidi contenenti 8-10 semi ovali appiattiti.
Tipo corologico: E-Europ. - Europa orientale.
Habitat: Esotica naturalizzata o coltivata sia in pianura che in montagna fino 1400 m s.l.m., cresce negli orti, in terreni e campi freschi, formando vigorosi cespugli.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome generico deriva dal latino”armoricus” = “bretone”, infatti Armorica è una zona della Bretagna, dove la pianta veniva coltivata. Mentre rusticana, forse dal latino rusticus con riferimento al portamento della pianta, nel senso che cresce in modo disordinato, incolto.
Il nome francese Raifort deriva dal latino radix fortis, onde poi barbaforte, mentre cren deriva da Kren-Cren-Crenson dal nome russo della pianta.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Conosciuta in passato per l'alto contenuto di vitamina C, e per le proprietà antiscorbutiche, stimolanti e digestive; godeva inoltre buona fama come diuretico utile ai sofferenti di gotta ed i casi di stati febbrili.
Per uso esterno, ha proprietà rubefacenti e revulsive, ossia stimola l'afflusso di sangue nelle zone trattate e si rivela utile sia per i dolori reumatici, sia per le sciatiche.
Concentrazioni elevate o troppo prolungate di applicazione possono determinare la formazione di vescicole.
Il suo uso, sia alimentare che erboristico, deve essere moderato, poiché a dosi elevate, può provocare disturbi. In eccesso può dar luogo a reazioni allergiche, vomito o eccessiva sudorazione. Se a contatto con gli occhi provoca bruciore e prurito.
In cucina si usano le grosse radici rizomatose, raccolte da piante di almeno 2 anni. La radice fresca, meglio se grattugiata, sprigiona una essenza acre e piccante, ottima per insaporire e rendere più appetitose alcune pietanze, sia di carne che di pesce.
Viene usata principalmente per la preparazione di salse e può essere essere sostituita alla salsa di senape.
Note e Curiosità: Pare che il rafano fosse già noto ed apprezzato dai Greci intorno al 1000 a.C. ed in Gran Bretagna prima dell'arrivo dei Romani.
Nel 1597 John Gerard (The Herball, or Generall Historie of Plantes) sosteneva che "il cren, pestato con poco aceto, è comunemente usato dai tedeschi per preparare una salsa da accompagnare al pesce e alle carni al posto della mostarda".
Verso la metà del secolo successivo, in Inghilterra e in Francia si diffuse il gusto per la salsa di cren, oggi popolare in tutto il mondo.
I francesi chiamano questa radice " moutarde des moines, ou de capucins" e secondo alcuni posero la salsa di armoracia sotto la protezione celeste e la chiamarono Salsa di S. Bernardo (Scotti 1872)
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
LAUBER K. e WAGNER G., 2001. Flora Helvetica, Berna
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
Fiori e Piante Medicinali di Aldo Poletti
Dizionario di Fitoterapia e Pianta Medicinali di E. Campanini
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Galleria della Flora delle Regioni Italiane
Scheda realizzata da Mirna Marzorati