Campanula versicolor Andrews subsp. tenorei (Moretti) I.Janković & D.Lakušić - Campanula pugliese
Inviato: 06 apr 2011, 00:29
Campanula versicolor Andrews subsp. tenorei (Moretti) I.Janković & D.Lakušić
Taxon 68(2): 358 (2019)
Basionimo: Campanula tenorei Moretti - Prosp. Geogr. Bot. Ital. Schouw : 19 (1824)
Altri sinonimi: Campanula corymbosa Ten. non Desf., Campanula tenorii Moretti, Campanula versicolor Andrews V rosanoi Nyman, Campanula corymbosa Ten., nom. illeg., Campanula rosanoi Ten., nom. illeg.
Campanulaceae
Campanula di Tenore
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea perenne con rizoma verticale, ± glabra e alta 20 - 40 cm e fogliosa fino all'altezza dell'infiorescenza.
Fusto robusto, eretto-ascendente o prostrato, ramificato e talvolta semplice.
Foglie basali alterne, lungamente picciolate (5 - 10 cm), coriacee, di forma ovato-cordata e con margine crenato o dentato; le caulinari superiori subsessili e cuneiformi.
Infiorescenza a pannochia, breve, densa e compatta.
Calice con 5 denti finemente lanceolati (4 mm), patenti o riflessi.
Corolla gamopetala (petali saldati nella parte basale), 1,5 ÷ 2,5 di lunghezza x 2,5 - 3 cm di larghezza, di forma campanulata aperta, con lobi ovali-bislunghi, di colore azzurro chiaro (raramente bianca) e con 5 macchie più scure poste alla sua base.
Stami 5, su peduncoli allargati. Stilo trifido; ovario infero.
Il frutto è una capsula eretta.
Tipo corologico: Endem. Ital. - Presente allo stato spontaneo solo nel territorio italiano.
Habitat: Rupi, vecchi muri, ravaneti (preferibilmente di origine calcarea) da 0 a 400 m slm.
Sistematica e possibili confusioni: Questo genere ha ancora problemi di inquadramento tassonomico per la grande variabilità morfologica all'interno della stessa specie. Dal punto di vista morfologico è compreso in 2 gruppi:
1) a foglie isofille (con foglie ± della stessa forma).
2) a foglie eterofille (con foglie basali cordato od oblunghe diverse dalle caulinari).
La Flora Europea (Tutin T.G. ed. 1976) divide il genere in 2 sottosezioni:
1) Rapunculoides, caratterizate da capsule deiscenti con pori laterali e calice privo di appendici.
2) Campanula, con capsule deiscenti o raramente indeiscenti per mezzo di pori basali o valvole e calice senza o con appendici.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Campanula è il termine antico di derivazione volgare poi utilizzato dal botanico belga di Dodoeus (1517 - 1585), usato allo stesso modo in quasi tutte le altre lingue e confermato da Linneo.
L'epiteto della specie deriva dal latino e significa " variopinto - screziato " probabilmente per le macchie presenti alla base della corolla.
Proprietà ed utilizzi:
Specie commestibile
Le sue giovani foglie, ricche di vit. C, vengono utilizzate per insalata cruda o come misticanza in quelle cotte.
Note e Curiosità: Nelle giornate calde la pianta emana un profumo simile a quello dei chiodi di garofano.
Usata anche per ornare giardini rocciosi con substrato calcareo.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
A. Bernini - G. Marconi - F. Plani - Campanule d'Italia - Veba & Scripta - Pavia -2002
M. Blamey - C. Grey-Wilson - Toutes les Fleurs de Méditerranée - Delachaux et Niestlé - 2000
Bayer - Buttller- Finkenzeller - Grau - Piante del Mediterraneo - Rizzoli 1990
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
FIORI A., 1923-1929. Nuova flora analitica d'Italia 2° vol., Ediagricole( ristampa anastatica) 1984
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Antonino Messina
Taxon 68(2): 358 (2019)
Basionimo: Campanula tenorei Moretti - Prosp. Geogr. Bot. Ital. Schouw : 19 (1824)
Altri sinonimi: Campanula corymbosa Ten. non Desf., Campanula tenorii Moretti, Campanula versicolor Andrews V rosanoi Nyman, Campanula corymbosa Ten., nom. illeg., Campanula rosanoi Ten., nom. illeg.
Campanulaceae
Campanula di Tenore
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea perenne con rizoma verticale, ± glabra e alta 20 - 40 cm e fogliosa fino all'altezza dell'infiorescenza.
Fusto robusto, eretto-ascendente o prostrato, ramificato e talvolta semplice.
Foglie basali alterne, lungamente picciolate (5 - 10 cm), coriacee, di forma ovato-cordata e con margine crenato o dentato; le caulinari superiori subsessili e cuneiformi.
Infiorescenza a pannochia, breve, densa e compatta.
Calice con 5 denti finemente lanceolati (4 mm), patenti o riflessi.
Corolla gamopetala (petali saldati nella parte basale), 1,5 ÷ 2,5 di lunghezza x 2,5 - 3 cm di larghezza, di forma campanulata aperta, con lobi ovali-bislunghi, di colore azzurro chiaro (raramente bianca) e con 5 macchie più scure poste alla sua base.
Stami 5, su peduncoli allargati. Stilo trifido; ovario infero.
Il frutto è una capsula eretta.
Tipo corologico: Endem. Ital. - Presente allo stato spontaneo solo nel territorio italiano.
Habitat: Rupi, vecchi muri, ravaneti (preferibilmente di origine calcarea) da 0 a 400 m slm.
Sistematica e possibili confusioni: Questo genere ha ancora problemi di inquadramento tassonomico per la grande variabilità morfologica all'interno della stessa specie. Dal punto di vista morfologico è compreso in 2 gruppi:
1) a foglie isofille (con foglie ± della stessa forma).
2) a foglie eterofille (con foglie basali cordato od oblunghe diverse dalle caulinari).
La Flora Europea (Tutin T.G. ed. 1976) divide il genere in 2 sottosezioni:
1) Rapunculoides, caratterizate da capsule deiscenti con pori laterali e calice privo di appendici.
2) Campanula, con capsule deiscenti o raramente indeiscenti per mezzo di pori basali o valvole e calice senza o con appendici.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Campanula è il termine antico di derivazione volgare poi utilizzato dal botanico belga di Dodoeus (1517 - 1585), usato allo stesso modo in quasi tutte le altre lingue e confermato da Linneo.
L'epiteto della specie deriva dal latino e significa " variopinto - screziato " probabilmente per le macchie presenti alla base della corolla.
Proprietà ed utilizzi:
Specie commestibileLe sue giovani foglie, ricche di vit. C, vengono utilizzate per insalata cruda o come misticanza in quelle cotte.
Note e Curiosità: Nelle giornate calde la pianta emana un profumo simile a quello dei chiodi di garofano.
Usata anche per ornare giardini rocciosi con substrato calcareo.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
A. Bernini - G. Marconi - F. Plani - Campanule d'Italia - Veba & Scripta - Pavia -2002
M. Blamey - C. Grey-Wilson - Toutes les Fleurs de Méditerranée - Delachaux et Niestlé - 2000
Bayer - Buttller- Finkenzeller - Grau - Piante del Mediterraneo - Rizzoli 1990
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
FIORI A., 1923-1929. Nuova flora analitica d'Italia 2° vol., Ediagricole( ristampa anastatica) 1984
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Antonino Messina