Diagn. Pl. Or. Nov. 1(3): 57 (1843)
Valerianaceae
Camarezza tubulosa, Deutsch: Grossröhrige Spornblume
English: Long-spurred valerian
Español: Cata
Français: Centranthe à long éperon
Forma Biologica: T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea annuale (terofita), alta fino a 50 cm, con fusto tubuloso ingrossato alla base.
Foglie: opposte, quelle inferiori con picciolo di 2-4 cm e lamina ovale intera (2-4 x 3-6 cm) appena dentate, quelle superiori sessili acutamente dentate e alla base partite.
Fiori: ermafroditi in densi corimbi, corolla gamopetala con sperone inserito alla base del tubo (lungh. 6-8 mm), con lembo diviso in cinque lobi ineguali (tendenzialmente zigomorfa), di colore rosa-lilla intenso. Stami con un filamento, stimma a tre lobi.
Frutto: achenio glabro.
Tipo corologico: Steno-Medit.-Occid. - Bacino occidentale del Mediterraneo, dalla Liguria alla Spagna ed Algeria.
Distribuzione: Elemento stenomediterraneo originario del nord Africa (Marocco, Algeria ed Egitto) e della Spagna, naturalizzato in Grecia. In Italia viene considerata spontanea in Toscana (Monte Argentario) e in Campania (Portici, Resina e forse nell’isola di Pianosa), e naturalizzata per la Puglia ed il Lazio (Roma). Nel “Prodromo della Flora Romana” (1994) Anzalone riporta di averla rinvenuta una sola volta nel 1947 presso Santa Marinella (RM).
Habitat: muri e rupi soleggiati (rinvenuta sulle grondaie dei tetti) e talvolta sui bordi stradali dal piano fino a 300 m.
Sistematica e possibili confusioni: Le Valerianaceae (ora incluse nelle Caprifoliaceae) sono caratterizzate da un fiore tubuloso con lembo diviso in cinque lobi asimmetrici; la presenza di uno sperone è peculiare del genere Centranthus. In Spagna vengono distinte due varietà: C. m. var. macrosiphon con acheni glabri e C. m. var. andalusii con acheni irsuti (FANLO, 1986).
Si può confondere con C. calcitrapae (L.) Dufr., sempre annuale ma con fusti sottili, foglie superiori pennatosette e sperone inserito a metà del tubo corollino (vedi Fig. 1 di FANLO, 1986).
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Centranthus dal greco kéntron = sperone e anthos = fiore, quello della specie richiama la caratteristica del fusto ingrossato e tubuloso.
Proprietà ed utilizzi:
Specie commestibileSono commestibili in insalata sia i petali sia le foglie.
Note e Curiosità: Coltivata come specie ornamentale, in Australia è considerata specie “non nativa” (aliena o alloctona) ed oggetto di eradicazione manuale e chimica. Una volta veniva coltivata nei giardini di Alessandria in Egitto.
Principali Fonti
PIZZOLONGO P., 1959 - Centranthus macrosiphon Boiss. nuovo elemento naturalizzato nel Napoletano. Ann. Bot. 26: 158-168, Roma.
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, 3 voll. Edagricole, Bologna.
FANLO R., 1986 – El Genero Centranthus DC: en España. I. seccion Calcitrapa Lange. Lagascalia 14 (1): 3-8.
ANZALONE B., 1994 - Prodromo della Flora Romana. (Elenco preliminare delle piante vascolari spontanee del Lazio) (Aggiornamento) Parte 1a Ann. Bot., Studi sul territorio, 52, (11) 1-81.
BUCOMINO G., CASTELLI G., 2004. Segnalazioni floristiche italiane 1149: Centranthus macrosiphon Boiss. (Valerianaceae). Inform. Bot. Ital. 36 (1) 75-100, Firenze.
CONTI F., ABBATE G. ALESSANDRINI A. BLASI G., 2005. An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi editori, Roma.
Scheda realizzata da Giovanni Buccomino e Giuseppe Castelli.
