Anchusa officinalis L. - Buglossa comune
Inviato: 25 mar 2008, 22:14
Anchusa officinalis L.
Sp. Pl.: 133 (1753)
Anchusa angustifolia L.
Boraginaceae
Buglossa comune, Lingua di bue
Deutsch: Gewöhnliche Ochsenzunge
English: Bugloss
Français: Buglosse officinale
Forma Biologica: H bienn - Emicriptofite bienni. Piante a ciclo biennale con gemme poste a livello del terreno.
H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta perenne o biennale, alta fino a 50 - 60 cm, con radice a fittone e fusti ascendenti o eretti e ramosi in alto, ricoperta da una fitta peluria di setole flessuose patenti o incurvate verso l'alto.
Foglie basali lineari-lanceolate lunghe 1-2 cm, scomparse alla fioritura; foglie cauline alterne, lanceolate, sessili e semiamplessicauli, lunghe 2-6 cm. e larghe 1-2 cm, con il margine spesso ondulato.
Fiori in cime scorpioidi dense alla fruttescenza con calici distanziati di 4-8 mm; brattee ovali poco più lunghe del calice; calice di 5-10 mm su peduncoli brevi, con denti calicini acuti lunghi la metà o anche più del calice; corolla violetto-porporina tubolare, suddivisa in 5 petali ovali, con cinque denti corollini alla base dei petali, vellutati e barbati per peli corti e bianchi rivolti verso l'interno; tubo di 7 mm e petali circa uguali; antere privi di filamenti, inserite nel tubo corollino al di sotto dei denti. Il colore della corolla è variabile, presentandosi più o meno purpureo, ma anche sbiancato.
Frutto: diachenio con pericarpi obliqui e ovoidi, più larghi che lunghi.
Tipo corologico: Europ. - Areale europeo.
Pontica - Areale con centro attorno al Mar Nero (clima continentale steppico con inverni freddi, estati calde e precipitazioni sempre molto scarse).
Distribuzione: Presente in tutto il Nord Italia, ma discontinua e non molto frequente.
Habitat: Incolti, luoghi sassosi, coltivi, vigne e in generale aree antropizzate dal livello del mare a 1500 metri.
Sistematica e possibili confusioni: Il genere Anchusa è presente in Italia con 8 specie.
Anchusa officinalis L. è specie variabile e può essere confusa con altre specie del genere o di generi affini, con le quali condivide, parzialmente, distribuzione e habitat, quali Anchusa undulata subsp. hybrida (Ten.) Bég., Cynoglottis barrelieri (All.) Vural & Kit Tan subsp. barrelieri e Anchusa azurea Mill., specialmente in Liguria, dove almeno tre delle specie sono presenti.
Da Anchusa azurea Mill., con cui condivide l'intero areale di distribuzione, si distingue per il colore della corolla, nettamente azzurro in quest'ultima specie, per i denti corollini che Anchusa azurea Mill. ha lungamente barbati e per la forma degli acheni che sono eretti più lunghi che larghi.
Anchusa undulata subsp. hybrida (Ten.) Bég., che condivide l'areale di distribuzione solo in Liguria, per quanto quest'ultima non sia sta più recentemente ritrovata, ha foglie cauline più strette, nettamente ondulate sul bordo, a volte dentate, brattee più corte del calice, denti calicini ben più corti del tubo calicino, corolla con lembo più corto del tubo corollino.
Cynoglottis barrelieri (All.) Vural & Kit Tan subsp. barrelieri ha tubo corollino molto più corto dei lembi, corolle azzurre, cime allungate con fiori distanziati e foglie cauline acute amplessicauli.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il genere deriva il suo nome dalla parola greca “ankousa”, che significa “belletto”. Nei tempi antichi infatti, si estraeva dalla radice di Anchusa officinalis L., una tintura rossa che veniva usata nella preparazione dei belletti coi quali le donne greche e romane si truccavano il viso. Il nome specifico deriva dall'utilizzo officinale di tale specie.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
L'utilizzo di Anchusa officinalis L. per usi officinali, culinari e cosmetici è antichissimo.
E' dotata di proprietà diuretiche, depurative, emollienti e sudorifere, aiuta inoltre a combattere le infiammazioni intestinali.
Se ne usano le foglie e le sommità fiorite.
Contiene cinoglossina, mucillagine, tannino, nitrato di potassio. Pur in presenza di diversi composti attivi attualmente è poco usata nel campo erboristico, viene preferita la più conosciuta borragine che gode delle medesime proprietà.
Le foglie si possono mangiare lessate e condite con olio e limone. Sono buone anche ripassate in padella con olio, aglio e peperoncino. Gli steli lessati accompagnano ottimamente le uova sode.
La radice, produce una tintura rossa, che veniva usata come colorante sia per uso cosmetico che alimentare.
Note e Curiosità: Anchusa officinalis L. era originariamente distribuita dal bacino pannonico all'Anatolia.
L'area di distribuzione si è allargata ad occidente e a settentrione estendendosi a tutto il bacino del Mediterraneo per antiche colture come pianta officinale e alimentare ed a seguito del pascolo ovino.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
Pignatti - Flora d'Italia - Edagricole
Nicolini, Moreschi - Fiori di Liguria - SIAG Genova
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005 - An annotated checklist of the Italian vascular flora - Palombi Editori
Scheda realizzata da Daniela Longo
Sp. Pl.: 133 (1753)
Anchusa angustifolia L.
Boraginaceae
Buglossa comune, Lingua di bue
Deutsch: Gewöhnliche Ochsenzunge
English: Bugloss
Français: Buglosse officinale
Forma Biologica: H bienn - Emicriptofite bienni. Piante a ciclo biennale con gemme poste a livello del terreno.
H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta perenne o biennale, alta fino a 50 - 60 cm, con radice a fittone e fusti ascendenti o eretti e ramosi in alto, ricoperta da una fitta peluria di setole flessuose patenti o incurvate verso l'alto.
Foglie basali lineari-lanceolate lunghe 1-2 cm, scomparse alla fioritura; foglie cauline alterne, lanceolate, sessili e semiamplessicauli, lunghe 2-6 cm. e larghe 1-2 cm, con il margine spesso ondulato.
Fiori in cime scorpioidi dense alla fruttescenza con calici distanziati di 4-8 mm; brattee ovali poco più lunghe del calice; calice di 5-10 mm su peduncoli brevi, con denti calicini acuti lunghi la metà o anche più del calice; corolla violetto-porporina tubolare, suddivisa in 5 petali ovali, con cinque denti corollini alla base dei petali, vellutati e barbati per peli corti e bianchi rivolti verso l'interno; tubo di 7 mm e petali circa uguali; antere privi di filamenti, inserite nel tubo corollino al di sotto dei denti. Il colore della corolla è variabile, presentandosi più o meno purpureo, ma anche sbiancato.
Frutto: diachenio con pericarpi obliqui e ovoidi, più larghi che lunghi.
Tipo corologico: Europ. - Areale europeo.
Pontica - Areale con centro attorno al Mar Nero (clima continentale steppico con inverni freddi, estati calde e precipitazioni sempre molto scarse).
Distribuzione: Presente in tutto il Nord Italia, ma discontinua e non molto frequente.
Habitat: Incolti, luoghi sassosi, coltivi, vigne e in generale aree antropizzate dal livello del mare a 1500 metri.
Sistematica e possibili confusioni: Il genere Anchusa è presente in Italia con 8 specie.
Anchusa officinalis L. è specie variabile e può essere confusa con altre specie del genere o di generi affini, con le quali condivide, parzialmente, distribuzione e habitat, quali Anchusa undulata subsp. hybrida (Ten.) Bég., Cynoglottis barrelieri (All.) Vural & Kit Tan subsp. barrelieri e Anchusa azurea Mill., specialmente in Liguria, dove almeno tre delle specie sono presenti.
Da Anchusa azurea Mill., con cui condivide l'intero areale di distribuzione, si distingue per il colore della corolla, nettamente azzurro in quest'ultima specie, per i denti corollini che Anchusa azurea Mill. ha lungamente barbati e per la forma degli acheni che sono eretti più lunghi che larghi.
Anchusa undulata subsp. hybrida (Ten.) Bég., che condivide l'areale di distribuzione solo in Liguria, per quanto quest'ultima non sia sta più recentemente ritrovata, ha foglie cauline più strette, nettamente ondulate sul bordo, a volte dentate, brattee più corte del calice, denti calicini ben più corti del tubo calicino, corolla con lembo più corto del tubo corollino.
Cynoglottis barrelieri (All.) Vural & Kit Tan subsp. barrelieri ha tubo corollino molto più corto dei lembi, corolle azzurre, cime allungate con fiori distanziati e foglie cauline acute amplessicauli.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il genere deriva il suo nome dalla parola greca “ankousa”, che significa “belletto”. Nei tempi antichi infatti, si estraeva dalla radice di Anchusa officinalis L., una tintura rossa che veniva usata nella preparazione dei belletti coi quali le donne greche e romane si truccavano il viso. Il nome specifico deriva dall'utilizzo officinale di tale specie.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
L'utilizzo di Anchusa officinalis L. per usi officinali, culinari e cosmetici è antichissimo.
E' dotata di proprietà diuretiche, depurative, emollienti e sudorifere, aiuta inoltre a combattere le infiammazioni intestinali.
Se ne usano le foglie e le sommità fiorite.
Contiene cinoglossina, mucillagine, tannino, nitrato di potassio. Pur in presenza di diversi composti attivi attualmente è poco usata nel campo erboristico, viene preferita la più conosciuta borragine che gode delle medesime proprietà.
Le foglie si possono mangiare lessate e condite con olio e limone. Sono buone anche ripassate in padella con olio, aglio e peperoncino. Gli steli lessati accompagnano ottimamente le uova sode.
La radice, produce una tintura rossa, che veniva usata come colorante sia per uso cosmetico che alimentare.
Note e Curiosità: Anchusa officinalis L. era originariamente distribuita dal bacino pannonico all'Anatolia.
L'area di distribuzione si è allargata ad occidente e a settentrione estendendosi a tutto il bacino del Mediterraneo per antiche colture come pianta officinale e alimentare ed a seguito del pascolo ovino.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
Pignatti - Flora d'Italia - Edagricole
Nicolini, Moreschi - Fiori di Liguria - SIAG Genova
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005 - An annotated checklist of the Italian vascular flora - Palombi Editori
Scheda realizzata da Daniela Longo