Chamaeiris graminea (L.) Medik. - Giaggiolo susinario
Inviato: 10 mag 2008, 23:18
Chamaeiris graminea (L.) Medik.
Hist. et Commentat. Acad. Elect. Sci. Theod.-Palat. 6(Phys.).: 418 (1790)
Basionimo: Iris graminea L. - Sp. Pl.: 39 (1753)
Altri sinonimi: Xiphion gramineum (L.) Schrank, Iris pseudocyperus Schur
Iridaceae
Giaggiolo susinario, Iris susinaria, Deutsch: Gras-Schwertlilie
English: Grass-leaved iris
Español: Lirio de prados
Français: Iris à feuilles de graminée
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta perenne erbacea, provvista di un rizoma obliquo, scuro e legnoso.
Scapo fiorale unico e compresso, alto 30-50 cm, con 1-3 fiori di 6 cm di Ø a spate erbacee, carenate.
Foglie erette, sottili e lineari, graminiformi, lunghe 35-80 cm e larghe circa 1 cm, a margine ialino, più lunghe dello scapo. I margini di ciascuna foglia sono lungamente paralleli.
Perigonio con tubo breve; tepali esterni con lembo ovale di 13 x 15 mm di colore azzurro violaceo striato di bianco-giallo, gli interni spatolato-retusi, ristretti alla base, di 10 x 35 mm, di color blu-viola, ± eretti.
Ovario infero triloculare. Stilo a tre lobi molto dilatati divaricati, tepaloidi, blu-violacei, aderenti ai tepali esterni.
Il frutto è una capsula ovoide loculicida trigona a 6 coste quasi equidistanti, con becco apicale di 4 mm. Semi bruno-rossastri.
Tipo corologico: Pontica - Areale con centro attorno al Mar Nero (clima continentale steppico con inverni freddi, estati calde e precipitazioni sempre molto scarse).
S-Europ. - Europa meridionale.
SE-Europ. - Soprattutto nella regione Carpatico-Danubiana.
Habitat: Boschi termofili caducifogli, soprattutto ai margini delle radure e bordi di sentieri in penombra da 0 a 900 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Specie simile è Chamaeiris lorea (Janka) Peruzzi, F. Conti & Bartolucci - Giaggiolo meridionale, specie rara che si distingue per foglie ensiformi rigide, fusto cilindrico, capsula con coste accoppiate in 3 paia, che a maturità appaiono tanto ravvicinate che la capsula pare trigona, anziché esagona. Presente nelle regioni meridionali.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Iris è denominazione già usata da Plinio e diversi secoli prima da Teofrasto. Fu Tournefort che attribui valore botanico alla pianta che poi Linneo elevò a rango di genere. Il nome generico deriva dal greco χαμαι chamái a terra, strisciante, basso, nano e da arcobaleno (in greco ἶρις iris) per indicare le modulazioni di colore di questo fiore.La nuova nomenclatura Chamaeiris derica dal greco Chama = Nano per indicarne la bassa statura; quello specifico è di derivazione latina "gramineus" cioè "erbaceo" per le foglie graminiformi.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Il rizoma dell'Iris si usa in profumeria, specialmente il giaggiolo di Firenze, Iris germanica L. (=I. florentina L.), per l'aroma di viola. In medicina serve come blando espettorante, come componente di: polveri aspersorie, dentifrici, cosmetici e liquori.
I principi attivi sono l'acido miristico, l'irone (che da il profumo), furfurolo, aldeide benzoica, iridina, acidi grassi ecc.
Note e Curiosità: Iride era la messaggera degli dei. Figlia di Taumante e di Elettra, ma quest'ultima discende a sua volta dall'Oceano, onde la parentela fra Iris e le Arpie. Non solo è sorella delle terribili Arpie, ma essendo l'equivalente femminile di Hermes, accompagnava le anime dei defunti nel regno dei morti.
L'Iris veste i colori dell'arcobaleno e quello di Firenze fioriva in tutti i chiostri rinascimentali.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia.Edagricole, Bologna.
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., 2005. An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi, Roma.
AESCHIMANN D., LAUBER K., MOSER D., THEURILLAT J.P., 2004. Flora alpina. Ediz. italiana: Bologna, Zanichelli.
The digital library of the Royal Botanic Garden
F. Falcinelli & D. Donnini., 2005 - Notula: 1179. In: Conti F., Nepi C., Peruzzi L. & Scoppola A. (edit.): Notulae alla checklist della flora vascolare italiana: 1 (1151-1191). Inform. Bot. Ital., Firenze, 37 (2): 1059-1317. (Notula relativa ad Iris graminea).
M.Biagioli - G. Gestri - B. Acciai - A. Messina - Le verdi perle del Monteferrato - Gramma - 2000
Encicl.- Nel Mondo delle Piante - Edizioni Motta - 1980
M. I. Macioti - Miti e magie delle erbe - Newton Compton Editori - 2001
Antonino Messina
Hist. et Commentat. Acad. Elect. Sci. Theod.-Palat. 6(Phys.).: 418 (1790)
Basionimo: Iris graminea L. - Sp. Pl.: 39 (1753)
Altri sinonimi: Xiphion gramineum (L.) Schrank, Iris pseudocyperus Schur
Iridaceae
Giaggiolo susinario, Iris susinaria, Deutsch: Gras-Schwertlilie
English: Grass-leaved iris
Español: Lirio de prados
Français: Iris à feuilles de graminée
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta perenne erbacea, provvista di un rizoma obliquo, scuro e legnoso.
Scapo fiorale unico e compresso, alto 30-50 cm, con 1-3 fiori di 6 cm di Ø a spate erbacee, carenate.
Foglie erette, sottili e lineari, graminiformi, lunghe 35-80 cm e larghe circa 1 cm, a margine ialino, più lunghe dello scapo. I margini di ciascuna foglia sono lungamente paralleli.
Perigonio con tubo breve; tepali esterni con lembo ovale di 13 x 15 mm di colore azzurro violaceo striato di bianco-giallo, gli interni spatolato-retusi, ristretti alla base, di 10 x 35 mm, di color blu-viola, ± eretti.
Ovario infero triloculare. Stilo a tre lobi molto dilatati divaricati, tepaloidi, blu-violacei, aderenti ai tepali esterni.
Il frutto è una capsula ovoide loculicida trigona a 6 coste quasi equidistanti, con becco apicale di 4 mm. Semi bruno-rossastri.
Tipo corologico: Pontica - Areale con centro attorno al Mar Nero (clima continentale steppico con inverni freddi, estati calde e precipitazioni sempre molto scarse).
S-Europ. - Europa meridionale.
SE-Europ. - Soprattutto nella regione Carpatico-Danubiana.
Habitat: Boschi termofili caducifogli, soprattutto ai margini delle radure e bordi di sentieri in penombra da 0 a 900 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Specie simile è Chamaeiris lorea (Janka) Peruzzi, F. Conti & Bartolucci - Giaggiolo meridionale, specie rara che si distingue per foglie ensiformi rigide, fusto cilindrico, capsula con coste accoppiate in 3 paia, che a maturità appaiono tanto ravvicinate che la capsula pare trigona, anziché esagona. Presente nelle regioni meridionali.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Iris è denominazione già usata da Plinio e diversi secoli prima da Teofrasto. Fu Tournefort che attribui valore botanico alla pianta che poi Linneo elevò a rango di genere. Il nome generico deriva dal greco χαμαι chamái a terra, strisciante, basso, nano e da arcobaleno (in greco ἶρις iris) per indicare le modulazioni di colore di questo fiore.La nuova nomenclatura Chamaeiris derica dal greco Chama = Nano per indicarne la bassa statura; quello specifico è di derivazione latina "gramineus" cioè "erbaceo" per le foglie graminiformi.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Il rizoma dell'Iris si usa in profumeria, specialmente il giaggiolo di Firenze, Iris germanica L. (=I. florentina L.), per l'aroma di viola. In medicina serve come blando espettorante, come componente di: polveri aspersorie, dentifrici, cosmetici e liquori.
I principi attivi sono l'acido miristico, l'irone (che da il profumo), furfurolo, aldeide benzoica, iridina, acidi grassi ecc.
Note e Curiosità: Iride era la messaggera degli dei. Figlia di Taumante e di Elettra, ma quest'ultima discende a sua volta dall'Oceano, onde la parentela fra Iris e le Arpie. Non solo è sorella delle terribili Arpie, ma essendo l'equivalente femminile di Hermes, accompagnava le anime dei defunti nel regno dei morti.
L'Iris veste i colori dell'arcobaleno e quello di Firenze fioriva in tutti i chiostri rinascimentali.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia.Edagricole, Bologna.
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., 2005. An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi, Roma.
AESCHIMANN D., LAUBER K., MOSER D., THEURILLAT J.P., 2004. Flora alpina. Ediz. italiana: Bologna, Zanichelli.
The digital library of the Royal Botanic Garden
F. Falcinelli & D. Donnini., 2005 - Notula: 1179. In: Conti F., Nepi C., Peruzzi L. & Scoppola A. (edit.): Notulae alla checklist della flora vascolare italiana: 1 (1151-1191). Inform. Bot. Ital., Firenze, 37 (2): 1059-1317. (Notula relativa ad Iris graminea).
M.Biagioli - G. Gestri - B. Acciai - A. Messina - Le verdi perle del Monteferrato - Gramma - 2000
Encicl.- Nel Mondo delle Piante - Edizioni Motta - 1980
M. I. Macioti - Miti e magie delle erbe - Newton Compton Editori - 2001
Antonino Messina