Carex firma Host - Carice rigida
Inviato: 04 ago 2012, 15:58
Carex firma Host
Syn. Pl. [Host] 509 (1797)
Cyperaceae
Carice rigida, Deutsch: Polster-Segge
English: Cushion sedge
Français: Laîche ferme
Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.
Descrizione: Pianta perenne rizomatosa formante cuscinetti tondeggianti densissimi, in basso lignificati e coperti da uno spesso strato di residui fogliari brunastri; culmi alti 5-20(25) cm, ±lisci e trigoni, eretti, rigidi, fogliosi solo alla base e in alto leggermente incurvati e sinuosi, provvisti di guaine basali scure non sfibrate.
Foglie lineari verdi lucide, a lungo persistenti da secche, coriacee, acute un po' pungenti all'apice, lar. 2-3(4) mm x 3-5(8) cm, addensate attorno alla base del fusto e riflesse fino a quasi orizzontali.
Infiorescenza breve (3-5 cm), costituita da 1 spiga apicale maschile ovata-oblunga, lar. 2-2,5 mm e lunga 7-10 mm e, più in basso, 2-3 spighe femminili pauciflore (4-10 fiori) lunghe 4-8(10) mm, sessile o quasi la superiore ed evidentemente peduncolate le inferiori; brattee fogliacee di 10-15 mm con guaina di 5-10 mm; glume bruno-rossastre con nervatura chiara, ricoprenti otricelli lanceolati glabri (un po' ruvidi sul bordo) rosso-bruni, a forma di fiasco (4 mm); 3 stami e 3 stimmi.
Frutti ad acheni entro gli otricelli.
Tipo corologico: Orof. S-Europ. - Orofita sud-europea (catene dell'Europa meridionale, dalla Penisola Iberica, Alpi, ai Balcani ed eventualmente Caucaso o Anatolia).
Habitat: Zolle pioniere su rupi, creste, macereti calcareo-dolomitici; pascoli sassosi. Specie guida del Caricetum firmae o Firmetum, associazione tipica di ambienti alpini e subalpini resistente al freddo e al vento: "praterie a zolle" colonizzatrici di detriti e sfasciumi rocciosi basici ovvero, in qualche caso ed a quote più basse, indice di regressione di pascoli a copertura ± continua eccessivamente sfruttati e calpestati. Molto comune sulle Alpi, da (400)1500 a 2700 m.
Sistematica e possibili confusioni: A giudizio di PIGNATTI, la pianta fa parte di un raggruppamento di specie aventi caratteri morfologici comuni ed analogie evidenti di habitat, tutte collegabili a C. ferruginea Scop.. A detto gruppo fanno capo i taxa seguenti:
Carex sempervirens Vill., anche su silice, lassamente cespitosa, alta da 30 a 40 (fino a 60) cm, fusto foglioso eretto tondo-trigono liscio, ±inclinato nell'infiorescenza, foglie non coriacee lucide, meno lunghe del culmo, infiorescenza pendula con spiga maschile subclavata lunga 10-20 mm, 1-2 spighe femminili di circa eguale lunghezza, glume nerastre acute con orlo biancastro, otricelli glabri da verdastri a bruni, ruvidi ai bordi;
Carex ferruginea Scop., presente con 3 subspecie, calcifila, più igrofila, con o senza stoloni in cespi lassi, con guaine basali bruno rossastre-violacee non sfibrate, fusto gracile subcilindrico di 20-60 cm inclinato in alto, foglie tenere piane lar. 1-2 mm, 1 spiga maschile lunga fino a 5 cm e spighe femminili di 2-3 cm su lunghi peduncoli capillari incurvati, brattee fogliacee guainanti di 3-8 cm, glume ferruginee, otricelli fusiformi bruno-nerastri dentellati ed ispidi all'apice, senza orlo cartilagineo;
Carex brachystachys Schrank, su pareti e pendii calcarei umidi, alta 15-40(60) cm, culmo trigono liscio molto sottile e gracile, foglie convolute spesse 0,5-1 mm lunghe ±come il fusto, infiorescenza unilaterale pendula con una spiga maschile lun. 10-30 mm e 2-3 spighe femminili distanziate tra loro portate da peduncoli capillari di 2-6 cm, glume bruno-ferruginee, otricelli scuri, lisci, affusolati con becco bifido.
In ambiente appenninico si trovano:
Carex macrolepis DC., con rizoma avvolto da fibre nerastre, culmo alto 30-60 cm ottusamente trigono scabro in alto, foglie 1/2 del fusto opache piane lar. 2-4 mm, infiorescenza brevissima (2 cm, raramente fino a 6), con spiga maschile ovoide-clavata 10-17 mm e 1-2 spighe femminili generalmente brevi e dense, brattee fogliacee con guaina 3-6 mm, otricelli verdastri glabri a fiasco;
Carex kitaibeliana Degen ex Bech., calcicola con fusto alto 15-30 cm ottusamente trigono liscio, foglie conduplicate con diam. apparente 0,5 mm lunghe da 1/3 a metà del fusto, infiorescenza breve (2-5 cm) con unica spiga maschile lunga 10-15 mm e 1-2 spighe femminili di 7-15 mm, brattee fogliacee con guaina 5-8 mm, otricelli bruni scuri ispidi a fiasco.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie
Il nome specifico dal latino = rigido, solido, resistente, con riferimento alle foglie ed al culmo.
Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
MAINARDIS G., 2005. Flora del Parco delle Prealpi giulie, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
ZENARI S., 1956. Flora escursionistica, Zannoni Editore, Padova
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Silvano Radivo
Syn. Pl. [Host] 509 (1797)
Cyperaceae
Carice rigida, Deutsch: Polster-Segge
English: Cushion sedge
Français: Laîche ferme
Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.
Descrizione: Pianta perenne rizomatosa formante cuscinetti tondeggianti densissimi, in basso lignificati e coperti da uno spesso strato di residui fogliari brunastri; culmi alti 5-20(25) cm, ±lisci e trigoni, eretti, rigidi, fogliosi solo alla base e in alto leggermente incurvati e sinuosi, provvisti di guaine basali scure non sfibrate.
Foglie lineari verdi lucide, a lungo persistenti da secche, coriacee, acute un po' pungenti all'apice, lar. 2-3(4) mm x 3-5(8) cm, addensate attorno alla base del fusto e riflesse fino a quasi orizzontali.
Infiorescenza breve (3-5 cm), costituita da 1 spiga apicale maschile ovata-oblunga, lar. 2-2,5 mm e lunga 7-10 mm e, più in basso, 2-3 spighe femminili pauciflore (4-10 fiori) lunghe 4-8(10) mm, sessile o quasi la superiore ed evidentemente peduncolate le inferiori; brattee fogliacee di 10-15 mm con guaina di 5-10 mm; glume bruno-rossastre con nervatura chiara, ricoprenti otricelli lanceolati glabri (un po' ruvidi sul bordo) rosso-bruni, a forma di fiasco (4 mm); 3 stami e 3 stimmi.
Frutti ad acheni entro gli otricelli.
Tipo corologico: Orof. S-Europ. - Orofita sud-europea (catene dell'Europa meridionale, dalla Penisola Iberica, Alpi, ai Balcani ed eventualmente Caucaso o Anatolia).
Habitat: Zolle pioniere su rupi, creste, macereti calcareo-dolomitici; pascoli sassosi. Specie guida del Caricetum firmae o Firmetum, associazione tipica di ambienti alpini e subalpini resistente al freddo e al vento: "praterie a zolle" colonizzatrici di detriti e sfasciumi rocciosi basici ovvero, in qualche caso ed a quote più basse, indice di regressione di pascoli a copertura ± continua eccessivamente sfruttati e calpestati. Molto comune sulle Alpi, da (400)1500 a 2700 m.
Sistematica e possibili confusioni: A giudizio di PIGNATTI, la pianta fa parte di un raggruppamento di specie aventi caratteri morfologici comuni ed analogie evidenti di habitat, tutte collegabili a C. ferruginea Scop.. A detto gruppo fanno capo i taxa seguenti:
Carex sempervirens Vill., anche su silice, lassamente cespitosa, alta da 30 a 40 (fino a 60) cm, fusto foglioso eretto tondo-trigono liscio, ±inclinato nell'infiorescenza, foglie non coriacee lucide, meno lunghe del culmo, infiorescenza pendula con spiga maschile subclavata lunga 10-20 mm, 1-2 spighe femminili di circa eguale lunghezza, glume nerastre acute con orlo biancastro, otricelli glabri da verdastri a bruni, ruvidi ai bordi;
Carex ferruginea Scop., presente con 3 subspecie, calcifila, più igrofila, con o senza stoloni in cespi lassi, con guaine basali bruno rossastre-violacee non sfibrate, fusto gracile subcilindrico di 20-60 cm inclinato in alto, foglie tenere piane lar. 1-2 mm, 1 spiga maschile lunga fino a 5 cm e spighe femminili di 2-3 cm su lunghi peduncoli capillari incurvati, brattee fogliacee guainanti di 3-8 cm, glume ferruginee, otricelli fusiformi bruno-nerastri dentellati ed ispidi all'apice, senza orlo cartilagineo;
Carex brachystachys Schrank, su pareti e pendii calcarei umidi, alta 15-40(60) cm, culmo trigono liscio molto sottile e gracile, foglie convolute spesse 0,5-1 mm lunghe ±come il fusto, infiorescenza unilaterale pendula con una spiga maschile lun. 10-30 mm e 2-3 spighe femminili distanziate tra loro portate da peduncoli capillari di 2-6 cm, glume bruno-ferruginee, otricelli scuri, lisci, affusolati con becco bifido.
In ambiente appenninico si trovano:
Carex macrolepis DC., con rizoma avvolto da fibre nerastre, culmo alto 30-60 cm ottusamente trigono scabro in alto, foglie 1/2 del fusto opache piane lar. 2-4 mm, infiorescenza brevissima (2 cm, raramente fino a 6), con spiga maschile ovoide-clavata 10-17 mm e 1-2 spighe femminili generalmente brevi e dense, brattee fogliacee con guaina 3-6 mm, otricelli verdastri glabri a fiasco;
Carex kitaibeliana Degen ex Bech., calcicola con fusto alto 15-30 cm ottusamente trigono liscio, foglie conduplicate con diam. apparente 0,5 mm lunghe da 1/3 a metà del fusto, infiorescenza breve (2-5 cm) con unica spiga maschile lunga 10-15 mm e 1-2 spighe femminili di 7-15 mm, brattee fogliacee con guaina 5-8 mm, otricelli bruni scuri ispidi a fiasco.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie
Il nome specifico dal latino = rigido, solido, resistente, con riferimento alle foglie ed al culmo.
Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
MAINARDIS G., 2005. Flora del Parco delle Prealpi giulie, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
ZENARI S., 1956. Flora escursionistica, Zannoni Editore, Padova
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Silvano Radivo