Glebionis segetum (L.) Fourr. - Crisantemo campestre
Inviato: 19 mag 2008, 01:04
Glebionis segetum (L.) Fourr.
Am. Soc. Lim. Lyon Ser. 2. 17: 90 (1869)
Basionimo: Chrysanthemum segetum L. - Sp. Pl.: 889 (1753)
Altri sinonimi: Xanthophthalmum segetum (L.) Sch.Bip.
Asteraceae
Crisantemo campestre, Ingrassabue dei campi, Deutsch: Saatwucherblume
English: Corn marigold
Español: Corona de rey, margarita del trigo
Français: Chrysanthème des blés
Forma Biologica: T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea annua, glabra e glauca, alta 20 - 60 cm.
Fusti eretti ± ramosi.
Foglie glauche e carnose, marcatamente pennatolobate di forma obovato-oblunga ± abbraccianti.
Capolini terminali, grandi (2 -4 cm), solitari; involucro ricoperto di squame di forma ovale, colorate di verde e con margine bruno e scarioso.
Fiori giallo-oro con ligule lunghe 1 -2 cm su unico rango e tridentate; ricettacolo senza pagliette.
Acheni senza pappo, generalmente con 10 coste, i periferici trigoni con 2 ali laterali, i centrali tubulosi e non alati.
Tipo corologico: Euri-Medit. - Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).
Medit.-Turan. - Zone desertiche e subdesertiche dal bacino mediterraneo all'Asia centrale.
Habitat: Campi, incolti, vigne, uliveti da 0 a 800 m.
Sistematica e possibili confusioni: Potrebbe essere confusa con Glebionis coronaria (L.) Spach da cui si distingue subito perchè la parte inferiore della ligula è più chiara formando un disco quasi sempre bianchiccio.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Probabilmente l'origine del nome dato al genere deriva dal latino "gleba" = "palla o zolla" cioè pianta legata alle terre coltivate zollose (Glebòsus); l'epiteto della specie deriva anche dal latino "seges"="messi o seminativo" che sta a indicare i luoghi abituali in cui vegeta.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
E' una pianta utilizzata per insaporire le insalate; inserita già nel 1767, dal medico fiorentino Giovanni Targioni Tozzetti, tra le piante alimurgiche in grado di sfamare la gente in caso di carestia o eventi bellici che impedivano le normali attività agricole.
Note e Curiosità: Pianta infestante di coltivi e uliveti molto ricercata dai bovini tanto da essere volgarmente detta ingrassabue.
Pianta molto apprezzata per l'alimentazione delle tartarughe terrestri
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Sandro Pignatti - Flora d'Italia - Edagricole - Bologna 1982
Zangheri P. - Flora Italica - Cedam - 1993
M.Biagioli - G. Gestri - B. Acciai - A. Messina - Fiori di Pietra - Gramma - 2002
Conti F. et ali - Checklist of the Italian Vascular Flora - Palombi Editori - 2005
G. Simonetti - M. Watschinger - Erbe di campi e prati - Orsa maggiore ed. 1996
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Nino Messina
Am. Soc. Lim. Lyon Ser. 2. 17: 90 (1869)
Basionimo: Chrysanthemum segetum L. - Sp. Pl.: 889 (1753)
Altri sinonimi: Xanthophthalmum segetum (L.) Sch.Bip.
Asteraceae
Crisantemo campestre, Ingrassabue dei campi, Deutsch: Saatwucherblume
English: Corn marigold
Español: Corona de rey, margarita del trigo
Français: Chrysanthème des blés
Forma Biologica: T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea annua, glabra e glauca, alta 20 - 60 cm.
Fusti eretti ± ramosi.
Foglie glauche e carnose, marcatamente pennatolobate di forma obovato-oblunga ± abbraccianti.
Capolini terminali, grandi (2 -4 cm), solitari; involucro ricoperto di squame di forma ovale, colorate di verde e con margine bruno e scarioso.
Fiori giallo-oro con ligule lunghe 1 -2 cm su unico rango e tridentate; ricettacolo senza pagliette.
Acheni senza pappo, generalmente con 10 coste, i periferici trigoni con 2 ali laterali, i centrali tubulosi e non alati.
Tipo corologico: Euri-Medit. - Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).
Medit.-Turan. - Zone desertiche e subdesertiche dal bacino mediterraneo all'Asia centrale.
Habitat: Campi, incolti, vigne, uliveti da 0 a 800 m.
Sistematica e possibili confusioni: Potrebbe essere confusa con Glebionis coronaria (L.) Spach da cui si distingue subito perchè la parte inferiore della ligula è più chiara formando un disco quasi sempre bianchiccio.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Probabilmente l'origine del nome dato al genere deriva dal latino "gleba" = "palla o zolla" cioè pianta legata alle terre coltivate zollose (Glebòsus); l'epiteto della specie deriva anche dal latino "seges"="messi o seminativo" che sta a indicare i luoghi abituali in cui vegeta.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
E' una pianta utilizzata per insaporire le insalate; inserita già nel 1767, dal medico fiorentino Giovanni Targioni Tozzetti, tra le piante alimurgiche in grado di sfamare la gente in caso di carestia o eventi bellici che impedivano le normali attività agricole.
Note e Curiosità: Pianta infestante di coltivi e uliveti molto ricercata dai bovini tanto da essere volgarmente detta ingrassabue.
Pianta molto apprezzata per l'alimentazione delle tartarughe terrestri
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Sandro Pignatti - Flora d'Italia - Edagricole - Bologna 1982
Zangheri P. - Flora Italica - Cedam - 1993
M.Biagioli - G. Gestri - B. Acciai - A. Messina - Fiori di Pietra - Gramma - 2002
Conti F. et ali - Checklist of the Italian Vascular Flora - Palombi Editori - 2005
G. Simonetti - M. Watschinger - Erbe di campi e prati - Orsa maggiore ed. 1996
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Nino Messina