Paris quadrifolia L. - Uva di volpe
Inviato: 15 lug 2008, 14:26
Paris quadrifolia L.
Sp. Pl.: 367 (1753)
Melanthiaceae
Uva di volpe, Erba crociola, Deutsch: Einbeere
English: Herb-paris, true lover’s knot
Español: Uva de zorra, uva de raposa
Français: Parisette à quatre feuilles, raisain-de-renard
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta perenne provvista di rizoma orizzontale lungamente strisciante bianchiccio, fusto unico eretto, cilindrico e glabro di 10-40 cm, portante alla sommità, disposte a verticillo ed a croce, di regola 4 foglie (raramente 3, 5 o 6), sessili o quasi, ellittico-obovate, cuneate alla base, con 3-5 nervature principali ed un reticolo di nervature secondarie convergenti, lunghe da 5 a 10 cm; tutti gli organi della pianta sono a simmetria tetramera: il fiore singolo, peduncolato, situato al centro del verticillo fogliare, è costituito da 8 tepali patenti, i 4 esterni ovato-lanceolati verdi, i 4 interni più stretti, a linguetta, giallastri, alternati ai primi; 8 stami inseriti orizzontalmente alla base dei tepali e 4 stili liberi filiformi su un ovario supero a 4 logge; il frutto è una bacca nero-bluastra pruinosa, circondata alla base dai tepali fiorali riflessi, con diametro massimo di 1 cm, provvista di numerosi semini bruni, ovali (3 mm).
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Habitat: Si trova in Europa dalla Norvegia alla Gran Bretagna, Alpi bavaresi fino ai Pirenei, in tutti i boschi umidi di latifoglie e conifere, in posizioni ombreggiate dalla pianura fino 2000 metri di quota.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: la denominazione del genere deriverebbe, secondo alcuni, dal latino "par", per la regolarità dell'aspetto della pianta e la simmetria tetramera; secondo altri il nome generico richiamerebbe, per la forma della bacca, Paride ed il noto "pomo della discordia"; ovvio il significato dell'attributo specifico, riferito alle quattro foglie in croce.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
Pianta contenente i glucosidi paridina e paristifina e inoltre paridolo, asparagina e resine, con proprietà cardiotoniche, narcotiche ed antispasmodiche, da escludere dall'uso famigliare. Particolarmente velenose sono le bacche, dalle quali vanno tenuti lontani soprattutto i bambini, che possono esserne attratti e confonderle con frutti di bosco eduli.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. - Flora d'Italia - 1982 Edagricole
Mainardis G. - Flora del Parco delle Prealpi giulie - 2005 Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di) - An annotated checklist of the Italian vascular flora - 2005 Palombi Editori
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da Silvano Radivo
Sp. Pl.: 367 (1753)
Melanthiaceae
Uva di volpe, Erba crociola, Deutsch: Einbeere
English: Herb-paris, true lover’s knot
Español: Uva de zorra, uva de raposa
Français: Parisette à quatre feuilles, raisain-de-renard
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta perenne provvista di rizoma orizzontale lungamente strisciante bianchiccio, fusto unico eretto, cilindrico e glabro di 10-40 cm, portante alla sommità, disposte a verticillo ed a croce, di regola 4 foglie (raramente 3, 5 o 6), sessili o quasi, ellittico-obovate, cuneate alla base, con 3-5 nervature principali ed un reticolo di nervature secondarie convergenti, lunghe da 5 a 10 cm; tutti gli organi della pianta sono a simmetria tetramera: il fiore singolo, peduncolato, situato al centro del verticillo fogliare, è costituito da 8 tepali patenti, i 4 esterni ovato-lanceolati verdi, i 4 interni più stretti, a linguetta, giallastri, alternati ai primi; 8 stami inseriti orizzontalmente alla base dei tepali e 4 stili liberi filiformi su un ovario supero a 4 logge; il frutto è una bacca nero-bluastra pruinosa, circondata alla base dai tepali fiorali riflessi, con diametro massimo di 1 cm, provvista di numerosi semini bruni, ovali (3 mm).
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Habitat: Si trova in Europa dalla Norvegia alla Gran Bretagna, Alpi bavaresi fino ai Pirenei, in tutti i boschi umidi di latifoglie e conifere, in posizioni ombreggiate dalla pianura fino 2000 metri di quota.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: la denominazione del genere deriverebbe, secondo alcuni, dal latino "par", per la regolarità dell'aspetto della pianta e la simmetria tetramera; secondo altri il nome generico richiamerebbe, per la forma della bacca, Paride ed il noto "pomo della discordia"; ovvio il significato dell'attributo specifico, riferito alle quattro foglie in croce.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
Pianta contenente i glucosidi paridina e paristifina e inoltre paridolo, asparagina e resine, con proprietà cardiotoniche, narcotiche ed antispasmodiche, da escludere dall'uso famigliare. Particolarmente velenose sono le bacche, dalle quali vanno tenuti lontani soprattutto i bambini, che possono esserne attratti e confonderle con frutti di bosco eduli.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. - Flora d'Italia - 1982 Edagricole
Mainardis G. - Flora del Parco delle Prealpi giulie - 2005 Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di) - An annotated checklist of the Italian vascular flora - 2005 Palombi Editori
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da Silvano Radivo