Sp. Pl.: 579 (1753)
Lamiaceae
Canapetta comune, Galeopside comune, Canapa selvatica, Deutsch: Gemeiner Hohlzahn, Gewöhnliche Hanfnessel
English: Common hemp-nettle
Español: Cáñamo bastardo
Français: Galéopside à tige carée, ortie royale
Forma Biologica: T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea annua, alta 40 - 130(150) cm, con radice principale fittonante e fortemente sviluppata.
Fusto semplice o ramificato, eretto, a sezione tetragonale 5 (7) mm, presenza di ingrossamento di forma clavata, ai nodi che sono pubescenti per peli patenti piuttosto rigidi, nella parte sommitale tra l'infiorescenza i peli sono ghiandolari, corti e con la ghiandola sferica scura.
Foglie ovate o ovato-lanceolate 2,5 - 16 (18) cm e picciolate 0,5 - 4 cm; lamina con 3 - 13 denti ottusi per lato e cosparsa di peli ghiandolari sferoidali giallo-scuro e con nervature evidenziate; man mano che si va verso la parte sommitale le foglie da ricurve diventano patenti.
Infiorescenza formata da verticillastri che portano ognuno 20(30) fiori all'ascella delle foglie, più appressata nella parte acuminale e più distanziata nella parte mediana.
Brattee fogliari somiglianti alle foglie principali e anch'esse ricoperte di peli ghiandolari giallognoli.
Bratteole di forma lanceolata con apice ricurvo e spinoso, più corte del calice 2,5 - (16) mm.
Calice gamosepalo e tubuloso il cui colore può variare dal verde, al giallo al porpora (4,7)6,7 - 15,5(26) mm; sono presenti 15 - 25 nervature cosparse di corti peli.
5 denti calicini lunghi (1,5)3,2 - 8(13) mm cosparsi di peli pedicellati con glandule sferiche.
Corolla di colore rosa, bianco o giallastro, zigomorfa con tubo tronco-conico, formata da 2 parti: labbro superiore eretto-concavo, simile a un elmo, con apice dentato e con presenza, nella parte superiore esterna, di peli glandulosi ialini;
labbro inferiore trilobo con lobo centrale subrettangolare 2 - 4,5(5,8) mm, il margine è intero e ± ricurvo verso il basso, sono presenti macule irregolari di colore bianco o porpora e 2 gibbe coniche; i lobi laterali sono ± penduli 0,5 - 1,5 mm.
4 stami inseriti nel lobo superiore formati da filamento papilloso e portanti antere cigliate all'apertura.
Il frutto è un microbasario (tetrachenio o tetranucula) con 4 mericarpi inclusi nel calice di 2,4 - 3,9 x 1,9 - 3,3 mm, da ovoidi a trigoni, ornamentati con cicatrici scure, di colore bruno-grigiastro, screziato.
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Europ. - Areale europeo.
Habitat: Campi coltivati, scarpate ferroviarie, margine boschi e radure, macerie sempre con preferenza di presenza di terreni nitrofili da 0 a 2000 m slm.
Sistematica e possibili confusioni: Nello stesso ambiente vegeta Galeopsis pubescens Besser che però si distingue per la corolla più lunga del doppio del calice e per il colore, che di regola, è giallo con venature di rosso nella fauce.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deiva dal latino "galea" = "elmo" e dal termine greco "òpsis" = " aspetto" relativo alla forma del labbro superiore della corolla; altra ipotesi che Linneo usi un termine derivante dal greco "galé" = "donnola" forse inerente al profilo della pianta somigliante alla Donnola che Linneo incontrava spesso in Svezia.
L'epiteto della specie è una probabile corruzione del greco "trchytòs" = "scabro" relativo alla presenza di peli rigidi in questa specie. Oppure tetrahit potrebbe essere un termine mutuato dal tardo latino medioevale che con questo termine indicava l'erba giudaica.
Proprietà ed utilizzi:
Specie officinaleNella medicina popolare si utilizzavano infusi fatte con le foglie per guarire i problemi dell'apparato respiratorio come catarro e tosse.
Oggi in erboristeria avendo rilevata la presenza di saponine, acido silicico, resine, tannini, glucosidi la pianta viene utilizzata per favorire la diuresi e per sedare la tosse. Non conviene l'uso esterno perchè la presenza dei tannini potrebbe irritare la pelle.
Note e Curiosità: All'interno della stessa specie, talvolta, si possono riscontrare individui che si differenziano per il colore e le dimensioni del fiore. Esiste una ipotesi, quella del botanico inglese A Müntzing, che dimostrerebbe che a questa specie si sia arrivati anche dopo numerosi incroci intergenerici tra G. speciosa Miller e G. pubescens Besser ( http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21599670 ).
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
http://www.floraiberica.es/
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
LAUBER K. e WAGNER G., 2001. Flora Helvetica, Berna
RAMEAU J.-C., MANSION D., DUMÉ G., GAUBERVILLE C., 1989, Flore forestière française, 1° vol. Institut pour le développement forestier, AgroParis Tech-ENGREF
G. Simonetti, M. Watschinger, 1986, Erbe di Campi e Prati, A. Mondadori SPA
PROSSER F., BERTOLLI A. & FESTI F., 2009. Flora illustrata del Monte Baldo, Museo Civico di Rovereto
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Galleria della Flora delle Regioni Italiane
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Antonino Messina
