Alchemilla: un'avventura! $

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Brunello Pierini
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Alchemilla: un'avventura! $

Messaggio da Brunello Pierini »

Riporto le considerazioni fatte in un mio intervento, in quanto penso che abbiano un valore autonomo.
"Le foto di piante dal vivo sono utilissime, se fatte seguendo i seguenti criteri:
-foto della pianta intera, nel periodo estivo.
-foto dei fiori:ipanzio, epicalice, calice, con i pedicelli (peduncoli).
-foto dei piccioli delle foglie basali, estive, quelle più interne, per vedere l'indumento.
-foto della pagina superiore e inferiore delle foglie estive.
-indumento del fusto completo.
-stipole delle foglie basali.
Penso che con questi dati si possa arrivare a proporre un campo limitato di specie o a un cfr. Poi lo specialista, se vorrà, interverrà o esaminando le foto o facendosi inviare un campione, ma almeno noi ci siamo divertiti, abbiamo imparato qualcosa e il genere Alchemilla non sarà più un mostro orribile.
Foto generiche di Alchemilla non servono.
Questa la documentazione necessaria, in particolare per la descrizione delle piante, fondamentale in quanto sono la base per la determinazione. La chiave di Festi è un riferimento che un po' spaventa; da questa ricavate la vostra chiave.
FESTI F., 2000 - Chiave d’identificazione per le specie italiane del genere Alchemilla L.
(Rosaceae). Ann. Mus. civ. Rovereto, 14 (1998): 105-174.
FRÖHNER S.E., BONA E., FEDERICI G. & MARTINI F., 2012 - Contributo alla conoscenza
del gen. Alchemilla L. sulle Alpi italiane: Alpi Retiche Meridionali, Prealpi Lombarde
Centrali e Orientali. Informatore Botanico Italiano, 44 (1): 3-73
Ann. Mus. civ. Rovereto, Vol. 30-2015
FRANCESCO FESTI, CESARE LASEN, FILIPPO PROSSER & CARLO ARGENTI
CONTRIBUTO ALLA CONOSCENZA DEL GEN. ALCHEMILLA L. (ROSACEAE) SULLE ALPI ITALIANE: PROVINCE DI BELLUNO, TRENTO E VERONA."

La spinta allo studio di Alchemilla me lo ha dato Tison, con le sue flore. I caratteri da lui riportati mi sembravano facilmente osservabili da tutti, non impossibili; ho cercato di ricavare dalla Chiave di Festi i dati per me utili e con sorpresa ho visto che con pochi passaggi si può arrivare a ridurre il campo delle specie riferibili a quella studiata, a una diecina. Incoraggiante, non vi sembra? Invece di brancolare nel buio, circoscrivere a una diecina mi è parso un bel passo. La chiave di Festi è utile, rimane la base, ma scoraggiante per il neofita. Lo dicono anche in IBI (2012).
Il passo successivo è avere descrizioni affidabili delle piante e queste si trovano in italiano nei due articoli sopra citati. Tutto facile? No, in particolare, per esempio, per alcune specie che si diffrenziano tra di loro, in sostanza, per l'inclinazione dei peli del picciolo e del fusto. (Applicando l'analisi statistica ai vari aspetti morfologici, ne rimarrebbero poche!). Penso che però le specie più comuni si possano determinare!
La mia ricerca è partita anche dalla considerazione che lo specialista osserva campioni, in cui vengono perse tante caratteristiche osservabili dal vivo; eppure fanno la determinazione. Quindi hanno dei criteri che nelle chiavi non ci sono: basta il colpo d'occhio e poi dei particolari. Sicuramente non ripetono chiavi lunghe e faticose.
Io non voglio diventare specialista di Alchemilla, ci vogliono i giovani, ma capire qualcosa si, e credetemi è possibile. Poi ognuno di noi si rivolgerà allo specialista, capirà l'errore e andrà avanti.
Appena posso, darò una dimostrazione del percorso da fare; io l'ho fatto sui campioni d'erbario.
Scusate il mio lungo discorso, ma coraggio.
Brunello
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Brunello Pierini
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Re: Alchemilla: un'avventura! $

Messaggio da Brunello Pierini »

"Oggi ho ricevuto il tuo campione in buono stato, anche se con le foglie separate dalle infiorescenze. Ti raccomando di raccogliere la pianta in toto senza separare la parte fogliosa dai fusti fioriferi, altrimenti l'esperto (Froehner) potrebbe avere dei dubbi sulla correttezza del campione.
Allora....
Non si tratta di Alchemilla monticola come mi pareva probabile dalle immagini, in quanto la pagina fogliare superiore è glabra quasi interamente, eccezion fatta per i denti e la zona delle pieghe (in parte minima). Da questo, puoi capire l'importanza del campione rispetto alla foto, dalla quale non potevo capire la distribuzione dei peli sulla superficie fogliare."
Così ha scritto Germano Federici in un suo intervento. Parole sacrosante.
La prima foto inserita deve essere il campione intero in modo da capire poi quale foglia si presenta. Foglie estive (giugno-luglio) ripeto, perchè sono quelle che danno più informazioni utili e variano spesso rispetto a quelle primaverili. Foglie basali.
Si può rimediare al fatto che, dato il peso delle foto inserite, ci sia difficoltà a vedere l'indumento delle foglie, come nota Germano. Nella descrizione della pianta, si può riportare se i peli sono sull'intera pagina o solo sulle nervature o sui denti. Ma penso che i fotografi del Forum sono così bravi che non ci saranno problemi, se sanno ciò che va messo in evidenza.
Se non arriveremo alla determinazione, lavorando in questo modo, l'esperto avrà vita facile poi a farla lui.
Brunello
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Brunello Pierini
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Re: Alchemilla: un'avventura! $

Messaggio da Brunello Pierini »

Continuo con le mie annotazioni da neofita, penso che si sia capito!
Simpaticamente Giocomo Bellone scrive che le alchemille gli dicono di non guardarle! Invece vanno guardate e riguardate, leggendo il pensiero dello specialista:
"Di particolare ausilio per lo screening preliminare è la colorazione della pagina fogliare superiore: Frohner (in litt.) suggerisce la regola aurea per cui tante sono le colorazioni fogliari osservabili in una popolazione di Alchemilla e tante sono le specie ivi presenti (*). Festi (2000)
Questa indicazione serve a non raccogliere in modo indiscriminato in una popolazione.
Poi penso che le Alchemilla bisogna fissarsele bene in mente, per un primo esame orientativo, una volta che si hanno campioni "sicuri".
Ringrazio Marco Merli per l'incoraggiamento.
Brunello
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