Apios americana Medik. - Glicine tuberoso
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Apios americana Medik. - Glicine tuberoso
Apios americana Medik.
in Vorles. Churpfälz. Phys. -Okon. Ges. 2: 355 (1787)
Apios tuberosa Moench, Apios tubersosa Moench, nom. illeg., Glycine apios L.
Fabaceae
Glicine tuberoso, Deutsch: Erdbirne
English: Potato bean, hopniss
Français: Glycine tubereuse
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta erbacea perenne, alta 30-80 cm, con rizoma sotterraneo orizzontale con ingrossamento a tubero e fusto volubile, prostrato, glabro. I tuberi radicali rimangono nella terra durante l'inverno, e nella susseguente primavera germinano di nuovo.
Foglie imparipennate con 3-9 segmenti lanceolati, acuti, tutti simili, lunghi fino a 8 cm e larghi fino a 4 cm e stipole lesiniformi.
Fiori in racemi ascellari brevemente peduncolati, più brevi delle foglie, piramidali, multiflori, densi; calice campanulato, bilabiato, con 4 denti inferiori brevi e ottusi e uno superiore poco più lungo; corolla bruno-porporina con vessillo di 10-12 mm, petali ad unghia breve, ali aderenti alla carena incurvata; stilo lineare, glabro e ricurvo con stimma a capocchia; dieci stami diadelfi (9 saldati insieme più 1 diviso).
Frutto: Legume lineare, subfalcato, piano, a parecchi semi lungo 6-12 cm (in Italia sembra si riproduca solo per via vegetativa).
Tipo corologico: N-Americ. - America del Nord.
Distribuzione: Specie neofita invasiva.
Habitat: Boschi umidi negli alvei fluviali e golene, pioppete, tra 0 e 200 metri.
Sistematica e possibili confusioni: Il primo a far conoscere tale specie in Europa fu Jacques Cornut, medico parigino, che nel suo trattato, “Canadensium plantarum, aliarumque nondum editarum historia”, pubblicato in Parigi nel 1635, descrisse tale specie con il nome di Apios americana. In seguito fu inclusa nel genere Astragalus. Linneo la incluse nel genere Glycine, e la chiamò Glycine Apios. Moench, infine, la restituì al genere già stabilito.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il genere deriva il suo nome dal greco “apiòs”, cioè pero, per la forma dei tuberi. Il nome specifico ne indica l'origine.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile
Apios americana Medik. è stata un componente di assoluta importanza per l'alimentazione degli indiani nella parte nord-orientale del continente americano.
La sua diffusione originaria andava dalle regioni dell'Ontario e del Quebec fino al Golfo del Messico. Anche nelle colonie inglesi si iniziò la coltivazione di tale pianta che aveva buone rese (oltre tre chili di tuberi per ogni pianta all'anno).
L'idea della coltivazione su vasta scala non ebbe successo in Europa anche se la specie era diffusa in tutti gli erbari e orti botanici d'Europa; probabilmente non resse il confronto con la più produttiva patata, anche se i tuberi di Apios americana Medik. hanno un contenuto proteico fino a tre volte maggiore.
Non è chiaro come si diffuse negli alvei dei fiumi della pianura padana, ma Paolo Barbieri, già custode del Regio Orto Botanico di Mantova, nella prima metà dell'Ottocento annotava il consumo del tubero di Apios americana Medik. da parte dei contadini delle zone rivierasche del Po dove è noto come “trogna”.
La stessa FAO definisce il tubero di Apios americana Medik. come "an important Indian food and potato substitute".
Principali Fonti
Pignatti - Flora d'Italia - Edagricole
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005 - An annotated checklist of the Italian vascular flora - Palombi Editori
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da Daniela Longo
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Apios tuberosa Moench, Apios tubersosa Moench, nom. illeg., Glycine apios L.
Fabaceae
Glicine tuberoso, Deutsch: Erdbirne
English: Potato bean, hopniss
Français: Glycine tubereuse
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta erbacea perenne, alta 30-80 cm, con rizoma sotterraneo orizzontale con ingrossamento a tubero e fusto volubile, prostrato, glabro. I tuberi radicali rimangono nella terra durante l'inverno, e nella susseguente primavera germinano di nuovo.
Foglie imparipennate con 3-9 segmenti lanceolati, acuti, tutti simili, lunghi fino a 8 cm e larghi fino a 4 cm e stipole lesiniformi.
Fiori in racemi ascellari brevemente peduncolati, più brevi delle foglie, piramidali, multiflori, densi; calice campanulato, bilabiato, con 4 denti inferiori brevi e ottusi e uno superiore poco più lungo; corolla bruno-porporina con vessillo di 10-12 mm, petali ad unghia breve, ali aderenti alla carena incurvata; stilo lineare, glabro e ricurvo con stimma a capocchia; dieci stami diadelfi (9 saldati insieme più 1 diviso).
Frutto: Legume lineare, subfalcato, piano, a parecchi semi lungo 6-12 cm (in Italia sembra si riproduca solo per via vegetativa).
Tipo corologico: N-Americ. - America del Nord.
Distribuzione: Specie neofita invasiva.
Habitat: Boschi umidi negli alvei fluviali e golene, pioppete, tra 0 e 200 metri.
Sistematica e possibili confusioni: Il primo a far conoscere tale specie in Europa fu Jacques Cornut, medico parigino, che nel suo trattato, “Canadensium plantarum, aliarumque nondum editarum historia”, pubblicato in Parigi nel 1635, descrisse tale specie con il nome di Apios americana. In seguito fu inclusa nel genere Astragalus. Linneo la incluse nel genere Glycine, e la chiamò Glycine Apios. Moench, infine, la restituì al genere già stabilito.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il genere deriva il suo nome dal greco “apiòs”, cioè pero, per la forma dei tuberi. Il nome specifico ne indica l'origine.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile
Apios americana Medik. è stata un componente di assoluta importanza per l'alimentazione degli indiani nella parte nord-orientale del continente americano.
La sua diffusione originaria andava dalle regioni dell'Ontario e del Quebec fino al Golfo del Messico. Anche nelle colonie inglesi si iniziò la coltivazione di tale pianta che aveva buone rese (oltre tre chili di tuberi per ogni pianta all'anno).
L'idea della coltivazione su vasta scala non ebbe successo in Europa anche se la specie era diffusa in tutti gli erbari e orti botanici d'Europa; probabilmente non resse il confronto con la più produttiva patata, anche se i tuberi di Apios americana Medik. hanno un contenuto proteico fino a tre volte maggiore.
Non è chiaro come si diffuse negli alvei dei fiumi della pianura padana, ma Paolo Barbieri, già custode del Regio Orto Botanico di Mantova, nella prima metà dell'Ottocento annotava il consumo del tubero di Apios americana Medik. da parte dei contadini delle zone rivierasche del Po dove è noto come “trogna”.
La stessa FAO definisce il tubero di Apios americana Medik. come "an important Indian food and potato substitute".
Principali Fonti
Pignatti - Flora d'Italia - Edagricole
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005 - An annotated checklist of the Italian vascular flora - Palombi Editori
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... vediamo un po’ come fiorisci,
come ti apri, di che colore hai i petali,
quanti pistilli hai, che trucchi usi
per spargere il tuo polline e ripeterti,
se hai fioritura languida o violenta,
che portamento prendi, dove inclini,
... (Patrizia Cavalli)
come ti apri, di che colore hai i petali,
quanti pistilli hai, che trucchi usi
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... vediamo un po’ come fiorisci,
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Re: Apios americana Medik. - Glicine tuberoso
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Monticelli (PC), ago 2007
Foto di Enrico Romani
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Viviamo e solleviamo onde, ma non siamo quasi mai coscienti della scia che ci lasciamo dietro. (Franco Giordana)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
Viviamo e solleviamo onde, ma non siamo quasi mai coscienti della scia che ci lasciamo dietro. (Franco Giordana)
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Re: Apios americana Medik. - Glicine tuberoso
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Golena di Po Guastalla (RE), ago 2008
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