Astragalus hamosus L. - Astragalo falciforme
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Astragalus hamosus L. - Astragalo falciforme
Astragalus hamosus L.
Sp. Pl.: 758 (1753)
Fabaceae
Astragalo falciforme, Deutsch: Haken-Tragant
English: Dwarf yellow milkvetch
Español: Securidaca menor, Astràgal hamós
Français: Astragale à gousse en hameçon
Forma Biologica: T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea annuale, alta 10-40 cm, con fusti prostrato-ascendenti, multicauli, scanalati e pubescenti per peli medifissi simmetrici o asimmetrici, fissati al centro con 2 punte disuguali (=peli a navetta).
Foglie (6-12 cm) alterne, imparipennate, picciolate con 7-13(15) paia di segmenti obcuneati, smarginati, i maggiori di 5 x 12 mm, argentei di sotto; stipole (3,5)5-9 mm, acuminate, connate e abbraccianti il fusto.
Fiori riuniti in racemi pauciflori ovoidi, lunghi 1-2 cm su peduncoli ascellari di 4-8 cm, allungati nella fruttificazione; brattee (1-3 mm) cigliate.
Calice di 4-7 mm, tubuloso, densamente pubescente con peli bianchi e scuri; denti 2-4 mm, uguali.
Corolla papilionacea zigomorfa, giallo-bianchiccia, spesso velata di viola; vessillo di 6/7-11 mm, più lungo delle ali e della carena.
Androceo con 10 stami diadelfi.
Il frutto è un legume (15-55 x 1,5-3,5 mm) lineare-cilindrico a pedicello riflesso, deiscente in due valve, ricurvo fino a formare un semicerchio, lateralmente compresso e appena solcato sul dorso, minutamente peloso, alla fine glabrescente, terminante in punta diritta; contiene 20-25 semi subcubici.
Numero cromosomico: 2n=32 a 48
Tipo corologico: Medit.-Turan. - Zone desertiche e subdesertiche dal bacino mediterraneo all'Asia centrale.
Habitat: Pascoli, incolti e prati aridi, da 0 a 1000 m s.l.m.
Specie xerofila.
Sistematica e possibili confusioni: Genere difficile a causa dei caratteri differenziali poco evidenti. Particolare attenzione va dedicata alla pelosità, che può esser data da peli semplici o da peli medifissi. Gli astragali più primitivi sono relitti di una fascia di vegetazione subtropicale-montana ad arbusti pulvinati e spinosi ancora ben sviluppata in Asia, ma da noi distrutta dalle glaciazioni; più abbondanti le specie erbacee degli ambienti desertici e steppici, che da noi sono l'assoluta maggioranza. Tutte le specie italiane hanno ecologia analoga e possono dirsi xerofile e condizionate al clima steppico (non necessariamento caldo: molte specie vivono in alta montagna!). (estratto da S. Pignatti, Flora d'Italia, vol. I, p. 650).
Il genere comprende nella flora italiana una quarantina di specie con numerose sottospecie, fra cui molti endemismi soprattutto in Sicilia e Sardegna.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco 'astrágalos', osso del tarso o vertebra del collo, in allusione probabilmente alla forma subcubica dei semi.
L'epiteto specifico dal lat. 'hamosus, -a , -um' (<'hamus', amo, uncino), in allusione alla forma incurvata del legume.
Principali Fonti
Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C. -An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005
Jauzein, Ph.- Flore des champs cultivés, INRA Editions, Paris, 1995
Pignatti, S. -Flora d'Italia (vol. I), Edagricole, Bologna, 1982
Flora Iberica
Zangheri, P. -flora italica I-II, CEDAM, Padova, 1976
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Anja Michelucci
Sp. Pl.: 758 (1753)
Fabaceae
Astragalo falciforme, Deutsch: Haken-Tragant
English: Dwarf yellow milkvetch
Español: Securidaca menor, Astràgal hamós
Français: Astragale à gousse en hameçon
Forma Biologica: T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea annuale, alta 10-40 cm, con fusti prostrato-ascendenti, multicauli, scanalati e pubescenti per peli medifissi simmetrici o asimmetrici, fissati al centro con 2 punte disuguali (=peli a navetta).
Foglie (6-12 cm) alterne, imparipennate, picciolate con 7-13(15) paia di segmenti obcuneati, smarginati, i maggiori di 5 x 12 mm, argentei di sotto; stipole (3,5)5-9 mm, acuminate, connate e abbraccianti il fusto.
Fiori riuniti in racemi pauciflori ovoidi, lunghi 1-2 cm su peduncoli ascellari di 4-8 cm, allungati nella fruttificazione; brattee (1-3 mm) cigliate.
Calice di 4-7 mm, tubuloso, densamente pubescente con peli bianchi e scuri; denti 2-4 mm, uguali.
Corolla papilionacea zigomorfa, giallo-bianchiccia, spesso velata di viola; vessillo di 6/7-11 mm, più lungo delle ali e della carena.
Androceo con 10 stami diadelfi.
Il frutto è un legume (15-55 x 1,5-3,5 mm) lineare-cilindrico a pedicello riflesso, deiscente in due valve, ricurvo fino a formare un semicerchio, lateralmente compresso e appena solcato sul dorso, minutamente peloso, alla fine glabrescente, terminante in punta diritta; contiene 20-25 semi subcubici.
Numero cromosomico: 2n=32 a 48
Tipo corologico: Medit.-Turan. - Zone desertiche e subdesertiche dal bacino mediterraneo all'Asia centrale.
Habitat: Pascoli, incolti e prati aridi, da 0 a 1000 m s.l.m.
Specie xerofila.
Sistematica e possibili confusioni: Genere difficile a causa dei caratteri differenziali poco evidenti. Particolare attenzione va dedicata alla pelosità, che può esser data da peli semplici o da peli medifissi. Gli astragali più primitivi sono relitti di una fascia di vegetazione subtropicale-montana ad arbusti pulvinati e spinosi ancora ben sviluppata in Asia, ma da noi distrutta dalle glaciazioni; più abbondanti le specie erbacee degli ambienti desertici e steppici, che da noi sono l'assoluta maggioranza. Tutte le specie italiane hanno ecologia analoga e possono dirsi xerofile e condizionate al clima steppico (non necessariamento caldo: molte specie vivono in alta montagna!). (estratto da S. Pignatti, Flora d'Italia, vol. I, p. 650).
Il genere comprende nella flora italiana una quarantina di specie con numerose sottospecie, fra cui molti endemismi soprattutto in Sicilia e Sardegna.
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco 'astrágalos', osso del tarso o vertebra del collo, in allusione probabilmente alla forma subcubica dei semi.
L'epiteto specifico dal lat. 'hamosus, -a , -um' (<'hamus', amo, uncino), in allusione alla forma incurvata del legume.
Principali Fonti
Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C. -An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005
Jauzein, Ph.- Flore des champs cultivés, INRA Editions, Paris, 1995
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Zangheri, P. -flora italica I-II, CEDAM, Padova, 1976
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IPFI: la rassegna aggiornata della flora italiana
Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani (Dalai Lama)
Natura non facit saltus (Linneo)
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Re: Astragalus hamosus L. - Astragalo falciforme
Astragalus hamosus L.
Vincigliata (FI), mag 2008
scan di Anja Michelucci
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Re: Astragalus hamosus L. - Astragalo falciforme
Astragalus hamosus L.
Manfredonia, 15/4/2006
Foto di Luigi Rignanese
Aggiungo alcune Foto di questa specie molto comune qui in Puglia.
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Foto di Luigi Rignanese
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Re: Astragalus hamosus L. - Astragalo falciforme
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Bagnoli del Trigno (IS), giu 2011
Foto di Franco Rossi
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Re: Astragalus hamosus L. - Astragalo falciforme
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Foto di Franco Rossi
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