Österr. Bot. Zeit., 24: 104 (1874)
Centaurea alpigena Paulin, Colymbada dichroantha (A. Kern.) Holub
Asteraceae
Fiordaliso giallo-roseo, Centaurea a fiori bicolori
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea perenne, con fusto slanciato, eretto o ascendente, alto 25-60(70) cm, superiormente un po' angoloso, glabro, semplice o con 1-2 rami, foglioso di norma solamente in basso; rizoma monocefalo.
Foglie glabre (inizialmente tomentose-ragnatelose) normalmente lisce, talora un po' ruvide, tutte 1-2-pennatosette, le basali picciolate, con lacinie strettamente lanceolate o lineari, a volte dentate, terminanti all'apice con una punta cartilaginea.
Capolini solitari all'apice dei rami, con involucro ovato-globoso (diam. 12-15 mm) provvisto di numerose squame verde-pallido striate, glabre o poco tomentose (le inferiori), con appendici delle squame interne subrotonde lacero-pettinate a ciglia pallide, delle squame esterne triangolari brune, strette e terminanti in spinula ±breve; fiori giallo-pallido o, più raramente, roseo-purpurei chiari.
Frutti in acheni chiari lunghi 4-5 mm, con pappo rossastro, lungo altrettanto o più (4-6,5 mm).
Tipo corologico: Subendem. - Entità presente soprattutto nell'area italiana, ma con limitati sconfinamenti in territori vicini.
Habitat: Greti torrentizi, alluvioni, magredi e zone erbose aride. Dal fondovalle a 1000(1200) m.
Sistematica e possibili confusioni: Secondo Pignatti (1982) si tratterebbe di taxon di origine ibridogena (seppur dubbia), appartenente al gruppo di Centaurea rupestris: C. rupestris L. subsp. rupestris x C.scabiosa L. subsp. scabiosa; tale ipotesi trova ancor oggi consenso.
Recenti ricerche (2011) hanno condotto alla distinzione, entro il medesimo gruppo, di 3 specie a fiori gialli in Italia in aggiunta a quella descritta, considerata un taxon a se stante; queste differiscono tra loro, oltre che per caratteri micromorfologici, di difficile determinazione, soprattutto per portamento, lunghezza del pappo e dimensioni dell'achenio:
Centaurea rupestris L. subsp. rupestris, presente su prati aridi e steppici, ha fusto sempre eretto, scabro, generalmente ramificato dalla base e privo di foglie in alto, segmenti fogliari lar. circa 1 mm, squame esterne dell'involucro con lungo apice spinuloso (5-8 mm), fiori gialli o gialli-aranciati, acheni lunghi 3,5-5 mm, pappo lungo circa metà (1,4-2,7 mm).
Centaurea arachnoidea Viv., con le tre sottospecie arachnoidea, adonidifolia F. Conti, Moraldo & Ricceri (comb. & stat. nova) e montis-ferrati Ricceri, Moraldo & F. Conti (subsp. nova); la subsp. nominale, presente solo in TOS (Apuane), ha fusto alto 10-35 cm, ramificato ed afillo in alto, foglie con tomento ragnateloso, capolini lungamente peduncolati, acheni lunghi 3,5-5,5 mm e pappi 1,5 volte più lunghi; la subsp. adonidifolia, ha fusto di 30-80 cm quasi sempre privo di foglie in alto, foglie da lanoso-ragnatelose a glabrescenti, pappo bruno-violaceo lungo quanto l'achenio (3-6 mm); la terza subsp. si trova unicamente su ofioliti del M. Ferrato, presso Prato (TOS).
Centaurea ceratophylla Ten., con le due sottospecie ceratophylla e danielae F. Conti, Moraldo & Ricceri (subsp. nova); quest'ultima si trova solamente nella penisola balcanica, mentre la subsp. nominale vive nell'Appennino centrale su macereti calcarei ed affioramenti gessosi, ha fusti sempre ascendenti fogliosi anche in alto, foglie da subtomentose-ragnatelose a glabrescenti, con segmenti lar. (2)3-4(6) mm, brattee medio-basali dell'involucro con spinule apicali lunghe 2-5(9) mm, acheni lun. 3,5-5,5 mm, pappo breve (0,5-3 mm).
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere dal latino centaureum e -ion (Lucrezio e Virgilio), centaurea, dal greco κενταυρίη (Ippocrate) e κενταύριον, κενταύρειον (Teofrasto) del centauro, così chiamata nella mitologia greca, come riporta Plinio, perché le sue virtù medicinali erano state scoperte da Chirone, il centauro saggio e mite, al contrario degli altri, educatore di dei ed eroi, e primo medico. Nelle leggende greche più antiche i centauri erano cavalieri barbari della Tessaglia, famosi per il coraggio, solo più tardi vennero raffigurati come esseri metà cavallo e metà uomo;
dichroantha: dal greco "dichroos" = "di due colori" e “ánthos” = "fiore": dai fiori bicolori.
Proprietà ed utilizzi:
Specie officinaleDel genere Centaurea si impiegano a scopo officinale foglie e fiori, talora anche radici, che possiedono proprietà antipiretiche, antireumatiche, bechiche, diuretiche, digestive (decotti ed infusi). Per uso esterno queste preparazioni si mostrano utili come collirio (nelle congiuntiviti), collutorio (nelle infiammazioni della bocca) e per detergere ferite, piaghe ed ustioni.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
CONTI F., GIORDANO C., MORALDO B. & RICCERI C., 2011. Contribution to the Taxonomy of the Italian and Northern Balkanic taxa in the Centaurea rupestris group (Asteraceae). Acta Bot. Fennici 48: 193-218
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
MAINARDIS G., 2005. Flora del Parco delle Prealpi giulie, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Silvano Radivo
