Sp. Pl.: 917 (1753)
Asteraceae
Fiordaliso solstiziale, Centaurea del solstizio, Spino giallo, Deutsch: Sonnenwend-Flockenblume
English: Yellow star-thistle
Español: Abrepuño
Français: Centaurée du solstice
Forma Biologica: H bienn - Emicriptofite bienni. Piante a ciclo biennale con gemme poste a livello del terreno.
Descrizione: Pianta erbacea bienne con radice fittonante.
Fusto alto 10 - 100 cm, ascendente, raramente eretto, angoloso e alato e con rami divaricati.
Foglie di colore grigio-verde, lanose e ragnatelose; le basali con picciolo cuneato, di forma lirato-pennato lobate (2-3 lobi per lato) e con segmenti oblunghi; le superiori sessili, decorrenti, dentate sul margine o intere e mucronate.
Infiorescenze riunite in capolini solitari di 25 -30 mm di Ø con involucro piriforme (± 10 - 12 mm), di colore, giallognolo e ricoperto di squame.
Squame involucrali ovato-erette o embricate; le inferiori pelose e munite di punta callosa, le medie inferiori pelose nella parte superiore e munite all'apice di una spina di 7 - 8 mm con spinule laterali; le medie superiori, pelose nella parte superiore e terminanti con una robusta spina di 10 - 20 mm con alla base 1 - 2 spinule più corte; le superiori si presentano glabre, senza spina e con espansione ialina all'apice con margine dentellato.
Fiori ermafroditi, gialli, tubulosi, con lacinie erette, gli esterni lunghi fino a 20 mm.
Ovario infero.
Il frutto è un achenio nero di 2,5 mm con pappo di 5 mm.
Tipo corologico: Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Subcosmop. - In quasi tutte le zone del mondo, ma con lacune importanti: un continente, una zona climatica,...
Habitat: Incolti, vigne, a margine di viottoli ma sempre ben esposta al sole da 0 a 1400 m di altitudine.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere dal latino centaureum e -ion (Lucrezio e Virgilio), centaurea, dal greco κενταυρίη (Ippocrate) e κενταύριον, κενταύρειον (Teofrasto) del centauro, così chiamata nella mitologia greca, come riporta Plinio, perché le sue virtù medicinali erano state scoperte da Chirone, il centauro saggio e mite, al contrario degli altri, educatore di dei ed eroi, e primo medico. Nelle leggende greche più antiche i centauri erano cavalieri barbari della Tessaglia, famosi per il coraggio, solo più tardi vennero raffigurati come esseri metà cavallo e metà uomo. L'epiteto della specie allude al periodo della fioritura che coincide con il solstizio d'estate.
Proprietà ed utilizzi:
Specie commestibile officinaleNella medicina popolare alle centauree vengono attribuite proprietà colagoghe ed espettoranti.
Note e Curiosità: Dalle osservazioni fatte sulle centauree dal botanico napoletano Domenico Cirillo (1739 - 1799), si comprende come i filamenti delle antere si comportano agli stimoli tattili innescati dalla proboscide dell'insetto che, mediante un meccanismo a torsione di tutti i fiori del disco e sotto l'influenza del modo di come sono attaccati alla corolla,questi reagiscono con delle contrazioni atte a stimolare l'uscita del polline dalle antere e contemporaneamente si produce un raddrizzamento dello stilo pronto a ricevere al meglio il polline; per questo fenomeno, tutti i fiori già visitati dagli insetti, si presentano in modo arruffato.
Risulta tossica per i cavalli ma viene brucata senza problemi da altri animali, prima dello sviluppo delle spine. Dai suoi fiori si ottiene un ottimo miele.
Attenzione: lLe applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Biodiversità in provincia di Prato 3° vol. - ed. Le Balze 2006 -
Sandro Pignatti - Flora d'Italia - Edagricole - Bologna 1982
Conti F. et ali - Checklist of the Italian Vascular Flora - Palombi Editori - 2005
M.Biagioli - G. Gestri - B. Acciai - A. Messina - Fiori sulla Pietra - Gramma - 2002
Enc. - Nel Mondo delle Piante - Edizioni Motta - 1980
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Nino Messina
