Aconitum lycoctonum L. emend. Koelle - Aconito strozzalupo
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Aconitum lycoctonum L. emend. Koelle - Aconito strozzalupo
Aconitum lycoctonum L. emend. Koelle
Sp. Pl.: 532 (1753)
Aconitum lamarckii Rchb., Aconitum neapolitanum Ten., Aconitum platanifolium Degen & Gáyer, Aconitum pyrenaicum L. p.p., Aconitum vulparia Rchb., Aconitum lycoctonum L. emend. Koelle subsp. lycoctonum, Aconitum lycoctonum L. emend. Koelle subsp. neapolitanum (Ten.) Nyman, Aconitum lycoctonum L. emend. Koelle subsp. vulparia (Rchb. ex Spreng.) Nyman, Aconitum platanifolium auct. non Degen, Aconitum ranunculifolium Rchb., Aconitum lupicida Rchb.
Ranunculaceae
Aconito strozzalupo, Deutsch: Wolfseisenhut
English: Wolf’s bane
Español: Matalobos de flor amarilla
Français: Aconit tue-loup
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta perenne, a fusto foglioso ascendente od eretto, alto 50-120(180) cm, spesso sparsamente pubescente in alto, ± ramoso nell'infiorescenza.
Foglie di aspetto e dimensioni variabili larghe da 15 a 30 cm, le basali lungamente picciolate, verdi variabili da chiare a scure, con lamina poligonale palmato-partita a 5-7(8) segmenti laciniati obcuneato-rombici con incisioni ± profonde dirette verso le nervature maggiori; foglie cauline sessili e più profondamente incise.
Infiorescenze a pannocchia ramosa, con peduncoli solitamente più brevi dei fiori (circa 1 cm), provvisti di peli ricurvi ed appressati, talvolta ghiandolosi; fiori zigomorfi pentameri numerosi (15-40) in spighe terminali, gialli pallidi e anch'essi finemente pelosi, con elmo 2-3 volte più alto (fino a 35 mm) che lungo e petali laterali di 9 x 12 mm.
Frutti in follicoli, aprentisi longitudinalmente per liberare piccoli semi rugosi.
Tipo corologico: Orof. Europ. - Orofita europea, con prevalenza per le catene meridionali.
Orof. S-Europ. - Orofita sud-europea (catene dell'Europa meridionale, dalla Penisola Iberica, Alpi, ai Balcani ed eventualmente Caucaso o Anatolia).
Habitat: Boscaglie, boschi submesofili, radure boschive, forre ombrose, macereti, arbusteti subalpini e megaforbieti. Da (100)300 a 2100 metri.
Sistematica e possibili confusioni: *Specie estremamente polimorfa, la cui sistematica è stata soggetta a profonde revisioni e modifiche. Recentemente è prevalsa una visione più semplificata, che ha portato a raggruppare, entro un unico taxon specifico, un'elevatissima quantità di denominazioni, di rango specifico o infraspecifico, a partire dal basionimo linneano. Il lungo elenco di sinonimi nell'intestazione della scheda dà parziale conto di questo travaglio; tra i taxa da ricordare, almeno quelli di cui si trova maggior traccia nella letteratura floristica italiana: principalmente A. "neapolitanum" Ten., A. "vulparia" Rchb. ex Spreng. e A. "lamarckii" Rchb.
Koelle, nel suo "Spicilegium observationum de Aconito" separa alcune entità dal taxon linneano e quindi diviene utile la precisazione "emend. Koelle" che compare nel patronimico.
Peraltro non tutti gli Autori concordano su questa sistemazione; ad es. Molero & C. Blanché in Flora Iberica ritengono che la corretta collocazione e quindi denominazione sia: A. vulparia subsp. neapolitanum (Ten.) Muñoz Garm., basandosi quindi sul nome coniato da Michele Tenore.
*Informazioni e testo di A. Alessandrini
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il termine generico dal greco "akòniton" = "che cresce sulle dure pietre"; l'epiteto specifico dai termini greci "lycos" = "lupo" e "chthonos" = "terra", cioè "delle terre dei lupi".
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
Tutte le specie del genere sono altamente tossiche (mortali), persino per contatto (ad esempio raccogliendone mazzi), potendo i veleni penetrare anche attraverso la pelle! Questa specie, pur non contenendo aconitina, possiede altri due alcaloidi, la licaconitina e la mioctonina, molto simili ed altrettanto tossici. L'uso terapeutico, da evitare assolutamente a livello famigliare, è indicato nelle nevralgie (del trigemino, del nervo sciatico) ed in talune forme di reumatismi, gastralgie ed affezioni respiratorie. La pianta è velenosa in tutte le sue parti, ma la tossicità è particolarmente concentrata nella radice.
Note e Curiosità: Le popolazioni germaniche nell'antichità impiegavano il succo di questa pianta (e di altre congeneri) per avvelenare esche a base di carne contro i lupi e le volpi (da cui i nomi volgari); il succo delle radici serviva anche per avvelenare le punte delle frecce.
In alcune isole dell'antica Grecia si eliminavano i vecchi infermi con infusi di piante di questo genere.
Nella mitologia di molti popoli europei queste erbe simboleggiavano maleficio e vendetta.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
Pignatti S. - Flora d'Italia - 1982 Edagricole
Poldini L., Oriolo G., Vidali M. - La flora vascolare del Friuli Venezia Giulia - 2002 Regione autonoma FVG - Università degli Studi di Trieste
Mainardis G. - Flora del Parco delle Prealpi giulie - 2005 Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di) - An annotated checklist of the Italian vascular flora - 2005 Palombi Editori
Danelutto A. - Piante velenose dell'Alto Friuli - 1990 Comunità montana Canal del Ferro-Val Canale
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Silvano Radivo
Sp. Pl.: 532 (1753)
Aconitum lamarckii Rchb., Aconitum neapolitanum Ten., Aconitum platanifolium Degen & Gáyer, Aconitum pyrenaicum L. p.p., Aconitum vulparia Rchb., Aconitum lycoctonum L. emend. Koelle subsp. lycoctonum, Aconitum lycoctonum L. emend. Koelle subsp. neapolitanum (Ten.) Nyman, Aconitum lycoctonum L. emend. Koelle subsp. vulparia (Rchb. ex Spreng.) Nyman, Aconitum platanifolium auct. non Degen, Aconitum ranunculifolium Rchb., Aconitum lupicida Rchb.
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Descrizione: Pianta perenne, a fusto foglioso ascendente od eretto, alto 50-120(180) cm, spesso sparsamente pubescente in alto, ± ramoso nell'infiorescenza.
Foglie di aspetto e dimensioni variabili larghe da 15 a 30 cm, le basali lungamente picciolate, verdi variabili da chiare a scure, con lamina poligonale palmato-partita a 5-7(8) segmenti laciniati obcuneato-rombici con incisioni ± profonde dirette verso le nervature maggiori; foglie cauline sessili e più profondamente incise.
Infiorescenze a pannocchia ramosa, con peduncoli solitamente più brevi dei fiori (circa 1 cm), provvisti di peli ricurvi ed appressati, talvolta ghiandolosi; fiori zigomorfi pentameri numerosi (15-40) in spighe terminali, gialli pallidi e anch'essi finemente pelosi, con elmo 2-3 volte più alto (fino a 35 mm) che lungo e petali laterali di 9 x 12 mm.
Frutti in follicoli, aprentisi longitudinalmente per liberare piccoli semi rugosi.
Tipo corologico: Orof. Europ. - Orofita europea, con prevalenza per le catene meridionali.
Orof. S-Europ. - Orofita sud-europea (catene dell'Europa meridionale, dalla Penisola Iberica, Alpi, ai Balcani ed eventualmente Caucaso o Anatolia).
Habitat: Boscaglie, boschi submesofili, radure boschive, forre ombrose, macereti, arbusteti subalpini e megaforbieti. Da (100)300 a 2100 metri.
Sistematica e possibili confusioni: *Specie estremamente polimorfa, la cui sistematica è stata soggetta a profonde revisioni e modifiche. Recentemente è prevalsa una visione più semplificata, che ha portato a raggruppare, entro un unico taxon specifico, un'elevatissima quantità di denominazioni, di rango specifico o infraspecifico, a partire dal basionimo linneano. Il lungo elenco di sinonimi nell'intestazione della scheda dà parziale conto di questo travaglio; tra i taxa da ricordare, almeno quelli di cui si trova maggior traccia nella letteratura floristica italiana: principalmente A. "neapolitanum" Ten., A. "vulparia" Rchb. ex Spreng. e A. "lamarckii" Rchb.
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Peraltro non tutti gli Autori concordano su questa sistemazione; ad es. Molero & C. Blanché in Flora Iberica ritengono che la corretta collocazione e quindi denominazione sia: A. vulparia subsp. neapolitanum (Ten.) Muñoz Garm., basandosi quindi sul nome coniato da Michele Tenore.
*Informazioni e testo di A. Alessandrini
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Etimologia: Il termine generico dal greco "akòniton" = "che cresce sulle dure pietre"; l'epiteto specifico dai termini greci "lycos" = "lupo" e "chthonos" = "terra", cioè "delle terre dei lupi".
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
Tutte le specie del genere sono altamente tossiche (mortali), persino per contatto (ad esempio raccogliendone mazzi), potendo i veleni penetrare anche attraverso la pelle! Questa specie, pur non contenendo aconitina, possiede altri due alcaloidi, la licaconitina e la mioctonina, molto simili ed altrettanto tossici. L'uso terapeutico, da evitare assolutamente a livello famigliare, è indicato nelle nevralgie (del trigemino, del nervo sciatico) ed in talune forme di reumatismi, gastralgie ed affezioni respiratorie. La pianta è velenosa in tutte le sue parti, ma la tossicità è particolarmente concentrata nella radice.
Note e Curiosità: Le popolazioni germaniche nell'antichità impiegavano il succo di questa pianta (e di altre congeneri) per avvelenare esche a base di carne contro i lupi e le volpi (da cui i nomi volgari); il succo delle radici serviva anche per avvelenare le punte delle frecce.
In alcune isole dell'antica Grecia si eliminavano i vecchi infermi con infusi di piante di questo genere.
Nella mitologia di molti popoli europei queste erbe simboleggiavano maleficio e vendetta.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. - Flora d'Italia - 1982 Edagricole
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Mainardis G. - Flora del Parco delle Prealpi giulie - 2005 Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
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