Arbutus unedo L. - Corbezzolo
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Arbutus unedo L. - Corbezzolo
Arbutus unedo L.
Sp. Pl.: 395 (1753)
Ericaceae
Corbezzolo, Albatro, Arbuto, Rossetto, Suorvo, Deutsch: Westlicher Erdbeerbaum
English: Strawberry tree
Español: Madroño
Français: Arbousier
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Specie dal portamento variabile da cespuglio ad albero, sempreverde, con chioma densa, tondeggiante, irregolare, di colore verde carico, con il tronco corto, eretto, sinuoso e densamente ramificato, i giovani rametti sono ocraceo-rossastri e tomentosi, la corteccia è sottile bruno-rossastra e rugosa; negli organi legnosi più vecchi si sfalda in sottili strisce longitudinali; altezza che varia da 1÷8 m.
Le foglie alterne, semplici, brevemente picciolate, sono persistenti, con lamina coriacea oblunga e lanceolata, con apice acuto e margine seghettato, di color verde scuro, la pagina superiore lucida.
Fiori ermafroditi forgiati a orciolo pendulo, disposti in corimbi di 15÷30 elementi, terminali ai rami e penduli, pentameri, con calice ridotto a 5 brevi lacinie verdi a margine biancastro, corolla urceolata bianco-crema soffusa di rosa, alla fauce è pelosa e termina con 5 piccoli denti riflessi, 10 stami inclusi con antere ferruginee e 2 cornetti gialli, carpello a ovario supero, con 1 stilo cilindrico,stigma lobato di colore verde scuro.
I frutti sono bacche lungamente picciolate, sferiche, di color arancio-porpora con buccia granulosa, polpa tenera di colore giallastro, contengono 10÷50 semi ellittici di colore marrone chiaro.
Tipo corologico: Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Habitat: Il corbezzolo è elemento stenomediterraneo, specie termofila, caratteristica della macchia mediterranea, ove costituisce complessi puri o vive in consorzio con altri elementi termofili, così nelle macchie a Mirto, Alloro, Leccio, Lentisco e Sughera; con vasto areale che va dalla Penisola Iberica e dall'Africa sino al Mar Nero.
Specie diffusa nelle boscaglie, luoghi rocciosi, leccete e garighe, che in epoche interglaciali colonizzò zone distanti dall'attuale areale di diffusione, così che oggi è possibile rinvenire A. unedo in Francia sulla costa atlantica, in Irlanda sud-occidentale ed in Italia nella valle dell'Adige e sui colli Euganei, aree che si sono mantenute come relitti. 0÷800 m s.l.m.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome generico è di derivazione celtica "ar" = aspro "butus" = cespuglio, mentre quello specifico deriva dal latino"unus" =
uno "edo" = mangio "ne mangio uno solo", gli fu attribuito da Plinio il Vecchio con chiara allusione alla scarsa gustosità dei suoi frutti.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
La pianta ha proprietà astringenti, antisettiche, antinfiammatorie, antidiuretiche.
I frutti in particolare sono ricchi di vitamina C, le foglie giovani contengono arbutine, un glucoside che può essere impiegato come disinfettante del tratto urogenitale
Il decotto di foglie è utile nel trattamento della cuperose, ha azione schiarente; lo stesso decotto è utile nella cura dei capillari dilatati presenti haimè, sulle gambe. Il decotto di radici, può essere impiegato per normalizzare la pelle grassa e comedonica.
I frutti che sono eduli, raccolti ben maturi possono essere impiegati per prepare marmellate, canditi, bibite
fermentate dissetanti, acquavite e perfino aceto. I frutti possono essere messi sotto spirito come le ciliegie, ed è possibile ricavarne un vino detto “di corbezzolo”
I frutti mangiati crudi in grande quantità possono indurre e un senso d'ubriachezza e di vertigine
In Sardegna dal fiori del Corbezzolo si ricava un pregiatissimo miele amaro che ha leggere proprietà balsamiche.
La corteccia contiene una notevole quantità di tannino impiegata per la produzione di coloranti e per la concia delle pelli.
E' specie che dimostra di avre una buona reazione agli incendi riprende infatti a vegetare velocemente e e trova impiego nei rimboschimenti e nel consolidamento delle dune Può formare micorrize.
In selvicoltura ha un'importanza modesta, ma viene impiegatoa spesso per abbellire scarpate stradali e come ornamentale in parchi e giardini.
Il legno di alburno giallo-rosato e durame rosso-bruno, è duro e può essere impiegato per piccoli lavori di artigianato e come combustibile, fornisce ottimo carbone.
Note e Curiosità: A Nuoro (Sardegna) esiste una pianta di A. unedo plurisecolare, è il il primo corbezzolo censito nell'archivio dei patriarchi ha una circonferenza del tronco di 3,20 m.
La presenza contemporanea delle foglie verdi, dei fiori bianchi e dei frutti rossi evocò nell'Ottocento, la bandiera italiana, tanto che divenne durante il Risorgimento, simbolo dell' unità nazionale.
Sempre a causa di questa caratteristica compresenza di colori sulla pianta, dopo la prima guerra mondiale (1915÷1918), in diversi “Parchi delle Rimembranze” , costruiti in quel tempo per ricordare e in questo modo commerare i caduti in guerra, A. unedo fu inserito fra le specie “patriottiche” e fu chiamato chiamato "Albero d'Italia"
Ovidio narra nei Fasti, che Carna ninfa gelosa della sua verginità fu sedotta da Giano con uno stratagemma, poi per compensarla della perduta verginità, le concesse il potere di tutelare i cardini degli usci.Vuole la leggenda che con un ramo di Corbezzolo, la "virga janalis," Carna scacciasse streghe e stregoni e guarisse i bimbi malati o colpiti dai malefici
Virgilio nell 'Eneide ci dà conferma dell'usanza di deporre rami di A. unedo sui sepolcri dei morti, probabilmente come augurio d'immortalità.
Nel linguaggio dei fiori è simbolo dell'ospitalità.
L'esclamazione "corbezzoli" , deriva dall'aver cercato una forma meno volgare dell'esclamazione "non mi rompere i corbelli" , forse anche per la somiglianza dei suoi frutti coi "corbelli".
La pianta era conosciuta dagli antichi greci anche con il nome di "kòmaros", essi ne consumavano i frutti sia freschi che fermentati.
Il Corbezzolo è specie nutrice della larva del lepidottero della famiglia Nymphalidae Charaxes jasus, meravigliosa farfalla, proprio per questo detta comunemente "ninfa del corbezzolo", che cresce appunto a spese delle foglie di A. unedo.
Tra le piante protagoniste della nostra macchia, A. unedo è forse l'unica che è andata acquistando, negli ultimi anni, sempre più favore e spazio nei giardini e perfino sui terrazzi , esistono infatti in commercio diversi cultivar o forme.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
PIGNATTI S., Flora d'Italia.Edagricole, Bologna. 1982
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi, Roma. 2005
LUCIANO R., GATTI C., Frutti spontanei commestibili. Araba Fenice , Boves. 2008.
CATTABIANI A. Florario. Arnoldo Mondadori Editore, Milano. 1996.
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Marinella Zepigi
Sp. Pl.: 395 (1753)
Ericaceae
Corbezzolo, Albatro, Arbuto, Rossetto, Suorvo, Deutsch: Westlicher Erdbeerbaum
English: Strawberry tree
Español: Madroño
Français: Arbousier
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Specie dal portamento variabile da cespuglio ad albero, sempreverde, con chioma densa, tondeggiante, irregolare, di colore verde carico, con il tronco corto, eretto, sinuoso e densamente ramificato, i giovani rametti sono ocraceo-rossastri e tomentosi, la corteccia è sottile bruno-rossastra e rugosa; negli organi legnosi più vecchi si sfalda in sottili strisce longitudinali; altezza che varia da 1÷8 m.
Le foglie alterne, semplici, brevemente picciolate, sono persistenti, con lamina coriacea oblunga e lanceolata, con apice acuto e margine seghettato, di color verde scuro, la pagina superiore lucida.
Fiori ermafroditi forgiati a orciolo pendulo, disposti in corimbi di 15÷30 elementi, terminali ai rami e penduli, pentameri, con calice ridotto a 5 brevi lacinie verdi a margine biancastro, corolla urceolata bianco-crema soffusa di rosa, alla fauce è pelosa e termina con 5 piccoli denti riflessi, 10 stami inclusi con antere ferruginee e 2 cornetti gialli, carpello a ovario supero, con 1 stilo cilindrico,stigma lobato di colore verde scuro.
I frutti sono bacche lungamente picciolate, sferiche, di color arancio-porpora con buccia granulosa, polpa tenera di colore giallastro, contengono 10÷50 semi ellittici di colore marrone chiaro.
Tipo corologico: Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Habitat: Il corbezzolo è elemento stenomediterraneo, specie termofila, caratteristica della macchia mediterranea, ove costituisce complessi puri o vive in consorzio con altri elementi termofili, così nelle macchie a Mirto, Alloro, Leccio, Lentisco e Sughera; con vasto areale che va dalla Penisola Iberica e dall'Africa sino al Mar Nero.
Specie diffusa nelle boscaglie, luoghi rocciosi, leccete e garighe, che in epoche interglaciali colonizzò zone distanti dall'attuale areale di diffusione, così che oggi è possibile rinvenire A. unedo in Francia sulla costa atlantica, in Irlanda sud-occidentale ed in Italia nella valle dell'Adige e sui colli Euganei, aree che si sono mantenute come relitti. 0÷800 m s.l.m.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome generico è di derivazione celtica "ar" = aspro "butus" = cespuglio, mentre quello specifico deriva dal latino"unus" =
uno "edo" = mangio "ne mangio uno solo", gli fu attribuito da Plinio il Vecchio con chiara allusione alla scarsa gustosità dei suoi frutti.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
La pianta ha proprietà astringenti, antisettiche, antinfiammatorie, antidiuretiche.
I frutti in particolare sono ricchi di vitamina C, le foglie giovani contengono arbutine, un glucoside che può essere impiegato come disinfettante del tratto urogenitale
Il decotto di foglie è utile nel trattamento della cuperose, ha azione schiarente; lo stesso decotto è utile nella cura dei capillari dilatati presenti haimè, sulle gambe. Il decotto di radici, può essere impiegato per normalizzare la pelle grassa e comedonica.
I frutti che sono eduli, raccolti ben maturi possono essere impiegati per prepare marmellate, canditi, bibite
fermentate dissetanti, acquavite e perfino aceto. I frutti possono essere messi sotto spirito come le ciliegie, ed è possibile ricavarne un vino detto “di corbezzolo”
I frutti mangiati crudi in grande quantità possono indurre e un senso d'ubriachezza e di vertigine
In Sardegna dal fiori del Corbezzolo si ricava un pregiatissimo miele amaro che ha leggere proprietà balsamiche.
La corteccia contiene una notevole quantità di tannino impiegata per la produzione di coloranti e per la concia delle pelli.
E' specie che dimostra di avre una buona reazione agli incendi riprende infatti a vegetare velocemente e e trova impiego nei rimboschimenti e nel consolidamento delle dune Può formare micorrize.
In selvicoltura ha un'importanza modesta, ma viene impiegatoa spesso per abbellire scarpate stradali e come ornamentale in parchi e giardini.
Il legno di alburno giallo-rosato e durame rosso-bruno, è duro e può essere impiegato per piccoli lavori di artigianato e come combustibile, fornisce ottimo carbone.
Note e Curiosità: A Nuoro (Sardegna) esiste una pianta di A. unedo plurisecolare, è il il primo corbezzolo censito nell'archivio dei patriarchi ha una circonferenza del tronco di 3,20 m.
La presenza contemporanea delle foglie verdi, dei fiori bianchi e dei frutti rossi evocò nell'Ottocento, la bandiera italiana, tanto che divenne durante il Risorgimento, simbolo dell' unità nazionale.
Sempre a causa di questa caratteristica compresenza di colori sulla pianta, dopo la prima guerra mondiale (1915÷1918), in diversi “Parchi delle Rimembranze” , costruiti in quel tempo per ricordare e in questo modo commerare i caduti in guerra, A. unedo fu inserito fra le specie “patriottiche” e fu chiamato chiamato "Albero d'Italia"
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Nel linguaggio dei fiori è simbolo dell'ospitalità.
L'esclamazione "corbezzoli" , deriva dall'aver cercato una forma meno volgare dell'esclamazione "non mi rompere i corbelli" , forse anche per la somiglianza dei suoi frutti coi "corbelli".
La pianta era conosciuta dagli antichi greci anche con il nome di "kòmaros", essi ne consumavano i frutti sia freschi che fermentati.
Il Corbezzolo è specie nutrice della larva del lepidottero della famiglia Nymphalidae Charaxes jasus, meravigliosa farfalla, proprio per questo detta comunemente "ninfa del corbezzolo", che cresce appunto a spese delle foglie di A. unedo.
Tra le piante protagoniste della nostra macchia, A. unedo è forse l'unica che è andata acquistando, negli ultimi anni, sempre più favore e spazio nei giardini e perfino sui terrazzi , esistono infatti in commercio diversi cultivar o forme.
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marinella
Viviamo e solleviamo onde, ma non siamo quasi mai coscienti della scia che ci lasciamo dietro. (Franco Giordana)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
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Re: Arbutus unedo L. - Corbezzolo
Aggiungo due IMG della Calabria
Arbutus unedo L.
Valle dello Stilaro Bivongi (RC) nov 2005
Foto di Giuliano Taverniti
Curiosità: nel mio dialetto è detto " kakummaro " (kòmaros)
ciao
giuliano
Arbutus unedo L.
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Curiosità: nel mio dialetto è detto " kakummaro " (kòmaros)
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Re: Arbutus unedo L. - Corbezzolo
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