Angelica sylvestris L. subsp. sylvestris - Angelica selvatica
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Angelica sylvestris L. subsp. sylvestris - Angelica selvatica
Angelica sylvestris L. subsp. sylvestris
Sp. Pl.: 251 (1753)
Angelica montana Brot., Angelica sylvestris L. subsp. montana (Brot.) Arcang., Imperatoria sylvestris Lam., Angelica illyrica K. Malý, Angelica montana Schleich. ex Duby, nom. illeg., Angelica montana Schleich. ex Gaudin, nom. illeg., Angelica sylvestris L. V elatior Wahlenb., Imperatoria sylvestris (L.) Lam., Angelica brachyradia Freyn
Apiaceae
Angelica selvatica, Deutsch: Wilde Engelwurz
English: Wild angelica, Woodland Angelica
Español: Angélica
Français: Angélique sauvage
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta perenne, erbacea, radice di colore bruno chiaro, contenente un succo giallo dall'odore aromatico-pungente; fusto robusto, eretto, cilindrico, striato, ramificato nella parte superiore, coperto di pruina bianca e soffuso di color porpora; sotto le infiorescenze finemente pubescente. Specie polimorfa di notevole dimensione, raggiunge i 2 m di altezza.
Le foglie basali che raggiungono anche i 60 cm di lunghezza, hanno picciolo glabro a forma di gronda, cavo all'interno, hanno lamina tripennata e sono divise in segmenti ovato-lanceolati il margine ha denti acuti terminanti in spinule biancastre cartilaginee. Le foglie cauline hanno guaine rigonfie che avviluppano e proteggono i giovani rami ascellari e le infiorescenze ancora in bocciolo. Queste guaine trattengono piccole quantità di acqua piovana che possono ospitare minuscoli organismi acquatici. Le foglie superiori sono meno suddivise, quelle all'apice sono quasi sessili, il picciolo è ridotto a guaina. Bratteole filiformi.
I fiori, ermafroditi, piccolissimi, hanno 5 petali bianchi o rosati, sono riuniti in ombrellette folte, a loro volta riunite in grandi ombrelle composte da 30÷50 raggi, generalmente pubescenti.
I frutti sono diacheni piatti, ellittici, con 2 ali membranacee larghe quanto il seme e 3 coste evidenti.
Tipo corologico: Eurosiber. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Eurasia.
Habitat: Luoghi ombrosi e umidi, boschi, siepi, lungo le sponde dei fiumi e nelle torbiere; dal piano alla regione submontana. 0÷1.600 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Nell’ambito dell’entità Angelica sylvestris L. da gran parte delle flore centroeuropee (A-CH-D-Hu) vengono riconosciute 2 subspsecie, in base alla vicarianza altitudinale, alla morfologia fogliare, alla grandezza dei frutti e forse anche alla diversa taglia.
- Angelica sylvestris L. subsp. sylvestris L., specie comune dall’alta pianura-collina sino alla media montagna, presenta segmenti fogliari ovali o ovali lanceolati, di norma non decorrenti sul picciolo. I frutti (diacheni) sono lunghi 4-5,5 mm e larghi 3-4(5) mm.
- Angelica sylvestris subsp. montana (Brot.) Arcang.(= A. elatior), specie diffusa dalla montagna alla fascia subalpina, presenta segmenti fogliari più stretti, di forma allungata, prevalentemente lanceolati, i terminali decorrenti sul picciolo e spesso anche fusi alla base (connati). I frutti (diacheni) sono lunghi 6-8 mm e larghi (4,5) 5-6 mm.
Macroscopicamente le due sottospecie sono distinguibili in campagna solo per le morfologie fogliari poiché la subs. sylvestris, nonostante si presenti molto robusta e alta fino a 2 m, dovrebbe essere minore della subsp. montana che viene sinonimizzata anche con il termine di “elatior”.
Anche le dimensioni dei semi, secondo me, non sono affidabili per la variabilità individuale e per le condizioni ecologiche e meterologiche favorevoli o avverse che ne possono alterare le caratteristiche biometriche.Giuliano Mainardis
Secondo la checklist e successivi aggiornamenti (Bartolucci & al., 2018+) nel nostro territorio è presente esclusivamente Angelica sylvestris L. subsp. sylvestris
Specie congenere è:
Angelica archangelica L. - Angelica arcangelica che si distingue per i fusti verdi, piccioli fogliari cilindrici e per i petali bianco-giallastri-verdastri; che non risulta essere presente allo stato spontaneo, nel nostro territorio.
Specie simile è Tommasinia verticillaris (L.) Bertol. - Imperatoria di Tommasini, che si distingue per piccioli fogliari pubescenti, ombrelle prive di involucretto e verticillate all'apice del fusto.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere deriva dal latino medioevale “herba angelica”, si credeva infatti, che la pianta proteggesse dal diavolo e curasse tutte le malattie; fu poi, un medico di Lipsia, Rivinus, nel secolo XVII, a dare il nome di "Angelica" alla pianta, volendo con questo affermarne le origini sacre e le proprietà "magiche". Già Linneo comunque aveva ridimensionato queste ultime virtù. Il nome specifico da latino "sylvestris" = selvatico.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
Costituenti principali: olio essenziale, angelicina, pectina, derivati della cumarina sopratutto furocumarina, resine tannini, sostanze amare, acidi aromatici e zuccheri.
Ha proprietà digestive, aperitive, carminative, toniche, diuretiche, espettorati; è consigliata in caso di tosse e di problemi digestivi.
Impiegata per la preparazione di amari eupeptici a meccanismo diretto, con azione sulle ghiandole gastriche.
Le foglie e gli steli teneri si possono consumare come verdure. Le foglie crude si possono aggiungere alle insalate miste, alle salse e ai ripieni.
I piccoli fiori sono nettariferi e visitati da api, ditteri, lepidotteri, coleotteri e diverse specie di imenotteri. Il miele con prevalenza di ombrellifere ha odore e aroma non sempre gradevole e che ricorda l' odore della pianta d'origine.
In pasticceria i piccioli e i germogli, sono utilizzati nella preparazione di canditi.
Dalla radice è possibile ricavare una sostanza colorante gialla.
La polvere ottenuta triturando i semi, risulta essere efficace contro i pidocchi.
Tutte le Angelica contengono furocumarine, che aumentano la fotosensibilità della pelle e possono causare dermatiti.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia.Edagricole, Bologna
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
AESCHIMANN D., LAUBER K., MOSER D.M., THEURILLAT J.P., 2004. Flora alpina, Zanichelli editore, Bologna
TRISKA J. 1990. La flora d'Europa. Melita, La Spezia
BOWN D., 1995. Encyclopaedia of Herbs and their Uses, Dorling Kindersley, London
AGRADI A., REGONDI S., ROTTI G., 2005. Conoscere le piante medicinali. Mediservice, Cologno Monzese (MI)
Galleria della Flora delle Regioni Italiane
The International Plant Names Index (IPNI)
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Marinella Zepigi & Giuliano Mainardis
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Angelica montana Brot., Angelica sylvestris L. subsp. montana (Brot.) Arcang., Imperatoria sylvestris Lam., Angelica illyrica K. Malý, Angelica montana Schleich. ex Duby, nom. illeg., Angelica montana Schleich. ex Gaudin, nom. illeg., Angelica sylvestris L. V elatior Wahlenb., Imperatoria sylvestris (L.) Lam., Angelica brachyradia Freyn
Apiaceae
Angelica selvatica, Deutsch: Wilde Engelwurz
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Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta perenne, erbacea, radice di colore bruno chiaro, contenente un succo giallo dall'odore aromatico-pungente; fusto robusto, eretto, cilindrico, striato, ramificato nella parte superiore, coperto di pruina bianca e soffuso di color porpora; sotto le infiorescenze finemente pubescente. Specie polimorfa di notevole dimensione, raggiunge i 2 m di altezza.
Le foglie basali che raggiungono anche i 60 cm di lunghezza, hanno picciolo glabro a forma di gronda, cavo all'interno, hanno lamina tripennata e sono divise in segmenti ovato-lanceolati il margine ha denti acuti terminanti in spinule biancastre cartilaginee. Le foglie cauline hanno guaine rigonfie che avviluppano e proteggono i giovani rami ascellari e le infiorescenze ancora in bocciolo. Queste guaine trattengono piccole quantità di acqua piovana che possono ospitare minuscoli organismi acquatici. Le foglie superiori sono meno suddivise, quelle all'apice sono quasi sessili, il picciolo è ridotto a guaina. Bratteole filiformi.
I fiori, ermafroditi, piccolissimi, hanno 5 petali bianchi o rosati, sono riuniti in ombrellette folte, a loro volta riunite in grandi ombrelle composte da 30÷50 raggi, generalmente pubescenti.
I frutti sono diacheni piatti, ellittici, con 2 ali membranacee larghe quanto il seme e 3 coste evidenti.
Tipo corologico: Eurosiber. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Eurasia.
Habitat: Luoghi ombrosi e umidi, boschi, siepi, lungo le sponde dei fiumi e nelle torbiere; dal piano alla regione submontana. 0÷1.600 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Nell’ambito dell’entità Angelica sylvestris L. da gran parte delle flore centroeuropee (A-CH-D-Hu) vengono riconosciute 2 subspsecie, in base alla vicarianza altitudinale, alla morfologia fogliare, alla grandezza dei frutti e forse anche alla diversa taglia.
- Angelica sylvestris L. subsp. sylvestris L., specie comune dall’alta pianura-collina sino alla media montagna, presenta segmenti fogliari ovali o ovali lanceolati, di norma non decorrenti sul picciolo. I frutti (diacheni) sono lunghi 4-5,5 mm e larghi 3-4(5) mm.
- Angelica sylvestris subsp. montana (Brot.) Arcang.(= A. elatior), specie diffusa dalla montagna alla fascia subalpina, presenta segmenti fogliari più stretti, di forma allungata, prevalentemente lanceolati, i terminali decorrenti sul picciolo e spesso anche fusi alla base (connati). I frutti (diacheni) sono lunghi 6-8 mm e larghi (4,5) 5-6 mm.
Macroscopicamente le due sottospecie sono distinguibili in campagna solo per le morfologie fogliari poiché la subs. sylvestris, nonostante si presenti molto robusta e alta fino a 2 m, dovrebbe essere minore della subsp. montana che viene sinonimizzata anche con il termine di “elatior”.
Anche le dimensioni dei semi, secondo me, non sono affidabili per la variabilità individuale e per le condizioni ecologiche e meterologiche favorevoli o avverse che ne possono alterare le caratteristiche biometriche.Giuliano Mainardis
Secondo la checklist e successivi aggiornamenti (Bartolucci & al., 2018+) nel nostro territorio è presente esclusivamente Angelica sylvestris L. subsp. sylvestris
Specie congenere è:
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Viviamo e solleviamo onde, ma non siamo quasi mai coscienti della scia che ci lasciamo dietro. (Franco Giordana)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
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