Carex demissa Hornem. subsp. demissa - Carice dimessa
Moderatori: Anja, Marinella Zepigi
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Carex demissa Hornem. subsp. demissa - Carice dimessa
Carex demissa Hornem. subsp. demissa
Fors. Oecon. Plantel., ed. 3, 1: 939 (1821)
Carex tumidicarpa Andersson, Carex viridula Michx. subsp. oedocarpa (Andersson) B. Schmid, Carex oedocarpa Andersson
Cyperaceae
Carice dimessa, Deutsch: Grünliche Gelb-Segge
English: Common yellow sedge
Español: Cárice amarilla
Français: Laîche modeste
Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.
Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 5-25 (30) cm, formante piccoli cespi sparsi ± lassi.
Fusto liscio, ottusamente trigono, ricurvo-ascendente, più lungo delle foglie.
Guaine basali intere bruno-chiaro o verde chiaro.
Foglie piane con lamina larga (1,5) 2-4 (-5) mm, spesso superanti il fusto, talvolta più corte, lisce, alquanto rigide.
Ligula fino a 2,5 mm, con apice arrotondato o troncato, solitamente senza antiligula.
Brattee fogliacee generalmente superanti l'infiorescenza, erette ma spesso patenti o riflesse.
Infiorescenza breve formata da 1 spiga maschile apicale e (1) 2-3 (5) spighe femminili.
Spiga maschile fusiforme, lunga 0,5-2 mm, di colore giallo chiaro, spesso obliqua, con peduncolo di 2-11 (28) mm; glume ± ovate, acute o ottuse, bruno rossastre chiare, raramente più scure.
Spighe femminili oblunghe, lunghe 0,5-1,5 cm, tutte distanziate di almeno 8 mm, quelle superiori ravvicinate, quelle inferiori generalmente distanti, le basilari lungamente peduncolate; glume ± ovali, generalmente di colore bruno-rossastro chiaro, raramente scuro, con 1-3 venature, apice acuto o ottuso.
Stimmi: 3
I frutti sono pseudanteci (otricelli) di 2,5-4,1 x 1-1,5 mm, glabri, piriformi, quelli inferiori patenti o riflessi, i mediani patenti o eretto-patenti e gli apicali eretti, trigoni e rigonfi, con nervi evidenti, bruscamente ristretti in un becco di 0,8-1,7 mm, liscio o leggermente scabro, diritto o un poco ricurvo.
Acheni di 1,1-1,5 x 0,9-1,2 mm, trigoni dal contorno obovato.
Tipo corologico: Anfiatl. - Presente sui due lati dell'Atlantico (Nordamerica ed Europa).
Habitat: Paludi, prati umidi.
Sistematica e possibili confusioni: Fa parte del gruppo di Carex flava L., in passato era considerata una sua sottospecie.
Specie simili:
Carex flava L. (vedi scheda): foglie più larghe (3-7mm) e più corte del fusto, otricelli con corpo retrorso e becco ricurvo o obliquo.
Carex lepidocarpa Tausch subsp. lepidocarpa (vedi scheda): foglie generalmente più corte del fusto, spiga maschile filiforme e otricelli (almeno quelli inferiori) con becco ricurvo o obliquo.
Carex oederi Retz. (vedi scheda): fusto generalmente eretto, foglie più brevi del fusto, spighe poco distanziate, otricelli più piccoli (2-3 mm), quelli inferiori leggermente retrorsi con becco più corto (0,3-0.8 mm).
Per una corretta determinazione delle Carex è importante osservare gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale. In mancanza di questi elementi è quasi impossibile arrivare ad una determinazione certa.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi è sempre meglio esaminare parecchi fiori.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; il nome specifico deriva da demíssus =in basso, dimesso, debole, pendente; per il portamento dimesso.
Proprietà ed utilizzi:
Specie emettrice di isoprenoidi: sostanze organiche di origine animale o vegetale.
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.
Note e Curiosità: Il genere Carex è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.
Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
Flora Iberica - Plantas vasculares del la Peninsula Iberica e Islas Baleares.
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da Roberta Alberti
Fors. Oecon. Plantel., ed. 3, 1: 939 (1821)
Carex tumidicarpa Andersson, Carex viridula Michx. subsp. oedocarpa (Andersson) B. Schmid, Carex oedocarpa Andersson
Cyperaceae
Carice dimessa, Deutsch: Grünliche Gelb-Segge
English: Common yellow sedge
Español: Cárice amarilla
Français: Laîche modeste
Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.
Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 5-25 (30) cm, formante piccoli cespi sparsi ± lassi.
Fusto liscio, ottusamente trigono, ricurvo-ascendente, più lungo delle foglie.
Guaine basali intere bruno-chiaro o verde chiaro.
Foglie piane con lamina larga (1,5) 2-4 (-5) mm, spesso superanti il fusto, talvolta più corte, lisce, alquanto rigide.
Ligula fino a 2,5 mm, con apice arrotondato o troncato, solitamente senza antiligula.
Brattee fogliacee generalmente superanti l'infiorescenza, erette ma spesso patenti o riflesse.
Infiorescenza breve formata da 1 spiga maschile apicale e (1) 2-3 (5) spighe femminili.
Spiga maschile fusiforme, lunga 0,5-2 mm, di colore giallo chiaro, spesso obliqua, con peduncolo di 2-11 (28) mm; glume ± ovate, acute o ottuse, bruno rossastre chiare, raramente più scure.
Spighe femminili oblunghe, lunghe 0,5-1,5 cm, tutte distanziate di almeno 8 mm, quelle superiori ravvicinate, quelle inferiori generalmente distanti, le basilari lungamente peduncolate; glume ± ovali, generalmente di colore bruno-rossastro chiaro, raramente scuro, con 1-3 venature, apice acuto o ottuso.
Stimmi: 3
I frutti sono pseudanteci (otricelli) di 2,5-4,1 x 1-1,5 mm, glabri, piriformi, quelli inferiori patenti o riflessi, i mediani patenti o eretto-patenti e gli apicali eretti, trigoni e rigonfi, con nervi evidenti, bruscamente ristretti in un becco di 0,8-1,7 mm, liscio o leggermente scabro, diritto o un poco ricurvo.
Acheni di 1,1-1,5 x 0,9-1,2 mm, trigoni dal contorno obovato.
Tipo corologico: Anfiatl. - Presente sui due lati dell'Atlantico (Nordamerica ed Europa).
Habitat: Paludi, prati umidi.
Sistematica e possibili confusioni: Fa parte del gruppo di Carex flava L., in passato era considerata una sua sottospecie.
Specie simili:
Carex flava L. (vedi scheda): foglie più larghe (3-7mm) e più corte del fusto, otricelli con corpo retrorso e becco ricurvo o obliquo.
Carex lepidocarpa Tausch subsp. lepidocarpa (vedi scheda): foglie generalmente più corte del fusto, spiga maschile filiforme e otricelli (almeno quelli inferiori) con becco ricurvo o obliquo.
Carex oederi Retz. (vedi scheda): fusto generalmente eretto, foglie più brevi del fusto, spighe poco distanziate, otricelli più piccoli (2-3 mm), quelli inferiori leggermente retrorsi con becco più corto (0,3-0.8 mm).
Per una corretta determinazione delle Carex è importante osservare gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale. In mancanza di questi elementi è quasi impossibile arrivare ad una determinazione certa.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi è sempre meglio esaminare parecchi fiori.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; il nome specifico deriva da demíssus =in basso, dimesso, debole, pendente; per il portamento dimesso.
Proprietà ed utilizzi:
Specie emettrice di isoprenoidi: sostanze organiche di origine animale o vegetale.
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.
Note e Curiosità: Il genere Carex è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.
Principali Fonti
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Scheda realizzata da Roberta Alberti
" Felici coloro che vedono la bellezza…dove altri non vedono nulla" (Camille Pissarro)
Amare la natura significa amare se stessi
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Re: Carex demissa Hornem. subsp. demissa - Carice dimessa
Torbiera di Pian Fretto (SV), 1074 m, giu 2008
Foto di Umberto Ferrando
Bosco dei Frati (GE), 335 m, mag 2019
Foto di Carlo Cibei
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Bosco dei Frati (GE), 335 m, mag 2019
Foto di Carlo Cibei
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Amare la natura significa amare se stessi
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Re: Carex demissa Hornem. subsp. demissa - Carice dimessa
Farini (PC), 1090 m, lug 2008
Ferriere (PC), 850 m, giu 2009
Foto di Enrico Romani
Ferriere (PC), 850 m, giu 2009
Foto di Enrico Romani
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Re: Carex demissa Hornem. subsp. demissa - Carice dimessa
Limone Piemonte (CN), 950 m, mag 2011
Foto di Giacomo Bellone
Bosco dei Frati (GE), 335 m, mag 2019
Foto di Carlo Cibei
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Bosco dei Frati (GE), 335 m, mag 2019
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Amare la natura significa amare se stessi
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Limone Piemonte (CN), 950 m, mag 2011
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Limone Piemonte (CN), 950 m, mag 2011
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