Lagenaria siceraria (Molina) Standl. - Zucca da vino

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Lagenaria siceraria (Molina) Standl. - Zucca da vino

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Lagenaria siceraria (Molina) Standl.
Publ. Field Mus. Nat. Hist., Bot. Ser. 3(3): 435 (1930)

Basionimo: Cucurbita siceraria Molina - Sag. Stor. Nat. Chili: 133 (1781)
Altri sinonimi: Lagenaria vulgaris Ser., Cucurbita lagenaria L., Cucurbita leucantha Duchesne, Lagenaria lagenaria (L.) Cockerell, nom. illeg., Lagenaria leucantha (Duchesne) Rusby

Cucurbitaceae

Zucca da vino, Zucca da farina, Zucca da fiaschi, Deutsch: Flaschenkürbis
English: Calabash
Español: Calabaza del peregrino, cajombre
Français: Calebasse, gourde


Forma Biologica: T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.

Descrizione: Pianta erbacea, annua, di 1-4 metri, con fusti solcato-angolari, pubescenti, rampicanti con cirri ramificati, puberulenti.
Le foglie sono ± ovato-cuoriformi, pubescenti, palmate, 3-5 lobate, 5-7 venate, picciolate, con margine irregolarmente dentato.
Fiori grandi, bianchi, lungamente peduncolati, solitari o racemosi; calice a 5 lobi con tubo campanulato o imbutiforme, a coppa nei fiori femminili, 5 petali liberi, obovati.
Il frutto semplice e indeiscente è un anfisarco, con pericarpo esternamente rigido e crostoso e carnoso all'interno. Ha forme molto variabili e contorte da globose a cilindriche a bottiglia ecc., può raggiungere 1 m di lunghezza in alcune varietà. I semi sono variabili per dimensione e colore, ellittici, compressi, spesso con fascia più chiara longitudinale, minutamente pelosi.

Tipo corologico: Pantrop. - In tutta la fascia tropicale dell'Eurasia, Africa ed America.

Distribuzione: Entità originaria della zona che va dell'Africa tropicale occidentale all'Etiopia e alla Tanzania, ma diffusa anche nel SE asiatico e nell'America tropicale già prima del viaggio di Colombo. Nel passato, era coltivata per il frutto, che svuotato serviva come contenitore per liquidi. Nel nostro Paese, si è diffusa in alcune regioni come specie avventizia casuale.

Habitat: Preferisce suoli ricchi di nutrienti, umidi, in luoghi con lunga esposizione alla luce solare e al riparo dal vento.

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Tassonomia filogenetica

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Etimologia: Il nome del genere deriva da lagena/ lagoena latinizzazione dal greco λάγυνος lágynos vaso stretto di collo, largo di ventre e con un ansa sola, ma anche bottiglia, brocca con riferimento all'utilizzo delle zucche di questo genere come contenitori per liquidi. L'epiteto specifico deriva da sicera pozione inebriante, vino: adatto a contenere vino. Anche i nomi italiani indicano l'utilizzo del frutto come contenitore.

Proprietà ed utilizzi: Immagine Specie commestibile officinale

La pianta trova impiego nella medicina popolare.
Le foglie in impiastro possono essere utilizzate per curare il mal di testa e un impiastro di semi bolliti, può essere efficace nel trattamento dei foruncoli.
La corteccia del gambo e la buccia del frutto sono diuretiche, la polpa intorno al seme è emetica e purgante, mentre il seme è vermifugo.
Il succo del frutto viene utilizzato nel trattamento dell’acidità di stomaco, dell’indigestione e delle ulcere.

In alcuni paesi la pianta è ampiamente coltivata per i suoi frutti commestibili e per il guscio legnoso, duro e impermeabile del frutto maturo, che può essere utilizzato per realizzare contenitori di liquidi o di altri materiali sciolti, stoviglie, vasellame, strumenti musicali come il berimbau o birimbao, i tamburi o i pianoforti a pollice, giocattoli e lampade finemente traforate.
Foglie e germogli giovani (tenerumi in Sicilia), possono essere utilizzati lessati come verdure.
I frutti possono essere utilizzati per confezionare la famosa marmellata detta “cucuzzata siciliana" impiegata per preparare alcuni dolci tipici siciliani e per accompagnare alcuni formaggi piccanti.
In Giappone, strisce di buccia del frutto bollite e immerse in salsa di soia con un po' di zucchero, vengono utilizzate come ingrediente del sushi.
Dai semi è possibile ricavare olio commestibile.

Note e Curiosità: Lagenaria siceraria è l’unica zucca di cui si conosca la presenza in Europa, da prima della scoperta dell’America, da dove invece provengono le zucche del genere Cucurbita.
Per utilizzare il frutto come recipiente, raggiunta la maturazione la zucca deve essere svuotata dei semi e delle parti residue e posta ad essiccare. Il recipiente ottenuto è leggerissimo, ma al tempo stesso molto resistente ai colpi e assolutamente impermeabile.
In passato i pescatori oltre a utilizzare la zucca come boa, vi riponevano il pesce e le rane che, per la forma particolare, vi rimanevano in trappola.
Conosciuta come “zucca del pellegrino”, i pellegrini la utilizzavano come borraccia per l’acqua, che grazie alla particolare forma e leggerezza, poteva essere comodamente trasportata a tracolla o legata sul bastone, lungo il cammino.
Presso diversi gruppi etnici è attestato l'uso della “koteka” astuccio penico ottenuto svuotando e essiccando una zucca di Lagenaria siceraria di forma appositamente adattata, in cui viene inserito il pene, celandolo così alla vista.
Questa zucca è chiamata anche “pergola” perché con le sue foglie può creare una copertura simile ad un pergolato. La si fa arrampicare sui sostegni dopodichè i suoi frutti penderanno dall’alto come luminarie.
La Lagenaria è chiamata Hùlù in cinese ed è legata a numerose leggende, tra le quali quella degli “Otto Immortali”, personaggi celebri della mitologia orientale. Ogni immortale è legato ad un oggetto, che viene assunto come emblema. Li Tieguai, è l’Immortale che viene raffigurato sempre insieme alla Lagenaria: anziano, zoppo e di aspetto sgraziato, porta con sé questa zucca dalla quale escono turbini di fumo. Essa infatti contiene potenti erbe con le quali Li Tieguai può guarire ogni male. Inoltre la leggenda dice che egli stesso, ogni notte, si riposi nella Lagenaria, rimpicciolendosi magicamente per riprendere poi la forma normale.
Anticamente, i cinesi adoperavano la Lagenaria per custodirvi medicamenti ed erbe e per questo è divenuta simbolo dei farmacisti. La si conserva nelle case e vi si confezionano amuleti utili ad allontanare gli influssi magici maligni e favorire quelli ben augurali. Il suo simbolismo è legato alla buona salute e alla longevità.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Publ. Field Mus. Nat. Hist., Bot. Ser. 3(3): 435 (1930)
Useful Tropical Plants
Koteka - Wikipedia
La zucca bottiglia tra Oriente e Occidente
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.


Scheda realizzata da Marinella Zepigi
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Lagenaria siceraria (Molina) Standl.
Rapallo (GE), 1 m, 44.345242°N, 9.239745°E
Foto di Nicola M. G. Ardenghi
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Lagenaria siceraria (Molina) Standl.
Osnago (LC), 250 m, set 2015
Foto di Emma Silviana Mauri

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Osnago (LC), 250 m, set 2015
Foto di Emma Silviana Mauri


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Vernole (LE), 2 m, ott 2011
Foto di Pancrazio Campagna
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Lagenaria siceraria (Molina) Standl

Bagnoli del Trigno (IS), 600 m, ott 2021
Foto di Franco Rossi
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