Arum italicum Mill. subsp. italicum - Gigaro chiaro
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Arum italicum Mill. subsp. italicum - Gigaro chiaro
Arum italicum Mill. subsp. italicum
Gard. Dict. ed. 8: 2 (1768)
Araceae
Gigaro chiaro, Gigaro italiano, Giaro, Erba biscia, Pan di serpe, Deutsch: Italienischer Aronstab
English: Italian arum
Français: Arum d'Italie
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta perenne e glabra di aspetto erbaceo, eretto, con un rizoma ovoide, tuberiforme sotterraneo, dal quale in autunno si sviluppano le foglie svernanti, astate lunghe sino a 30 cm, con la pagina superiore lucida e spesso con venature biancastre, trilobe con un lobo apicale a forma lanceolata e due basali divergenti.
I fiori molto piccoli, unisessuali, crescono alla base di una colonna (spadice) che è una speciale infiorescenza simile ad una clava generalmente più corta della metà della spata, con un' appendice di colore giallo, lunga quanto il peduncolo o poco meno.
La spata a forma di un cappuccio parzialmente circonda e racchiude lo spadice con funzione di protezione dagli agenti atmosferici, riuscendo a mantenere, con un notevole dispendio di energia metabolica, la temperatura interna in corrispondenza dei fiori, assai superiore a quella esterna, è lunga fino a 30 cm, ed è di colore giallo-verdastro con a volte sfumature purpuree.
I frutti sono bacche raccolte sull'asse, prima verdi poi rosse a maturità, della grandezza di un pisello.
Tipo corologico: Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Distribuzione: Diffusa nell’Europa Mediterranea, comune nell' Italia peninsulare e nelle isole, più rara al Nord.
Habitat: cresce nei fossi, boschi, vigneti e oliveti, siepi dal piano fino a 800 (1000) m.
Sistematica e possibili confusioni: Pianta assai varibile nelle foglie che possono avere i lobi basali più o meno divergenti ed avere o no variegature bianche e/o macchie porpora o nerastre, e nella spata che puo essere più o meno sfumata di rosso-violaceo.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: il nome generico è quello greco della pianta e la sua etimologia è incerta, quello della specie fa riferimento alla regione di maggior sviluppo.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
Tutta la pianta è velenosa, e può provocare serie intossicazioni soprattutto ingerendo i suoi frutti che per la loro colorazione possono attrarre la curiosità dei bambini, fortunatamente la loro masticazione che provoca immediati dolori alla bocca e l’odore cadaverico del fiore riducono la possibilità di ingerire quantità della pianta che potrebbero essere letali. Tra i sintomi, vomito, diarrea, emorragie, eccitazione psicomotoria, tachicardia, dermatiti e vesciche sono provocate dal contatto con la pianta.
Per i suoi principi attivi quali aroina, una saponina e glucosidi cianogenetici che in presenza di acqua liberano acido cianidrico, la pianta ha un uso officinale, per il quale sono utilizzate le foglie ed il rizoma, come coadiuvante nelle affezioni delle prime vie respiratorie.
Poiché i suoi principi tossici sono termolabili e si attenuano, sino quasi a scomparire, anche con l'essiccazione, in passato si sfruttava come commestibile il rizoma che contenendo il 70% di amido, veniva usato per mescolare alla farina o era venduto come amido col nome di Tapioca di Portland.
Note e Curiosità: Nei tempi antichi il Gigaro era considerato una pianta magica, che teneva lontani gli spiriti maligni, proteggeva i neonati e donava amore a chi in amore era sfortunato.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
PIGNATTI S., Flora d'Italia, 3 voll. Edagricole, Bologna 1982
CONTI F., ABBATE G. ALESSANDRINI A. BLASI G., An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi editori, 2005
DELLA BEFFA M.T., Fiori di Campo, Istituto Geografico De Agostini S.p.A. , Novara 1999
BURNIE D., Fiori spontanei del Mediterraneo, Fabbri editori, Milano 2002
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Giuliano Salvai
Foto Giuliano Salvai
Carrara - altitudini varie da 50 a 800 m. - mesi da Aprile a Luglio
Gard. Dict. ed. 8: 2 (1768)
Araceae
Gigaro chiaro, Gigaro italiano, Giaro, Erba biscia, Pan di serpe, Deutsch: Italienischer Aronstab
English: Italian arum
Français: Arum d'Italie
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta perenne e glabra di aspetto erbaceo, eretto, con un rizoma ovoide, tuberiforme sotterraneo, dal quale in autunno si sviluppano le foglie svernanti, astate lunghe sino a 30 cm, con la pagina superiore lucida e spesso con venature biancastre, trilobe con un lobo apicale a forma lanceolata e due basali divergenti.
I fiori molto piccoli, unisessuali, crescono alla base di una colonna (spadice) che è una speciale infiorescenza simile ad una clava generalmente più corta della metà della spata, con un' appendice di colore giallo, lunga quanto il peduncolo o poco meno.
La spata a forma di un cappuccio parzialmente circonda e racchiude lo spadice con funzione di protezione dagli agenti atmosferici, riuscendo a mantenere, con un notevole dispendio di energia metabolica, la temperatura interna in corrispondenza dei fiori, assai superiore a quella esterna, è lunga fino a 30 cm, ed è di colore giallo-verdastro con a volte sfumature purpuree.
I frutti sono bacche raccolte sull'asse, prima verdi poi rosse a maturità, della grandezza di un pisello.
Tipo corologico: Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Distribuzione: Diffusa nell’Europa Mediterranea, comune nell' Italia peninsulare e nelle isole, più rara al Nord.
Habitat: cresce nei fossi, boschi, vigneti e oliveti, siepi dal piano fino a 800 (1000) m.
Sistematica e possibili confusioni: Pianta assai varibile nelle foglie che possono avere i lobi basali più o meno divergenti ed avere o no variegature bianche e/o macchie porpora o nerastre, e nella spata che puo essere più o meno sfumata di rosso-violaceo.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: il nome generico è quello greco della pianta e la sua etimologia è incerta, quello della specie fa riferimento alla regione di maggior sviluppo.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
Tutta la pianta è velenosa, e può provocare serie intossicazioni soprattutto ingerendo i suoi frutti che per la loro colorazione possono attrarre la curiosità dei bambini, fortunatamente la loro masticazione che provoca immediati dolori alla bocca e l’odore cadaverico del fiore riducono la possibilità di ingerire quantità della pianta che potrebbero essere letali. Tra i sintomi, vomito, diarrea, emorragie, eccitazione psicomotoria, tachicardia, dermatiti e vesciche sono provocate dal contatto con la pianta.
Per i suoi principi attivi quali aroina, una saponina e glucosidi cianogenetici che in presenza di acqua liberano acido cianidrico, la pianta ha un uso officinale, per il quale sono utilizzate le foglie ed il rizoma, come coadiuvante nelle affezioni delle prime vie respiratorie.
Poiché i suoi principi tossici sono termolabili e si attenuano, sino quasi a scomparire, anche con l'essiccazione, in passato si sfruttava come commestibile il rizoma che contenendo il 70% di amido, veniva usato per mescolare alla farina o era venduto come amido col nome di Tapioca di Portland.
Note e Curiosità: Nei tempi antichi il Gigaro era considerato una pianta magica, che teneva lontani gli spiriti maligni, proteggeva i neonati e donava amore a chi in amore era sfortunato.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., Flora d'Italia, 3 voll. Edagricole, Bologna 1982
CONTI F., ABBATE G. ALESSANDRINI A. BLASI G., An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi editori, 2005
DELLA BEFFA M.T., Fiori di Campo, Istituto Geografico De Agostini S.p.A. , Novara 1999
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Foto Giuliano Salvai
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Aiutate i moderatori: fotografate anche i frutti e i semi,
ciò oltre ad agevolare le determinazioni, contribuisce ad implementare la galleria dei "semi" e altre unità primarie di dispersione”.
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Re: Arum italicum Mill. subsp. italicum - Gigaro chiaro
Arum italicum Miller subsp. italicum
Gigaro chiaro - Italian arum
Carrara (Ms), 50 m, apr 2004
Foto di Giuliano Salvai
Gigaro chiaro - Italian arum
Carrara (Ms), 50 m, apr 2004
Foto di Giuliano Salvai
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Re: Arum italicum Mill. subsp. italicum - Gigaro chiaro
Arum italicum Miller subsp. italicum
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Carrara (Ms), 50 m, apr 2004
Foto di Giuliano Salvai
Gigaro chiaro - Italian arum
Carrara (Ms), 50 m, apr 2004
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Re: Arum italicum Mill. subsp. italicum - Gigaro chiaro
Arum italicum Miller subsp. italicum
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Carrara (Ms), 50 m, apr 2004
Foto di Giuliano Salvai
L'infiorescenza
Gigaro chiaro - Italian arum
Carrara (Ms), 50 m, apr 2004
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Re: Arum italicum Mill. subsp. italicum - Gigaro chiaro
Arum italicum Miller subsp. italicum
Gigaro chiaro - Italian arum
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Foto di Giuliano Salvai]
I frutti
Gigaro chiaro - Italian arum
Carrara (Ms), 50 m, giu 2004
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I frutti
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Re: Arum italicum Mill. subsp. italicum - Gigaro chiaro
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IPFI: la rassegna aggiornata della flora italiana
Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani (Dalai Lama)
Natura non facit saltus (Linneo)
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