Lathyrus tuberosus L. - Latiro tuberoso
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Lathyrus tuberosus L. - Latiro tuberoso
Lathyrus tuberosus L.
Sp. Pl.: 732 (1753)
Fabaceae
Cicerchia tuberosa, Deutsch: Knollenplatterbse
English: Earthnut pea, tuberous sweetpea
Español: Arveja tuberosa
Français: Gesse tubéreuse
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta perenne, erbacea, di colore verde opaco; con radice a fittone orizzontale e piccole radici tuberose con bulbilli grandi fino a 1 cm; fusti eretti, glabri, angolosi; altezza 30÷100 cm.
Le foglie sono picciolate, composte da 2 segmenti semplici ellittico-lanceolati opposti, con nervature pennato-reticolate e, solo a volte parallele, l'elemento apicale è trasformato in un cirro, le stipole sono lineari-lanceolate.
I fiori ermafroditi, di colore rosso carminio, hanno calice gamosepalo e 5 petali: 1 petalo superiore detto vessillo, 2 laterali a formare le ali, i 2 inferiori concresciuti a formare la carena, che è biancastra. I fiori sono riuniti in grappoli unilaterali di 2÷6 elementi, sorretti da un lungo peduncolo; sono lievemente profumati.
I frutti sono legumi, brunastri a maturità, contenenti 1-3 semi ovoidi.
Tipo corologico: Paleotemp. - Eurasiatiche in senso lato, che ricompaiono anche nel Nordafrica.
Habitat: Specie Archeofita, infestante delle colture dei cereali, un tempo piuttosto comune divenuta rara a causa della selezione delle sementi e dell'uso di erbicidi; calciofila, piuttosto xerofila. 0÷1.200 m s.l.m.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere è la latinizzazione di un antico termine greco "lathyros", indicante sia una pianta non identificata, provvista di legumi, sia la sostanza eccitante estratta dalla pianta; l'epiteto specifico dal latino "túber"= tubero, bitorzolo, si riferisce agli organi ipogei.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Nel passato la medicina popolare utilizzava L. tuberosus contro la dissenteria.
I tubercoli radicali sono ricchi d'amido, commestibili, dolciastri; si possono mangiare sia cotti che crudi, hanno un sapore simile a quallo delle patate e pare che i maiali ne siano particolarmente ghiotti.
Nel passato se ne ricavava un olio commestibile oltre che un surrogato del caffè.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
Entità protetta a livello regionale (UMB)
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia.Edagricole, Bologna.
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., 2005. An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi, Roma
JAUZEIN P. Flore des champs cultivés, INRA, Paris. 1995
TRISKA J. La flora d'Europa. Melita, La Spezia 1990.
IPFI - Index Plantarum Florae Italicae
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Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
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Le foglie sono picciolate, composte da 2 segmenti semplici ellittico-lanceolati opposti, con nervature pennato-reticolate e, solo a volte parallele, l'elemento apicale è trasformato in un cirro, le stipole sono lineari-lanceolate.
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I frutti sono legumi, brunastri a maturità, contenenti 1-3 semi ovoidi.
Tipo corologico: Paleotemp. - Eurasiatiche in senso lato, che ricompaiono anche nel Nordafrica.
Habitat: Specie Archeofita, infestante delle colture dei cereali, un tempo piuttosto comune divenuta rara a causa della selezione delle sementi e dell'uso di erbicidi; calciofila, piuttosto xerofila. 0÷1.200 m s.l.m.
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Etimologia: Il nome del genere è la latinizzazione di un antico termine greco "lathyros", indicante sia una pianta non identificata, provvista di legumi, sia la sostanza eccitante estratta dalla pianta; l'epiteto specifico dal latino "túber"= tubero, bitorzolo, si riferisce agli organi ipogei.
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PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia.Edagricole, Bologna.
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., 2005. An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi, Roma
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Viviamo e solleviamo onde, ma non siamo quasi mai coscienti della scia che ci lasciamo dietro. (Franco Giordana)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
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Re: Lathyrus tuberosus L. - Latiro tuberoso
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