e questa intanto la metto qui.
Ritrovata in pozze di origine artificiale per la raccolta di acqua in ambiente del tutto naturale, margine boschivo e prativo ex pascolo.
Introdotta ma un tempo presente, ultimamente non era stata più ritrovata.
Stratiotes aloides L.
Hydrocharitaceae:
Prealpi Giulie, Lusevera (UD), 800 m, lug 2009
Foto di Graziano Propetto
Non sono riuscito a trovarla fiorita.
Specie che con le sue radici in acqua ne assorbe i sali minerali impedendo la proliferazione delle alghe rendendo l'acqua limpida.
Pozza interamente riempita.
Stratiotes aloides L.
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“Il problema è che le persone sono istruite quel tanto che basta per credere a ciò che è stato loro insegnato e non abbastanza istruite per mettere in dubbio qualsiasi cosa di ciò che è stato insegnato loro.”
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Re: Stratiotes aloides L.
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Re: Stratiotes aloides L.
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Re: Stratiotes aloides L.
Stratiotes aloides L.
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Re: Stratiotes aloides L.
Stratiotes aloides L.
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Re: Stratiotes aloides L.
Si chiama sviluppo sostenibile perchè voi riuscite a sostenerloAleAle ha scritto:In EMR è scomparsa da decenni.
A furia di sviluppo ci rimarranno sì e no gli occhi per piangere.
Naturalmente, sviluppo sostenibile...
Ale
altrimenti si chiamerebbe sviluppo insostenibile 
.La specie in questione è sicuramente introdotta, peraltro forma molti stoloni con piccole rosette che possono benissimo, tramite i robusti dentini del margine fogliare, attaccarsi a zampe e altre parti di uccelli acquatici che la trasportano lontano.
Il problema è se qui la mettiamo come introdotta, a livello nazionale, se autoctona o alloctona; a livello regionale la metterei introdotta.
Anche da noi gli innumerevoli fossi che drenavano le acque di precipitazione in alta pianura sono stati tutti interrati e perciò rimangono ampi tratti di territorio senza depositi di acque, vedi rarefazione e scomparsa di anfibi e altri animali legati agli ambienti dei fossi.
Non cerano più zanzare di adesso soprattutto perchè questi fossi erano pieni di vita, dai tritoni, salamandre, sanguisughe, rane, pesci, dal cavedano, carpe, tinche e frotte di tutta una serie di piccoli pesci che non lasciavano scampo alla maggior parte delle larve di zanzare in un ecosistema perfettamente equilibrato pieno di vita.
Tutto distrutto dalle coltivazioni e, dove è rimasto qualcosa è alterato da prodotti chimici per l'agricoltura.
Lo sviluppo sostenibile dovrebbe appunto salvaguardare almeno una parte di questi ecosistemi e/o adottare altre tecniche di coltivazione, credo sia possibile ma ci vuole la volontà politica di farlo.
Ciao
Graziano
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