Carex ornithopodioides Hausm. - Carice subnivale
Moderatori: Anja, Marinella Zepigi
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- Iscritto il: 03 ago 2012, 14:49
- Nome: Roberta
- Cognome: Alberti
- Residenza(Prov): Zola Predosa (BO)
Carex ornithopodioides Hausm. - Carice subnivale
Carex ornithopodioides Hausm.
Flora 36: 225 (1853)
Carex ornithopoda Willd. subsp. ornithopodioides (Hausm.) Nyman
Cyperaceae
Carice subnivale, Carice falso piede d'uccello, Carice ornitopodioide, Deutsch: Alpen-Vogelfuss-Segge, kahlfrüchtige Vogelfuss-Segge
Français: Laîche faux pied d'oiseau
Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.
Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 5-10 cm, cespitosa.
Fusti lisci o scabri verso l'alto, trigoni, arcuato-ricurvi.
Guaine basali brune, leggermente lacerate, poi fibrose.
Foglie larghe 1-3 mm, lunghe 1/3-1/2 del fusto, ricurve, liscie o ruvide sul margine.
Infiorescenza digitata con 1 spiga maschile e 2 (-3) spighe femminili, tutte riunite all'apice del fusto.
Spiga maschile lunga meno di 6 mm.
Spighe femminili un po' ricurve, lunghe 3-5 mm, sessili o subsessili.
Glume di colore bruno-purpureo scuro.
Stimmi: 3
I frutti sono pseudanteci (otricelli) di 2-3 mm, neri e lucidi, glabri o scarsamente pelosi, rapidamente caduchi.
Acheni obovati, trigoni, bruni.
Tipo corologico: Orof. S-Europ. - Orofita sud-europea (catene dell'Europa meridionale, dalla Penisola Iberica, Alpi, ai Balcani ed eventualmente Caucaso o Anatolia).
Habitat: pendii ghiaiosi lungamente innevati, pascoli sassosi umidi, macereti e rocce umide su substrati calcarei e dolomitici.
Sistematica e possibili confusioni: Appare come una forma ridotta di Carex ornithopoda Willd (vedi scheda), in passato considerata una sua sottospecie.
Può essere confusa con:
Carex digitata L. (vedi scheda) che però presenta dimensioni maggiori e ha le spighe disposte in maniera distanziata sul fusto.
Il periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza, anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie ; il nome specifico deriva dal genere Ornithopus e da εἶδος eídos aspetto, apparenza: simile alle specie di quel genere.
Proprietà ed utilizzi:
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.
Note e Curiosità: l genere Carex è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.
Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Pignatti S. (1982) Flora d'Italia, I ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
Mainardis G. (2002) Atlante illustrato della flora del Parco delle Prealpi Giulie. Ente Parco Naturale delle Prealpi Giulie, Udine
SISTEMA INFORMATIVO SULLA FLORA DELLE ALPI CARNICHE MERIDIONALI (AMPEZZO-SAURIS)
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
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Scheda realizzata da Roberta Alberti
Flora 36: 225 (1853)
Carex ornithopoda Willd. subsp. ornithopodioides (Hausm.) Nyman
Cyperaceae
Carice subnivale, Carice falso piede d'uccello, Carice ornitopodioide, Deutsch: Alpen-Vogelfuss-Segge, kahlfrüchtige Vogelfuss-Segge
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Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.
Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 5-10 cm, cespitosa.
Fusti lisci o scabri verso l'alto, trigoni, arcuato-ricurvi.
Guaine basali brune, leggermente lacerate, poi fibrose.
Foglie larghe 1-3 mm, lunghe 1/3-1/2 del fusto, ricurve, liscie o ruvide sul margine.
Infiorescenza digitata con 1 spiga maschile e 2 (-3) spighe femminili, tutte riunite all'apice del fusto.
Spiga maschile lunga meno di 6 mm.
Spighe femminili un po' ricurve, lunghe 3-5 mm, sessili o subsessili.
Glume di colore bruno-purpureo scuro.
Stimmi: 3
I frutti sono pseudanteci (otricelli) di 2-3 mm, neri e lucidi, glabri o scarsamente pelosi, rapidamente caduchi.
Acheni obovati, trigoni, bruni.
Tipo corologico: Orof. S-Europ. - Orofita sud-europea (catene dell'Europa meridionale, dalla Penisola Iberica, Alpi, ai Balcani ed eventualmente Caucaso o Anatolia).
Habitat: pendii ghiaiosi lungamente innevati, pascoli sassosi umidi, macereti e rocce umide su substrati calcarei e dolomitici.
Sistematica e possibili confusioni: Appare come una forma ridotta di Carex ornithopoda Willd (vedi scheda), in passato considerata una sua sottospecie.
Può essere confusa con:
Carex digitata L. (vedi scheda) che però presenta dimensioni maggiori e ha le spighe disposte in maniera distanziata sul fusto.
Il periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza, anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie ; il nome specifico deriva dal genere Ornithopus e da εἶδος eídos aspetto, apparenza: simile alle specie di quel genere.
Proprietà ed utilizzi:
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.
Note e Curiosità: l genere Carex è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.
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Scheda realizzata da Roberta Alberti
" Felici coloro che vedono la bellezza…dove altri non vedono nulla" (Camille Pissarro)
Amare la natura significa amare se stessi
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- Roberta Alberti
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Re: Carex ornithopodioides Hausm. - Carice subnivale
Campiglio (TN), 2500 m, ago 2010
Foto di Ennio Cassanego
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Re: Carex ornithopodioides Hausm. - Carice subnivale
Campiglio (TN), 2500 m, ago 2010
Foto di Ennio Cassanego
Limone Piemonte (CN), 2200 m, ago 2013
Foto di Giacomo Bellone
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