Carex caryophyllea Latourr. - Carice primaticcia

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Carex caryophyllea Latourr. - Carice primaticcia

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Carex caryophyllea Latourr.
Chlor. Lugd.: 27 (1785)

Carex verna Chaix, Carex caryophyllea Latourr. subsp. insularis (Christ ex Barbey) Arrigoni, Carex caryophyllea Latourr. subsp insularis (Christ ex Barbey) Arrigoni

Cyperaceae

Carice primaticcia, Carice di primavera, Deutsch: Frühlings-Segge
English: Spring sedge
Español: Cárex de primavera
Français: Laîche printanière


Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.

Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 10-40 cm, con lunghi rizomi, formante cespuglietti lassi con brevi stoloni laterali.
Fusto robusto, ottusamente trigono, liscio, ± scabro nella parte superiore.
Guaine basali brune, squamiformi, intere o ± fibrose.
Foglie piane larghe 1,5-4,5 mm, ± rigide, opache, più brevi del fusto, scabre ai margini nella parte superiore.
Ligula 0,5-2 mm, con apice ottuso o arrotondato; antiligua assente.
Brattea inferiore brevemente fogliacea o setacea, guainante, più corta dell'infiorescenza.
Infiorescenza compatta brunastra lunga 1,5-4 cm, formata da 1 spiga apicale maschile e (1) 2-3 (8) spighe inferiori femminili.
Spiga maschile tipicamente clavata o oblunga, lunga 1-2 cm; gluma glabra, oblunga, bruna o bruno rossastra, senza margine scarioso, apice acuto o subacuto, o brevemente aristato.
Spighe femminili sessili, erette, ovoidali, lunghe 0,5-2 cm, raggruppate sotto la spiga maschile; glume glabre, largamente ovali, senza margine scarioso, con apice acuto, mucronato o aristato, di colore bruno o bruno rossastro, più brevi o uguali agli otricelli.
Stimmi: 3
I frutti sono pseudanteci (otricelli) di (2)2,5-3(3,5) x 1,2-1,7 mm, suberetti, dal contorno obovato, trigoni, con nervi poco percettibili, brevemente pubescenti, verdi o bruni, con un becco in genere un poco bidentato.
Acheni di 1,7-2,1 x 1-1,6 mm, ellittici od obovati, trigoni, di colore bruno scuro.

Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.

Habitat: Tipica di prati e pascoli aridi, su terreni calcarei e silicei e pendii soleggiati.

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Sistematica e possibili confusioni: Specie polimorfa che può presentare variabilità nel portamento e sviluppo delle foglie, nella forma dell'infiorescenza, delle brattee, delle glume e nelle dimensioni degli otricelli.

Specie simili:
Carex umbrosa Host subsp. umbrosa (vedi scheda) che si differenzia per essere priva di stoloni, per i cespugli assai densi circondati alla base da guaine fibrose bruno nerastre e per gli otricelli pubescenti con lunghi peli.
Carex montana L. (vedi scheda): pianta con cespi più densi, brattea inferiore non o poco guainante, glume con apice ottuso, nerastre e otricelli verde-bruniccio lunghi 3-4 (4,5) mm, assumendo così le spighe un caratteristico aspetto bicolore.
Carex tomentosa L. (vedi scheda) che si distingue per le brattee inferiori senza o con guaina molto corta e per gli otricelli densamente tomentosi (con folti peli bianchi)
Carex pilulifera L. subsp. pilulifera (vedi scheda) che si distingue per la spiga maschile lineare e gli otricelli densamente pubescenti (con peli fini).

Il periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza.
Anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.

Tassonomia filogenetica

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Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie;
Il nome specifico deriva dal greco καρυόϕυλλον caryóphyllon garofano, che ricorda o ha attinenza con i chiodi di garofano,

Proprietà ed utilizzi:
Specie emettrice di isoprenoidi: sostanze organiche di origine vegetale o animale.

Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.

Note e Curiosità: Il genere Carex comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.

Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
Flora Iberica - Plantas vasculares del la Peninsula Iberica e Islas Baleares.
Catalogazione floristica per la didattica
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.


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Tavernola (BG), 400 m, mar 2011
Foto di Alessandro Federici
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Rocca Pelago (MO), 1100 m, mag 2010
Foto di Patrizia Ferrari
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Sperlonga (LT), apr 2009
Foto di Gianluca Nicolella

San Giorgio (PC), 140 m, apr 2007
Foto di Enrico Romani

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Colline pisane (PI), apr 2010
Foto di Brunello Pierini

Eupilio (LC), 500 m, apr 2013
Foto di Davide Sassi
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Piano Ruggio (PZ), 1570 m, mag 2015
Foto di Franco Caldararo
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Limone Piemonte (CN), 1080 m, giu 2017
Foto di Giacomo Bellone
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