Raduno Actaplantarum in Gargano 18 - 21 aprile 2024
Inviato: 06 dic 2023, 15:04
Ecco il programma:
Raduno botanico in Gargano dal 18 al 21 aprile 2024
Base a San Giovanni Rotondo (FG), Hotel Fini, viale Cappuccini 108
tel.0882411811 – 0882 456559 (riferimento Pietro)
40 euro mezza pensione camera doppia, 60 euro mezza pensione camera singola, ai quali si devono aggiungere 4,50 euro di tassa di soggiorno (1,50 per persona al giorno)
(vedete voi se volete avere camera doppia con letti separati per stare in due nella camera doppia, in tal caso glielo specifico)
Bevande (1/2 l di acqua o ¼ di vino compresi)
L’Hotel ha un ampio parcheggio e una sala giochi-riunioni con 50 sedie.
La caparra di 20 euro deve essere versata tramite bonifico a Maria Grazia Lobba
IBAN IT80B0301503200000005993793
entro il 13 febbraio indicando nome cognome luogo e data di nascita e quanti giorni intendere restare 3 (esclusa domenica) o 4 (domenica notte compresa)
In modo tale che posso inviarla all’Hotel Fini entro il 15 febbraio così come mi è stato richiesto.
Programma di massima (salvo variazioni se necessario)
Giovedì 18 aprile arrivo, pomeriggio passeggiata a Monte Nero
Accessi principali: uno a quota 678 m s.l.m., nei pressi del Monastero delle Clarisse, sulla strada asfaltata che collega “Viale Padre Pio” - nella zona Santuario - con Monte Castellana, l’altro a quota 950 m s.l.m. circa, vicino alle aree di sosta realizzate in prossimità della stessa strada, sull’altopiano di Montenero.
Gradi di difficoltà: percorsi facili, tranne che per i tratti in salita, di qualche centinaia di metri di lunghezza, che portano a Vallescura, a Coppa l’Arena e alla strada-carrareccia per Montenero, di maggiore difficoltà.
I tempi di percorrenza possono arrivare a non più di due o tre ore, a seconda degli itinerari scelti.
Dislivello in salita: 322 metri.
Venerdì 19 aprile: Valle Campanile da Santa Maria di Pulsano. Eremi o sentiero di Tomaiolo
Abbastanza impegnativo: Eremo del Mulino
Facile: Eremo San Leonardo
Sentiero per Tomaiolo (ritorno stesso percorso) 4 km, semplice
Pranzo con tavolini e sedie portati da una macchina in uno spiazzo lungo la strada per Monte Sant’Angelo
Se resta tempo sentiero facile per Santa Bernabea
Sabato 20 aprile : Valle dell’Inferno da Manfredonia
Percorso: l'itinerario prevede un percorso A/R di circa 8 km;
Pranzo a sacco al Monumento di San Camillo de Lellis, ognuno si porta panini e acqua.
Al ritorno merenda actamagnarum con tavolini e sedie portati da una macchina in uno spiazzo sotto l’uliveto.
Nel caso in cui si ritenesse il percorso troppo impegnativo, si può farne solo un tratto.
Opzione per gli amanti del mare: Chianca Masitto tra Manfredonia e Mattinata (nessun sentiero)
Opzione se resta tempo: salita a Rignano Garganico (museo del paleolitico volendo) con visita a Santa Restituta e Dolina Centopozzi
Domenica 21 aprile a scelta: Foresta Umbra (qualora prof.Nimis partecipasse per osservazione licheni) (2 ore da San Giovanni Rotondo), con parecchi sentieri a disposizione.
o Sentiero natura Mergoli-Vignanotica (alto sulla costa, con orchidee ma possibilità di parcheggio per poche macchine).
Eventuali altri luoghi da visitare: Monte Sacro, sentiero storico-naturalistico di circa 1400 m, con area di sosta che inizia dalla strada comunale Stinco a 661 m fino a raggiungere l'Abbazia del Monte Sacro a 848 m
Monte Saraceno (necropoli dauna) sentiero da Mattinata: distanza: 2.8 Km (Andata) quota di partenza: 203 m quota di Arrivo: 848 m
Flora: Monte Nero-Monte Castellana: Alyssum diffusum subsp. garganicum, Anacamptis morio, Anchusella cretica Crocus neapolitanus, Doronicum orientale, Pulmonaria vallarsae subsp. apennina, Orchis anthropophora, Sinapsi pubescens, Valeriana tuberosa, Viola merxmuelleri
Valle Campanile: Ajuga chamaepitys, Alkanna tintoria, Anacamptis papilionacea Astragalus monspessulanus, Athamanta sicula, Aurinia sinuata, Barlia robertiana, Centaurea subtilis Gagea villosa, Hermodactylus tuberosus, Iris pseudopumila, Jurinea mollis Muscari botryoides, Onosma echioides, Ophrys apulica , Ophrys iricolor Desf. subsp. eleonorae, Ophrys sicula Ophrys tenthredinifera Pentanema verbascifolium
Valle dell’Inferno: Aethionema saxatile, Asphodeline lutea, Asphodelus fistulosus, Aubrieta columnae Guss. subsp. italica, Cerinthe ritorta, Clypeola jonthlaspi Convolvulus elegantissimus, Cytisus spinescens, Emerus major, Euphorbia mysinites, Iris bicapitata Colasante, Ofride bertoloniforme , Ophrys biscutella ,Ornithogalum refractum, Urtica pilulifera,
Mergoli-Vignanotica: Anacamptis collina, Anthyllis barba-jovae, Matthiola fruticulosa, Muscari neglectum, Neotinea maculata
Monte Saraceno: Helianthemum jonium, Plantago afra, Plantago lagopus
Sentieri:
Monte Castellana e Monte Nero da San Giovanni Rotondo
2 accessi: Da quota 678 m, Monastero delle Clarisse, sulla strada asfaltata che collega "Viale Padre Pio" nella zona santuario - con Monte Castellana
Da quota 950 m, vicino all'area di sosta realizzata in prossimità della stessa strada, sull'altipiano di Montenero.
I percorsi principali sono:
a) Convento delle Clarisse – Coppa l’Arena.
b) Coppa l’Arena – Piana di Montenero.
c) Difesa Castellana – Monte Crocicchia – Monte Castellana.
I percorsi sono particolarmente panoramici, molto facili, ben tracciati tra file di pietre bianche, con alcuni tratti in salita che portano a Vallescura, a Coppa dell'Arena e alla strada-carrareccia per Montenero.
Tempi di percorrenza 2-3 ore, lunghezza 13.500 m.
Ambienti attraversati: Estese aree interessate da una morfologia carsica di superficie rappresentata da pianori a doline di varie dimensioni, campi di pietre, campi carreggiati e diffusi affioramenti rocciosi (sull'altopiano di Montenero sì riscontra una delle più elevate concentrazioni di doline d'Italia. Si contano, infatti, fino a ottanta depressioni per chilometro quadrato); boschi misti di latifoglie eliofile, pinete di origine artificiale e pascoli d'altitudine, in questi habitat fioriscono il giglio di San Giovanni e varie specie di orchidee. In primavera, percorrendo questi sentieri è facile osservare il volo della Poiana, del Gheppio in Spirito Santo, del Rigogolo, dell'Upupa e ascoltare il tambureggiare del Picchio verde e del Picchio rosso maggiore. Sui pianori carsici pietrosi nidificano il Culbianco, la Calandra e il raro Zigolo muciatto e sulle cime rocciose il rarissimo Codirossone. Da segnalare, altresì, l'esistenza di vecchi pagghjare e casupole in pietrame, alcune in discreto stato di conservazione, circondate dai tipici muretti a secco. In queste strutture abbandonate è facile osservare la Civetta che spesso vi nidifica.
Valle dell’Inferno
Al km 4 + 700 della provinciale San Giovanni Rotondo - Manfredonia, si svolta verso i valloni (segnale presente per Valle dell'Inferno) prendendo una stradicciola in salita che porta ad alcuni casolari, si prosegue fino ad uno spiazzo con l'indicazione del percoso, dove si parcheggia la macchina.(262 m slm)
Il sentiero inizia di fronte alla valle dove c'è un cancello (aprire e chiudere), continua sul fondovalle seguendo il tracciato evidente. Si può deviare sulla destra per visitare, prima, la Grotta della Zingara (ingresso evidente) e poi la Grotta della Palummara (due ingressi ogivali in alto sulla valle). Si prosegue sempre all'interno della valle costeggiando delle pareti rocciose alte fino a 100 metri e ad un arco di roccia situate sulla destra del sentiero. Più avanti si vede vscorgere, sulla sinistra, sulla destra una grotta lenticolare (Grotta Longa). Per visitarla tocca traversare la valle, salire e scavalcare un filo spinato, seguento un'esile traccia. Proseguendo lungo la valle e risalendola si arriva all'altipiano soprastante dove c'è il monumento di San Camillo de Lellis (560 m slm). Proseguendo per il sentiero si arriva alla carrareccia che porta a Lenzalonga (630 m) e al km 33 della strada "San Giovanni Rotondo - Monte Sant'Angelo".
Tomaiolo-Santa Maria di Pulsano
Si parcheggia la macchina alla frazione di Tomaiuolo (10 km a nord di Manfredonia) e si prende il sentiero, tra due muri a secco, in direzione est. Una ripida discesa conduce nella boscosa Valle Mattina e si conclude sul ponticello che scavalca il relativo rivolo, a 750 metri di distanza da Tomaiuolo. Dopodiché il sentiero corre parallelo a questo fondovalle, nel bosco e verso sud, per altri 250 metri fino a raggiungere la strada incompiuta che avrebbe dovuto collegare Manfredonia all’Abbazia di Santa Maria di Pulsano, meta finale del sentiero, per raggiungere la quale si deve svoltare a sinistra, sulla stessa strada, e proseguire per 1250 metri, ammirando nel contempo gli splendidi ed ampi panorami sui sottostanti e ripidi valloni, sul Golfo di Manfredonia, sulla Piana del Tavoliere, sui Monti Dauni ed il Vulture, sulle Murge e la costa del nord barese. Inoltre la zona attraversata dal sentiero è ricca di biodiversità, con alcune specie endemiche di questa parte del Gargano.
Il percorso è lungo 2,2 km, altitudine 437-526 m.
Valle Campanile
Da Monte Sant’Angelo dopo circa 2’5 km sulla sinistra ,vi è una stradina asfaltata che segue il tracciato dell’acquedotto: bisogna seguirla per circa due chilometri, parcheggiare e incamminarsi a destra per alcune centinaia di metri attraversando pascoli e muretti a secco. Si arriva sull’orlo del tortuoso e profondo vallone con di fronte ben visibili gli eremi dello “Studio”, del “Mulino” e delle “Rondinelle”, raggiungibili a piedi dalla base del vallone attraverso gradini intagliati nella roccia.
Gli eremi, legati all’Abbazia di Pulsano( XIII secolo), sono una delle manifestazioni religiose più forti del monachesimo sul Gargano dei secoli passati.
Si può scendere a Valle Campanile anche dall’abbazia di Santa Maria di Pulsano, entrando sulla sinistra si trova un cancello che porta ad un sentiero il quale molto rapidamente scende nella valle sottostante, un canyon con vertiginose pareti dove sono annidati gli eremi, antiche celle scavate nella roccia nelle quali i monaci fin dal VI sec. d.C.si ritiravano in preghiera e contemplazione. Spesso gli eremiti accedevano alle loro celle solo per mezzo di scalini intagliati nella roccia o corde legate a carrucole.
Il luogo è interessante anche per la concentrazione di numerosi rapaci del Parco Nazionale del Gargano, oltre che per la presenza di diverse specie floreali nobili. Il sentiero attraversa la valle e risale nell'altro versante, lo so segue fino ad attraversare una balza rocciosa, si scende ancora e si risale per arrivare all'eremo delle Macine.
Monte Sacro
Poco prima del km 142 della SP 89, la strada interna da Mattinata a Vieste, si imbocca a sinistra la deviazione per Stingo - Monte Sacro. Dopo circa 5 km si trascura ad un bivio la strada sterrata sulla destra e si prosegue per qualche kilometro fino al cartello del Parco.
Il sentiero parte da una vecchia tabella in legno del parco Nazionale del Gargano, a poche centinaia di metri dell’agriturismo Monte Sacro nel comune di Mattinata. Dopo la ripida salita iniziale la strada percorre la sommità della località Sperlonga e sulla destra si snoda la Valle della Vecchia. Il sentiero continua dentro una lecceta fino ai ruderi della Abbazia della SS. Trinità di MonteSacro.
In primavera le fioriture di un grande numero di specie di orchidee rendono la passeggiata ulteriormente interessante.
Il dislivello da percorrere circa 224 (da 650 a 874m), la lunghezza del percorso 6 Km andata e ritorno.
Se si torna indietro all'inizio del sentiero e si imbocca la strada sterrata prima trascurata, questa conduce a metà monte dove ci si imbatte in una torretta metallica (punto panoramico).
Proseguendo la sterrata in discesa ci si affaccia alla Piana della Tagliata ed osservare alcuni stagni che più in là la strada costeggia.
A fianco di essi c'è una grossa piscina circolare in cemento e sulla destra in leggera salita si diparte una strada asfaltata che dopo 2 km sbocca sulla SP 89.
Nel IV secolo d.C. il monte era ancora conosciuto come Monte Dodoneo, consacrato al culto pagano di Giove. Secondo una antichissima tradizione, dopo l'apparizione dell'Arcangelo Michele nella grotta di Monte Sant'Angelo, il vescovo e i prelati della zona si recarono sul Monte Dodoneo, allora sede del culto pagano di Giove e ne distrussero i simulacri dedicando il tempio alla SS.Trinità. Da allora il monte assunse la denominazione di Sacro. Poi l'Abbazia di Monte Sacro fu sede del monastero benedettino dal VI al XIII secolo d.C. Grazie all'impulso dell'Abate e letterato Gregorio si costituì una vasta biblioteca, che contribuì a far diventare l'abbazia uno dei più importanti centri culturali della Puglia del Medioevo.
Foresta Umbra:
Sfilzi - Casalini: tempo di percorrenza 1 ora e mezza, km 5 andata e ritorno
Si parte da quota 600 m, dall'area pic nic al lato dalla strada provinciale 528 che da Vico del Gargano raggiunge la Foresta Umbra ed in leggera discesa si raggiunge la località "Casalini". Si possono vedere caprioli e fioriture di Cefalantera e Epipactis helleborine
Sfilzi - Caritate (caserma dismessa)(Tempo di percorrenza 3 ore - Distanza mt, 8,200): II sentiero inizia da quota 650 mt. sulla sp 528 lato area pic nic e termina a 272 m, si snoda lungo una vecchia strada di servizio della forestale e attraversa nella sua parte iniziale una splendida fustaia di fagus sylvatica. Per buona parte il sentiero costeggia la Riserva Integrale di "Sfilzi"; a circa metà percorso si trova la sorgente Sfilzi, la più elevata sorgente perenne del Gargano ( 419 m).
Baracconi - Caritate (Tempo di percorrenza 6 ore - Distanza mt. 18,4 A/R): II sentiero inizia dal punto di ristoro, quota 800 mt. e percorre la parte centrale della Foresta Umbra, dapprima nella faggeta, e quindi nella cerreta.Lungo il percorso è possibile fare una deviazione per visitare la Grava di Pozzo Lombardo e successivamente quella di Melanotte (segnalate). Il sentiero termina dopo aver intersecato quello che proviene da Sfilzi silla strada provinciale che conduce a Vieste-Peschici a 250 m slm.
Mergoli – Vignanotica
Sulla strada litoranea da Mattinata a Vieste, al km 17 + 500 c'è un segnale (forestale) con una sbarra dove si parcheggia l'auto. Si percorre il sentiero che traversa a mezzo versante una pineta fa cui si gode il panorama su Baia delle Zagare. Proseguendo si incontra un'area pic nic, si continua ancora per un kilometro fino ad arrivare al vallone di Vignanotica. Si scende nel vallone fino alla spiaggia di ciottoli sovrastata da bianchissime falesie di calcare selcifero (pericolo di crollo).
Raduno botanico in Gargano dal 18 al 21 aprile 2024
Base a San Giovanni Rotondo (FG), Hotel Fini, viale Cappuccini 108
tel.0882411811 – 0882 456559 (riferimento Pietro)
40 euro mezza pensione camera doppia, 60 euro mezza pensione camera singola, ai quali si devono aggiungere 4,50 euro di tassa di soggiorno (1,50 per persona al giorno)
(vedete voi se volete avere camera doppia con letti separati per stare in due nella camera doppia, in tal caso glielo specifico)
Bevande (1/2 l di acqua o ¼ di vino compresi)
L’Hotel ha un ampio parcheggio e una sala giochi-riunioni con 50 sedie.
La caparra di 20 euro deve essere versata tramite bonifico a Maria Grazia Lobba
IBAN IT80B0301503200000005993793
entro il 13 febbraio indicando nome cognome luogo e data di nascita e quanti giorni intendere restare 3 (esclusa domenica) o 4 (domenica notte compresa)
In modo tale che posso inviarla all’Hotel Fini entro il 15 febbraio così come mi è stato richiesto.
Programma di massima (salvo variazioni se necessario)
Giovedì 18 aprile arrivo, pomeriggio passeggiata a Monte Nero
Accessi principali: uno a quota 678 m s.l.m., nei pressi del Monastero delle Clarisse, sulla strada asfaltata che collega “Viale Padre Pio” - nella zona Santuario - con Monte Castellana, l’altro a quota 950 m s.l.m. circa, vicino alle aree di sosta realizzate in prossimità della stessa strada, sull’altopiano di Montenero.
Gradi di difficoltà: percorsi facili, tranne che per i tratti in salita, di qualche centinaia di metri di lunghezza, che portano a Vallescura, a Coppa l’Arena e alla strada-carrareccia per Montenero, di maggiore difficoltà.
I tempi di percorrenza possono arrivare a non più di due o tre ore, a seconda degli itinerari scelti.
Dislivello in salita: 322 metri.
Venerdì 19 aprile: Valle Campanile da Santa Maria di Pulsano. Eremi o sentiero di Tomaiolo
Abbastanza impegnativo: Eremo del Mulino
Facile: Eremo San Leonardo
Sentiero per Tomaiolo (ritorno stesso percorso) 4 km, semplice
Pranzo con tavolini e sedie portati da una macchina in uno spiazzo lungo la strada per Monte Sant’Angelo
Se resta tempo sentiero facile per Santa Bernabea
Sabato 20 aprile : Valle dell’Inferno da Manfredonia
Percorso: l'itinerario prevede un percorso A/R di circa 8 km;
Pranzo a sacco al Monumento di San Camillo de Lellis, ognuno si porta panini e acqua.
Al ritorno merenda actamagnarum con tavolini e sedie portati da una macchina in uno spiazzo sotto l’uliveto.
Nel caso in cui si ritenesse il percorso troppo impegnativo, si può farne solo un tratto.
Opzione per gli amanti del mare: Chianca Masitto tra Manfredonia e Mattinata (nessun sentiero)
Opzione se resta tempo: salita a Rignano Garganico (museo del paleolitico volendo) con visita a Santa Restituta e Dolina Centopozzi
Domenica 21 aprile a scelta: Foresta Umbra (qualora prof.Nimis partecipasse per osservazione licheni) (2 ore da San Giovanni Rotondo), con parecchi sentieri a disposizione.
o Sentiero natura Mergoli-Vignanotica (alto sulla costa, con orchidee ma possibilità di parcheggio per poche macchine).
Eventuali altri luoghi da visitare: Monte Sacro, sentiero storico-naturalistico di circa 1400 m, con area di sosta che inizia dalla strada comunale Stinco a 661 m fino a raggiungere l'Abbazia del Monte Sacro a 848 m
Monte Saraceno (necropoli dauna) sentiero da Mattinata: distanza: 2.8 Km (Andata) quota di partenza: 203 m quota di Arrivo: 848 m
Flora: Monte Nero-Monte Castellana: Alyssum diffusum subsp. garganicum, Anacamptis morio, Anchusella cretica Crocus neapolitanus, Doronicum orientale, Pulmonaria vallarsae subsp. apennina, Orchis anthropophora, Sinapsi pubescens, Valeriana tuberosa, Viola merxmuelleri
Valle Campanile: Ajuga chamaepitys, Alkanna tintoria, Anacamptis papilionacea Astragalus monspessulanus, Athamanta sicula, Aurinia sinuata, Barlia robertiana, Centaurea subtilis Gagea villosa, Hermodactylus tuberosus, Iris pseudopumila, Jurinea mollis Muscari botryoides, Onosma echioides, Ophrys apulica , Ophrys iricolor Desf. subsp. eleonorae, Ophrys sicula Ophrys tenthredinifera Pentanema verbascifolium
Valle dell’Inferno: Aethionema saxatile, Asphodeline lutea, Asphodelus fistulosus, Aubrieta columnae Guss. subsp. italica, Cerinthe ritorta, Clypeola jonthlaspi Convolvulus elegantissimus, Cytisus spinescens, Emerus major, Euphorbia mysinites, Iris bicapitata Colasante, Ofride bertoloniforme , Ophrys biscutella ,Ornithogalum refractum, Urtica pilulifera,
Mergoli-Vignanotica: Anacamptis collina, Anthyllis barba-jovae, Matthiola fruticulosa, Muscari neglectum, Neotinea maculata
Monte Saraceno: Helianthemum jonium, Plantago afra, Plantago lagopus
Sentieri:
Monte Castellana e Monte Nero da San Giovanni Rotondo
2 accessi: Da quota 678 m, Monastero delle Clarisse, sulla strada asfaltata che collega "Viale Padre Pio" nella zona santuario - con Monte Castellana
Da quota 950 m, vicino all'area di sosta realizzata in prossimità della stessa strada, sull'altipiano di Montenero.
I percorsi principali sono:
a) Convento delle Clarisse – Coppa l’Arena.
b) Coppa l’Arena – Piana di Montenero.
c) Difesa Castellana – Monte Crocicchia – Monte Castellana.
I percorsi sono particolarmente panoramici, molto facili, ben tracciati tra file di pietre bianche, con alcuni tratti in salita che portano a Vallescura, a Coppa dell'Arena e alla strada-carrareccia per Montenero.
Tempi di percorrenza 2-3 ore, lunghezza 13.500 m.
Ambienti attraversati: Estese aree interessate da una morfologia carsica di superficie rappresentata da pianori a doline di varie dimensioni, campi di pietre, campi carreggiati e diffusi affioramenti rocciosi (sull'altopiano di Montenero sì riscontra una delle più elevate concentrazioni di doline d'Italia. Si contano, infatti, fino a ottanta depressioni per chilometro quadrato); boschi misti di latifoglie eliofile, pinete di origine artificiale e pascoli d'altitudine, in questi habitat fioriscono il giglio di San Giovanni e varie specie di orchidee. In primavera, percorrendo questi sentieri è facile osservare il volo della Poiana, del Gheppio in Spirito Santo, del Rigogolo, dell'Upupa e ascoltare il tambureggiare del Picchio verde e del Picchio rosso maggiore. Sui pianori carsici pietrosi nidificano il Culbianco, la Calandra e il raro Zigolo muciatto e sulle cime rocciose il rarissimo Codirossone. Da segnalare, altresì, l'esistenza di vecchi pagghjare e casupole in pietrame, alcune in discreto stato di conservazione, circondate dai tipici muretti a secco. In queste strutture abbandonate è facile osservare la Civetta che spesso vi nidifica.
Valle dell’Inferno
Al km 4 + 700 della provinciale San Giovanni Rotondo - Manfredonia, si svolta verso i valloni (segnale presente per Valle dell'Inferno) prendendo una stradicciola in salita che porta ad alcuni casolari, si prosegue fino ad uno spiazzo con l'indicazione del percoso, dove si parcheggia la macchina.(262 m slm)
Il sentiero inizia di fronte alla valle dove c'è un cancello (aprire e chiudere), continua sul fondovalle seguendo il tracciato evidente. Si può deviare sulla destra per visitare, prima, la Grotta della Zingara (ingresso evidente) e poi la Grotta della Palummara (due ingressi ogivali in alto sulla valle). Si prosegue sempre all'interno della valle costeggiando delle pareti rocciose alte fino a 100 metri e ad un arco di roccia situate sulla destra del sentiero. Più avanti si vede vscorgere, sulla sinistra, sulla destra una grotta lenticolare (Grotta Longa). Per visitarla tocca traversare la valle, salire e scavalcare un filo spinato, seguento un'esile traccia. Proseguendo lungo la valle e risalendola si arriva all'altipiano soprastante dove c'è il monumento di San Camillo de Lellis (560 m slm). Proseguendo per il sentiero si arriva alla carrareccia che porta a Lenzalonga (630 m) e al km 33 della strada "San Giovanni Rotondo - Monte Sant'Angelo".
Tomaiolo-Santa Maria di Pulsano
Si parcheggia la macchina alla frazione di Tomaiuolo (10 km a nord di Manfredonia) e si prende il sentiero, tra due muri a secco, in direzione est. Una ripida discesa conduce nella boscosa Valle Mattina e si conclude sul ponticello che scavalca il relativo rivolo, a 750 metri di distanza da Tomaiuolo. Dopodiché il sentiero corre parallelo a questo fondovalle, nel bosco e verso sud, per altri 250 metri fino a raggiungere la strada incompiuta che avrebbe dovuto collegare Manfredonia all’Abbazia di Santa Maria di Pulsano, meta finale del sentiero, per raggiungere la quale si deve svoltare a sinistra, sulla stessa strada, e proseguire per 1250 metri, ammirando nel contempo gli splendidi ed ampi panorami sui sottostanti e ripidi valloni, sul Golfo di Manfredonia, sulla Piana del Tavoliere, sui Monti Dauni ed il Vulture, sulle Murge e la costa del nord barese. Inoltre la zona attraversata dal sentiero è ricca di biodiversità, con alcune specie endemiche di questa parte del Gargano.
Il percorso è lungo 2,2 km, altitudine 437-526 m.
Valle Campanile
Da Monte Sant’Angelo dopo circa 2’5 km sulla sinistra ,vi è una stradina asfaltata che segue il tracciato dell’acquedotto: bisogna seguirla per circa due chilometri, parcheggiare e incamminarsi a destra per alcune centinaia di metri attraversando pascoli e muretti a secco. Si arriva sull’orlo del tortuoso e profondo vallone con di fronte ben visibili gli eremi dello “Studio”, del “Mulino” e delle “Rondinelle”, raggiungibili a piedi dalla base del vallone attraverso gradini intagliati nella roccia.
Gli eremi, legati all’Abbazia di Pulsano( XIII secolo), sono una delle manifestazioni religiose più forti del monachesimo sul Gargano dei secoli passati.
Si può scendere a Valle Campanile anche dall’abbazia di Santa Maria di Pulsano, entrando sulla sinistra si trova un cancello che porta ad un sentiero il quale molto rapidamente scende nella valle sottostante, un canyon con vertiginose pareti dove sono annidati gli eremi, antiche celle scavate nella roccia nelle quali i monaci fin dal VI sec. d.C.si ritiravano in preghiera e contemplazione. Spesso gli eremiti accedevano alle loro celle solo per mezzo di scalini intagliati nella roccia o corde legate a carrucole.
Il luogo è interessante anche per la concentrazione di numerosi rapaci del Parco Nazionale del Gargano, oltre che per la presenza di diverse specie floreali nobili. Il sentiero attraversa la valle e risale nell'altro versante, lo so segue fino ad attraversare una balza rocciosa, si scende ancora e si risale per arrivare all'eremo delle Macine.
Monte Sacro
Poco prima del km 142 della SP 89, la strada interna da Mattinata a Vieste, si imbocca a sinistra la deviazione per Stingo - Monte Sacro. Dopo circa 5 km si trascura ad un bivio la strada sterrata sulla destra e si prosegue per qualche kilometro fino al cartello del Parco.
Il sentiero parte da una vecchia tabella in legno del parco Nazionale del Gargano, a poche centinaia di metri dell’agriturismo Monte Sacro nel comune di Mattinata. Dopo la ripida salita iniziale la strada percorre la sommità della località Sperlonga e sulla destra si snoda la Valle della Vecchia. Il sentiero continua dentro una lecceta fino ai ruderi della Abbazia della SS. Trinità di MonteSacro.
In primavera le fioriture di un grande numero di specie di orchidee rendono la passeggiata ulteriormente interessante.
Il dislivello da percorrere circa 224 (da 650 a 874m), la lunghezza del percorso 6 Km andata e ritorno.
Se si torna indietro all'inizio del sentiero e si imbocca la strada sterrata prima trascurata, questa conduce a metà monte dove ci si imbatte in una torretta metallica (punto panoramico).
Proseguendo la sterrata in discesa ci si affaccia alla Piana della Tagliata ed osservare alcuni stagni che più in là la strada costeggia.
A fianco di essi c'è una grossa piscina circolare in cemento e sulla destra in leggera salita si diparte una strada asfaltata che dopo 2 km sbocca sulla SP 89.
Nel IV secolo d.C. il monte era ancora conosciuto come Monte Dodoneo, consacrato al culto pagano di Giove. Secondo una antichissima tradizione, dopo l'apparizione dell'Arcangelo Michele nella grotta di Monte Sant'Angelo, il vescovo e i prelati della zona si recarono sul Monte Dodoneo, allora sede del culto pagano di Giove e ne distrussero i simulacri dedicando il tempio alla SS.Trinità. Da allora il monte assunse la denominazione di Sacro. Poi l'Abbazia di Monte Sacro fu sede del monastero benedettino dal VI al XIII secolo d.C. Grazie all'impulso dell'Abate e letterato Gregorio si costituì una vasta biblioteca, che contribuì a far diventare l'abbazia uno dei più importanti centri culturali della Puglia del Medioevo.
Foresta Umbra:
Sfilzi - Casalini: tempo di percorrenza 1 ora e mezza, km 5 andata e ritorno
Si parte da quota 600 m, dall'area pic nic al lato dalla strada provinciale 528 che da Vico del Gargano raggiunge la Foresta Umbra ed in leggera discesa si raggiunge la località "Casalini". Si possono vedere caprioli e fioriture di Cefalantera e Epipactis helleborine
Sfilzi - Caritate (caserma dismessa)(Tempo di percorrenza 3 ore - Distanza mt, 8,200): II sentiero inizia da quota 650 mt. sulla sp 528 lato area pic nic e termina a 272 m, si snoda lungo una vecchia strada di servizio della forestale e attraversa nella sua parte iniziale una splendida fustaia di fagus sylvatica. Per buona parte il sentiero costeggia la Riserva Integrale di "Sfilzi"; a circa metà percorso si trova la sorgente Sfilzi, la più elevata sorgente perenne del Gargano ( 419 m).
Baracconi - Caritate (Tempo di percorrenza 6 ore - Distanza mt. 18,4 A/R): II sentiero inizia dal punto di ristoro, quota 800 mt. e percorre la parte centrale della Foresta Umbra, dapprima nella faggeta, e quindi nella cerreta.Lungo il percorso è possibile fare una deviazione per visitare la Grava di Pozzo Lombardo e successivamente quella di Melanotte (segnalate). Il sentiero termina dopo aver intersecato quello che proviene da Sfilzi silla strada provinciale che conduce a Vieste-Peschici a 250 m slm.
Mergoli – Vignanotica
Sulla strada litoranea da Mattinata a Vieste, al km 17 + 500 c'è un segnale (forestale) con una sbarra dove si parcheggia l'auto. Si percorre il sentiero che traversa a mezzo versante una pineta fa cui si gode il panorama su Baia delle Zagare. Proseguendo si incontra un'area pic nic, si continua ancora per un kilometro fino ad arrivare al vallone di Vignanotica. Si scende nel vallone fino alla spiaggia di ciottoli sovrastata da bianchissime falesie di calcare selcifero (pericolo di crollo).