Carex halleriana Asso - Carice di Haller

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Carex halleriana Asso - Carice di Haller

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Carex halleriana Asso
Syn. Stirp. Aragon.: 133 (1779)

Carex alpestris All., Carex gynobasis Vill., Carex hallerana Asso

Cyperaceae

Carice di Haller, Deutsch: Hallers Segge
English: Southern sedge, Haller's sedge
Español: Lastoncillo
Français: Laîche de Haller


Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.

Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 10-40 cm; rizoma obliquo, formante un cespuglio denso avvolto da guaine brune, intere o poco fibrose
Fusto eretto, sottile, trigono, liscio, scabro nella parte superiore.
Foglie ± rigide, larghe (0,8) 1-2,5 (4) mm, piane con bordi arrotolati, più brevi del fusto (talvolta più lunghe) flessibili, pendenti.
Ligula minuscola con apice ± acuto, meno larga della lamina.
Brattea inferiore fogliacea o glumaceo-setacea, generalmente inguainante, più corta dell'infiorescenza.
Infiorescenza corta, verdastra, lunga (1,5) 2-4 (5) cm, composta da 1 spiga maschile e (1) 2-3 (5) spighe femminili pauciflore.
Spiga maschile solitaria lunga (0,7) 1-1,5 (2,2) cm, fusiforme; gluma obovata di colore brunastro più o meno scuro, con ampio margine scarioso, apice acuto o ottuso.
Spighe femminili lunghe (0,5) 0,8-1,5 (1,8) cm, le superiori sessili disposte a gruppi di 2-3 sotto la spiga maschile, talvolta quella superiore androgina; 1-3 spighe inferiori basilari, portate da un peduncolo superiore a 5 cm; glume ovali, brunastre, raramente verdastre o ialine con ampio margine scarioso, apice acuto, apiculato o mucronulato, minori dell'otricello.
Stimmi: 3
I frutti sono pseudanteci (otricelli) di 3,5-5 mm, suberetti o eretto-diffuso, ovati o obovati, irregolarmente trigoni con venature molto prominenti, brevemente pubescenti, gradualmente attenuati in un becco di 0,2-0,5 mm, troncato obliquamente, scabrosi all'apice.
Acheni 2,6-3 x 1,2-2 mm, ellittico-trigonali, di colore bruno.

Tipo corologico: Euri-Medit. - Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).

Habitat: Prati e pascoli aridi, steppici, su rupi e ghiaioni, garighe e macchie a bassa vegetazione,leccete, quercete termofile, ai margini del bosco; predilige suoli a scarsa fertilità neutro-subacidi spesso su terra bruna lisciviata. Forma zolle dense sparse nel sottobosco della foresta sempreverde mediterranea, in ambienti caldi e aridi, ombrosi, dalla costa alla fascia collinare; in Sicilia anche nella fascia montana. Nella zona mediterranea cresce sia su silice che su calcare, mentre nella fascia prealpina generalmente su terreni calcarei. Sulle Alpi è limitata alla fascia collinare.

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Sistematica e possibili confusioni: Per il riconoscimento di questa specie è consigliabile osservare parecchi individui, poiché le spighe inserite alla base (spesso unica spiga) sono talvolta difficili da osservare perchè maturano prima delle altre e possono apparire già in disseminazione durante la fioritura di quelle apicali.

Simile a Carex depressa Link subsp. basilaris(Jord.) Cif. & Giacom. (vedi scheda) che si distingue per le foglie generalmente più corte del fusto, per il maggior numero di fiori, per le glume senza margine scarioso e per gli otricelli di dimensioni minori.

Per il genere Carex in generale è di particolare importanza osservare gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza.
Anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.

Tassonomia filogenetica

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Etimologia:  Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; il nome specifico in onore del medico, naturalista e poeta svizzero (Victor) Albrecht von Haller sr. (1708-1777), professore di botanica a Göttingen.

Proprietà ed utilizzi:
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.

Note e Curiosità: Il genere Carex  è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.

Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
Flora Iberica - Plantas vasculares del la Peninsula Iberica e Islas Baleares.
Catalogazione floristica per la didattica
Carex halleriana
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.


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Posta Fibreno (FR), mar 2007
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Monte Gazzo (GE), 145 m, apr 2016
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Lucoli (AQ), 1100 m, mag 2012
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San Lorenzo Treia (MC), 810 m, apr 2009
Foto di Daniele Carbini
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Lucoli (AQ), 1100 m, mag 2012
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Vernasca (PC), 440 m, apr 2007
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