Capparis spinosa L. - Cappero
Inviato: 01 ott 2010, 16:59
Capparis spinosa L.
Sp. Pl.: 503 (1753)
Capparis ovata Desf., Capparis rupestris Sm.
Capparaceae
Cappero comune, Cappero, Capparo, Deutsch: Echter Kapernstrauch
English: Caper bush
Español: Alcaparra
Français: Câprier commun
Forma Biologica: NP - Nano-Fanerofite. Piante legnose con gemme perennanti poste tra 20 cm e 2 m dal suolo.
Descrizione: Pianta arbustiva eliofila, formante un suffrutice fittamente ramificato con rami arcuato-ricadenti o prostrati di 40 - 80 cm, all'apice farinosi.
Foglie con picciolo di 2 -10 mm, alterne con margine intero, di forma ovale o subrotonda e talvolta cuoriforme alla base, 2- 4,5 x 2,5 - 56 cm, un po' spesse e finemente pelose con stipole spinose ricurve precocemente caduche.
Fiori ascellari isolati nelle foglie superiori il cui calice è formato da 4 sepali ovato-ottusi (2-3 cm), concavi due dei quali rigonfi e di un colore che va dal verde al roseo-porporino.
Corolla con 4 petali di colore bianco 3 -7 cm.
Numerosi stami con sottili filamenti divaricati di 4-5 mm e di colore roso-violaceo.
Il frutto è una bacca carnosa ovoidale ± 5 cm, prima verde e poi rossa a maturità che si apre mettendo in mostra numerosi semi, di forma reniforme, immersi in una polpa rosea.
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Subtrop. - Paesi della fascia tropicale e temperato-calda.
Habitat: Spontaneo in anfratti rocciosi e su vecchi muri, rupi marittime, da 0 a 1000 m.
Sistematica e possibili confusioni: In Italia sono presenti le seguenti sottospecie:
Capparis spinosa L. subsp. spinosa
Capparis spinosa subsp. rupestris (Sm.) Nyman
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Sembra che il termine del genere derivi dall'arabo " kabar" o " kappar" oppure è di origine latina in riferimento alla forma del seme simile a un capitello.
L'epiteto della specie è riferito alla presenza di stipole ridotte a spine.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Già conosciuto e descritto da Dioscoride e Galeno che gli attribuivano proprietà medicamentose specialmente nella corteccia delle radici che già usavano come diuretico, tonico, astringente, e antispasmodico.
Nella medicina popolare veniva usato anche come antidepressivo e per curare il cuore e la milza; per l'uso esterno serviva per disinfettare ferite e piaghe.
Il sapore amaro è dato dalla presenza di un flavonoide la "capparirutina" in grado di curare le pareti dei vasi capillari e le emorroidi.
In cucina si utilizano i fiori immaturi e inaperti dopo averli trattati in salamoia o salatura per lenire l'amaro e per meglio conservarli. Nella cucina italiana, specialmente in quella centro-meridionale, i capperi, entrano a far parte in molte ricette culinarie per insaporire carni lesse, vitello tonnato, salse, insalate e la preparazione come condimento di pesci ( famoso è lo Stoccafisso alla Ghiotta)
Note e Curiosità: Oltre ai nomi comuni in italiano in quasi tutte le regioni alla pianta viene assegnato un nome locale . Es. in Sicilia Chiapparo, in Liguria Tapano, in Veneto Zucchetta ecc..
Catone riporta una ricetta di "vino medicato" con capperi e ginepro pestati in 2 "congi" (circa 6 litri e mezzo di vino) da prendersi a dosi predefinite tutte le mattine per curare la stranguria (difficoltà a urinare)
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. - Flora d'Italia - Edagricole - 1982
M.Biagioli - G. Gestri - B. Acciai - A. Messina - Fiori di Pietra - Gramma - 2002
Encicl.- Nel Mondo delle Piante - Edizioni Motta - 1980
Conti F. et ali - Checklist of the Italian Vascular Flora - Palombi Editori - 2005
A. Poletti - Fiori e Piante Medicinali - vol. II ed. Orsa Maggiore - 1978
U. Boni - G. Patri - Le erbe medicinali - vol. I - Fabbri editore 1976
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Antonino Messina
Sp. Pl.: 503 (1753)
Capparis ovata Desf., Capparis rupestris Sm.
Capparaceae
Cappero comune, Cappero, Capparo, Deutsch: Echter Kapernstrauch
English: Caper bush
Español: Alcaparra
Français: Câprier commun
Forma Biologica: NP - Nano-Fanerofite. Piante legnose con gemme perennanti poste tra 20 cm e 2 m dal suolo.
Descrizione: Pianta arbustiva eliofila, formante un suffrutice fittamente ramificato con rami arcuato-ricadenti o prostrati di 40 - 80 cm, all'apice farinosi.
Foglie con picciolo di 2 -10 mm, alterne con margine intero, di forma ovale o subrotonda e talvolta cuoriforme alla base, 2- 4,5 x 2,5 - 56 cm, un po' spesse e finemente pelose con stipole spinose ricurve precocemente caduche.
Fiori ascellari isolati nelle foglie superiori il cui calice è formato da 4 sepali ovato-ottusi (2-3 cm), concavi due dei quali rigonfi e di un colore che va dal verde al roseo-porporino.
Corolla con 4 petali di colore bianco 3 -7 cm.
Numerosi stami con sottili filamenti divaricati di 4-5 mm e di colore roso-violaceo.
Il frutto è una bacca carnosa ovoidale ± 5 cm, prima verde e poi rossa a maturità che si apre mettendo in mostra numerosi semi, di forma reniforme, immersi in una polpa rosea.
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Subtrop. - Paesi della fascia tropicale e temperato-calda.
Habitat: Spontaneo in anfratti rocciosi e su vecchi muri, rupi marittime, da 0 a 1000 m.
Sistematica e possibili confusioni: In Italia sono presenti le seguenti sottospecie:
Capparis spinosa L. subsp. spinosa
Capparis spinosa subsp. rupestris (Sm.) Nyman
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Sembra che il termine del genere derivi dall'arabo " kabar" o " kappar" oppure è di origine latina in riferimento alla forma del seme simile a un capitello.
L'epiteto della specie è riferito alla presenza di stipole ridotte a spine.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Già conosciuto e descritto da Dioscoride e Galeno che gli attribuivano proprietà medicamentose specialmente nella corteccia delle radici che già usavano come diuretico, tonico, astringente, e antispasmodico.
Nella medicina popolare veniva usato anche come antidepressivo e per curare il cuore e la milza; per l'uso esterno serviva per disinfettare ferite e piaghe.
Il sapore amaro è dato dalla presenza di un flavonoide la "capparirutina" in grado di curare le pareti dei vasi capillari e le emorroidi.
In cucina si utilizano i fiori immaturi e inaperti dopo averli trattati in salamoia o salatura per lenire l'amaro e per meglio conservarli. Nella cucina italiana, specialmente in quella centro-meridionale, i capperi, entrano a far parte in molte ricette culinarie per insaporire carni lesse, vitello tonnato, salse, insalate e la preparazione come condimento di pesci ( famoso è lo Stoccafisso alla Ghiotta)
Note e Curiosità: Oltre ai nomi comuni in italiano in quasi tutte le regioni alla pianta viene assegnato un nome locale . Es. in Sicilia Chiapparo, in Liguria Tapano, in Veneto Zucchetta ecc..
Catone riporta una ricetta di "vino medicato" con capperi e ginepro pestati in 2 "congi" (circa 6 litri e mezzo di vino) da prendersi a dosi predefinite tutte le mattine per curare la stranguria (difficoltà a urinare)
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. - Flora d'Italia - Edagricole - 1982
M.Biagioli - G. Gestri - B. Acciai - A. Messina - Fiori di Pietra - Gramma - 2002
Encicl.- Nel Mondo delle Piante - Edizioni Motta - 1980
Conti F. et ali - Checklist of the Italian Vascular Flora - Palombi Editori - 2005
A. Poletti - Fiori e Piante Medicinali - vol. II ed. Orsa Maggiore - 1978
U. Boni - G. Patri - Le erbe medicinali - vol. I - Fabbri editore 1976
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Antonino Messina