Sem. Rar. Hort. Patav. 1836: [4] (1836)
Dianthus carthusianorum L. subsp. sanguineus (Vis.) Williams, Dianthus carthusianorum L. subsp. sanguineus (Vis.) Hegi
Caryophyllaceae
Garofano sanguineo, Deutsch: Kartäuser, Nelke
English: Carthusian pink
Français: Oeillet des chartreux
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea perenne a radice legnosa, con fusto eretto semplice cilindrico di 5-7 dm.
Foglie cauline opposte, lineari, larghe 2-5 mm e 3-8 volte più lunghe, con guaina lunga almeno tre volte il diametro del fusto.
Fiori riuniti a 4-10 in fascetto apicale circondato da brattee allungate, con tubo calicino gamosepalo di 11-13 mm purpureo-violetto su quasi tutta la lunghezza; squame (o bratteole) epicalicine lunghe quasi quanto il calice, con apice progressivamente assottigliato nella resta; petali con lembo di 4-6 mm, glabro o appena pubescente, a bordo dentellato, rosso-scarlatto.
Frutti a capsula cilindrica contenente minuti semi.
Tipo corologico: Centroeurop. - Europa temperata dalla Francia all'Ucraina.
S-Europ. - Europa meridionale.
Habitat: Prati aridi e semiaridi, di preferenza su suoli calcarei; da 0 a 2000 metri.
Sistematica e possibili confusioni: Mentre recentemente gli Autori della Checklist of the Italian Vascular Flora la riconoscono come specie autonoma, Poldini opta per la distinzione della subspecie sanguineus quale piccola entità nell'ambito di D. carthusianorum. Precedentemente Pignatti aveva accennato a criteri non molto chiari per distinguere le varie sottospecie di D. carthusianorum, riportandone tuttavia i tipi principali distinguibili nelle popolazioni italiane e descrivendo separatamente anche la subsp. sanguineus. La subspecie nominale si diversifica soprattutto per il fusto in media più corto, le bratteole dell'epicalice bruscamente ristrette in alto ed aristate, i petali più lunghi (> 6 e fino a 12 mm), barbati alla base e normalmente pubescenti sul lembo, di colore più chiaro.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere è costituito dalle due parole greche "dios" e "anthos", significando il fiore del dio Giove, per la sua grande bellezza; l'appellativo specifico è dovuto al colore scarlatto, che ricorda il sangue.
Proprietà ed utilizzi:
Specie officinaleI petali dei garofani, contenenti mucillagini, oli essenziali, tannini, possono essere impiegati per la preparazione di infusi e sciroppi con proprietà bechiche (contro la tosse), diuretiche, sudorifere e neuro-toniche.
Note e Curiosità: Si ipotizza che le specie di Dianthus siano circa 300, con innumerevoli ibridi spontanei e varietà, diffuse in Europa, Asia, in parte dell'Africa, ma soprattutto nell'area mediterranea. Il garofano più conosciuto ed apprezzato resta comunque D. caryophyllus, il comune fiore, spesso di notevoli dimensioni, che non manca mai nelle fiorerie, nelle aiole e persino sui balconi delle case, capostipite di numerosissimi incroci, dalle bellissime forme e colori. E' ben nota la coltivazione specializzata di questa pianta nella Riviera Ligure, dalla quale si esportano in tutta Europa e nel mondo pregiatissime varietà in forma recisa, famose non solo per la gamma cromatica, ma anche per l'intenso profumo.
Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia, Edagricole, Bologna
Poldini L., Oriolo G., Vidali M. - La flora vascolare del Friuli Venezia Giulia - 2002 Regione autonoma FVG - Università degli Studi di Trieste
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Silvano Radivo
