Aquilegia sicula (Strobl) E.Nardi

[Dario Macaluso]

Ranunculaceae: Aquilegia siciliana
Monte Soro (ME), 1590 m, lug 2014
Foto di Dario Macaluso

Tramite il Pignatti non arrivo ovviamente oltre A. vulgaris ma considerato il luogo di ritrovamento (Nebrodi, dove è nota la diffusione) e l'habitat (schiarita di faggeta), pensate possa trattarsi di A. sicula?
Purtroppo non ho avuto la possibilità di consultare la descrizione originaria di Aquilegia vulgaris L. var. sicula (Strobl Oesterr. Bot. Z. 34: 369. 1884) né l'articolo "Taxonomic and nomenclatural notes on Aquilegia L. (Ranunculaceae) Webbia 67(2): 179-181. 2012" e quindi non conosco i caratteri diacritici.

[Dario Macaluso]

altre foto

[Dario Macaluso]

ancora qualche foto

[Dario Macaluso]

e infine

Dario

[Dario Macaluso]

Ho un po' approfondito le ricerche. La descrizione della specie sensu Nardi è riportata in "NARDI E., 2013. − Il genere Aquilegia L. (Ranunculaceae) in Italia - The genus Aquilegia L. (Ranunculaceae) in Italy." Pubblicazione che risulterebbe ancora in fase di stampa e che comunque non sono riuscito a reperire online.
Ho ritrovato invece la vecchia descrizione di A. vulgaris L. var. sicula Strobl su Oesterr. Bot. Z. 34: 369. 1884 e che riporto di seguito:

Aquilegia vulgaris L. var. sicula mihi, vulgaris Guss. Wurzelblätter doppelt dreizählig, Fiederchen 2—3 spaltig, oder -theilig mit stumpfen, keilförmigen, am Rande gelappt-gekerbten Abschnitten, unterseits seegrün, etwas flaumig; Blattstiele und Stengel abstehend rauhhaarig; Blüthen blau, von der Basis der Staubgefässe an 12 Mm. lang, auswendig etwas flaumig; Sporne gekrümmt, an der Spitze verdickt; Staubgefässe so lang oder länger, als die Griffel, Kapseln länglich. Aeusserst ähnlich der vulgaris Mitteleuropa's, in Blattform und Grösse nicht unterscheidbar; aber die Behaarung, besonders gegen oben, bedeutend stärker, Blüthen beträchtlich kleiner, Balgkapseln stark drüsigzottig; jedenfalls nur klimatische Abänderung. Von nigricans durch den robusteren niedrigeren Wuchs, blaue Blüthen etc. verschieden

che ho tradotto in italiano (io che non conosco il tedesco!!! ) così:

Foglie radicali due volte ternate, lacinie 2-3 partite o incise con margine arrotondato, cuneiforme, lobato-dentellato, pagina inferiore verde lago, leggermente lanuginosa; Piccioli e steli rivestiti di peli; Fiori blu, dalla base degli stami lunghi 12 mm, leggermente lanuginosi; Speroni curvi, ispessiti all'apice; Stami lunghi quanto o più lunghi dello stilo, capsula oblunga. Estremamente simile alla vulgaris dell’Europa centrale, non distinguibile per forma e dimensione della foglia; ma la peluria, soprattutto verso l'alto, è molto più abbondante, il fiore notevolmente più piccolo, la capsula ricoperta da peli ghiandolosi; in ogni caso solo un adattamento climatico. Diversa dalla nigricans per la taglia inferiore e più robusta, e per i fiori blu ecc.

Chiedo, oltre a eventuali pareri in merito, a chi conosce il tedesco di verificare la correttezza della traduzione. In particolare non capisco se la misura riportata nella frase "Blüthen blau, von der Basis der Staubgefässe an 12 Mm. lang, auswendig etwas flaumig" si riferisce alla lunghezza degli stami o del fiore (calice?).

Se poi qualcuno avesse notizie più certe sulla pubblicazione di Nardi sarei felice di sentirle.

[AleAle]

Propongo di mantenere in vita il topic, che merita di essere approfondito, se non altro perché sarebbe una delle prime documentazioni fotografiche di questa endemica sicula e di sicuro sarebbe nuova per la nostra galleria.
Leggendo la descrizione a me pare che attagli perfettamente.
Assomiglia molto a quella che una volta era A. vulgaris, poi A. dumeticola delle mia parti, ma la corolla è complessivamente più stretta e allungata.
Mi pare anche molto più pelosa (mi riferisco ai peli ghiandolali) della dumeticola.
Inoltre, A. sicula è la sola entita presente del gruppo A. vulgaris in Sicilia.
Intanto avverto Enrico che può dare un'opinione più esperta.
Ciao
Ale

[Enrico Banfi]

La revisione di Enio Nardi resta anche per me un mezzo mistero e sinceramente non so a che punto sia. Il mio spassionatissimo parere è che si tratti a tutti gli effetti di una specie valida, la quale, indipendentemente dai lavori in corso, merita di essere riabilitata per quello che è, visto soprattutto che in questi ultimi anni nuove specie di Aquilegia sono "comparse" un po' ovunque, quasi all'improvviso come funghi. A maggior ragione, un taxon descritto da Strobl in un'area geografica relativamente inconsueta per il genere in questione, i cui caratteri diagnostici appaiono del tutto consistenti, ha probabilmente tutti i diritti di entrare nel novero delle accepted species.

[AleAle]

A questo punto, grazie anche alla opinione di Enrico Banfi, propongo di validare l'identificazione.
Enrico rammenta che il gruppo di Aquilegia vulgaris è molto variabile ma che l'entità sicialiana è più solida di altre entità grazie alla sua segregazione geografica, essendo confinata alla Sicilia.
Per parte mia, molto a occhio, vedo differenze nel tomento e nella forma della corolla (oltre a quello che ho già detto, aggiungo lo sperone che è davvero molto lungo).
Come sempre, in caso di rideterminazioni motivate e documentate, provvederemo alle modifiche del caso.
Quindi questa va considerata Aqulegia sicula.

Ciao
Ale

[Enrico Banfi]

Perfetto!

[Dario Macaluso]

Grazie Alessandro e grazie Enrico.
Questa si che è una bella sorpresa!!! Avevo già considerato questo topic condannato all'oblio degli irrisolti.
Tutto ciò merita un festeggiamento. Perciò allego anche qualche foto dei semi e del polifollicolo (follicetum) maturo.

[Dario Macaluso]

Il polifollicolo deiscente