Scrophularia auriculata L. subsp. auriculata - Scrofularia acquatica
Inviato: 22 set 2016, 20:12
Scrophularia auriculata L. subsp. auriculata
Sp. Pl.: 620 (1753)
Scrophularia balbisii Hornem., Scrophularia aquatica Auct. non L.
Scrophulariaceae
Scrofularia acquatica, Scrofularia orecchiuta, Deutsch: Wasser-Braunwurz
English: Water figwort
Français: Scrofulaire auriculée
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea perenne rizomatosa, alta ± 250 cm.
Fusto ramificato fin dalla base ± pubescente, di colore verde o con sfumature rossicce, ai 4 spigoli sono presenti ali strette ± 0,2 mm.
Foglie opposte, glabre o raramente pubescenti nella pagina inferiore 1,2 - 20,5 x 1 - 12 cm, di forma oblunga o oblungo-ellittica, indivise o con la presenza (non sempre) di 2 segmenti a forma di orecchiette, posti nella parte terminale del picciolo (± 15 cm), i 2 segmenti sono di forma ovato-lanceolata, cordiforme e ± arrotontate. Sono presenti anche coppie opposte di lacinie, lirato pennatosette, poste all'intersezione con il fusto. Lamina delle foglie inferiori crenata e ± arrotondata all'apice; nelle foglie mediane e superiori ± dentellata.
Infiorescenza racemosa con cime formati da dicasi composti, alta ± 85 cm e portante circa 30 fiori, in parte opposti in parte alternati (nella parte apicale)e posti su peduncoli di 0,2-3(4) cm ± uguali alle brattee .
Brattee subeguali, lineari-lanceolate o oblungo-lanceolate, acute e ± ottuse, glandulose senza margine scarioso. Bratteole di colore verde-bianchiccio o talvolta purpuree, lineari-lanceolate o oblunghe ± glabre o con presenza di peli glandulosi e con il margine scarioso (1,5 - 9 mm).
Calice (gamosepalo) 2,4 - 4,8 mm con sepali ovali o ottusi ± glabri o con presenza di peli glandulosi, il margine scarioso, ondulato o piano di colore che varia dal verde bianchiccio al marrone.
Corolla bilabiata di colore giallo verdastra 5 - 8,5 (9,8) mm, il labbro superiore rossastro-violaceo.
Antere gialle con talvolta il margine bluastro; staminodio più largo che lungo, ± orbicolare o subrotondo e lievemente flabellato 0,7 - 1,4 x 1,2 - 2 mm.
Il frutto è una capsula setticida biloculare marrone o verdastra di forma ovoidale 4 - 7 x 4 - 6,5 mm.
Semi numerosi ovoidi, alveolati, nerastri o bruni 0,5 - 1,1 x 0,3 - 0,7 mm.
Tipo corologico: Subatl. - Europa occidentale e anche piu' ad oriente nelle zone a clima suboceanico.
Habitat: Vegeta in habitat solitamente umidi quindi, con preferenza, lungo le rive di fiumi, torrenti e fossi, da 0 a 800 m slm.
Sistematica e possibili confusioni: Di questa specie, In Italia è presente solo la subsp. nominale Scrophularia auriculata L. subsp. auriculata sopra descritta.
Potrebbe confondersi con Scrophularia umbrosa Dumort. subsp. umbrosa che però ha un portamento più modesto, ali del fusto più larghe, foglie oblungo-ovali, attenuati o arrotondati alla base inoltre il picciolo è di circa 1 cm.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal latino "scrophulae" = "scrofole" con cui si indicava una malattia della pelle e delle mucose, curata già anticamente con piante di questa famiglia (S. nodosa L.).
L'epiteto della specie deriva dal latino " auriculatus-a-um" = "a forma di orecchie" ed è riferito alla presenza di 2 segmenti nel picciolo a forma di orecchiette.
Proprietà ed utilizzi:
Specie officinale tossica
Per la presenza di principi attivi come i terpeni, flavonidi e saponine, viene utilizzata come vulneraria e antinfiammatoria; mentre nella medicina popolare veniva usata contro i disturbi ai linfonodi dette "scrofole", inoltre come antiemorroidaria, per le fistole e per lavaggi disinfettanti della pelle infetta da un microbatterio "Mycobacterium tuberculosis" che causa una delle poche forme di tubercolosi extra-polmonare detta scrofuloderma.
Note e Curiosità: Di questa specie sono state create delle cultivar a foglie variegate per abbellire aiuole di giardini.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Flora Iberica
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia vol II, Edagricole, Bologna
ZANGHERI P., 1976 Flora italica vol I, CEDAM, Padova
LAUBER K. e WAGNER G., 2001. Flora Helvetica, Berna
RAMEAU J.-C., MANSION D., DUMÉ G., GAUBERVILLE C., 2008 Flore forestière française, Institut pour le développement forestier, AgroParis Tech-ENGREF
The NEW ENGLAND JOURNAL OF MEDICINE
Galleria semi
Galleria della Flora delle Regioni Italiane
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da: Antonino Messina
Sp. Pl.: 620 (1753)
Scrophularia balbisii Hornem., Scrophularia aquatica Auct. non L.
Scrophulariaceae
Scrofularia acquatica, Scrofularia orecchiuta, Deutsch: Wasser-Braunwurz
English: Water figwort
Français: Scrofulaire auriculée
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea perenne rizomatosa, alta ± 250 cm.
Fusto ramificato fin dalla base ± pubescente, di colore verde o con sfumature rossicce, ai 4 spigoli sono presenti ali strette ± 0,2 mm.
Foglie opposte, glabre o raramente pubescenti nella pagina inferiore 1,2 - 20,5 x 1 - 12 cm, di forma oblunga o oblungo-ellittica, indivise o con la presenza (non sempre) di 2 segmenti a forma di orecchiette, posti nella parte terminale del picciolo (± 15 cm), i 2 segmenti sono di forma ovato-lanceolata, cordiforme e ± arrotontate. Sono presenti anche coppie opposte di lacinie, lirato pennatosette, poste all'intersezione con il fusto. Lamina delle foglie inferiori crenata e ± arrotondata all'apice; nelle foglie mediane e superiori ± dentellata.
Infiorescenza racemosa con cime formati da dicasi composti, alta ± 85 cm e portante circa 30 fiori, in parte opposti in parte alternati (nella parte apicale)e posti su peduncoli di 0,2-3(4) cm ± uguali alle brattee .
Brattee subeguali, lineari-lanceolate o oblungo-lanceolate, acute e ± ottuse, glandulose senza margine scarioso. Bratteole di colore verde-bianchiccio o talvolta purpuree, lineari-lanceolate o oblunghe ± glabre o con presenza di peli glandulosi e con il margine scarioso (1,5 - 9 mm).
Calice (gamosepalo) 2,4 - 4,8 mm con sepali ovali o ottusi ± glabri o con presenza di peli glandulosi, il margine scarioso, ondulato o piano di colore che varia dal verde bianchiccio al marrone.
Corolla bilabiata di colore giallo verdastra 5 - 8,5 (9,8) mm, il labbro superiore rossastro-violaceo.
Antere gialle con talvolta il margine bluastro; staminodio più largo che lungo, ± orbicolare o subrotondo e lievemente flabellato 0,7 - 1,4 x 1,2 - 2 mm.
Il frutto è una capsula setticida biloculare marrone o verdastra di forma ovoidale 4 - 7 x 4 - 6,5 mm.
Semi numerosi ovoidi, alveolati, nerastri o bruni 0,5 - 1,1 x 0,3 - 0,7 mm.
Tipo corologico: Subatl. - Europa occidentale e anche piu' ad oriente nelle zone a clima suboceanico.
Habitat: Vegeta in habitat solitamente umidi quindi, con preferenza, lungo le rive di fiumi, torrenti e fossi, da 0 a 800 m slm.
Sistematica e possibili confusioni: Di questa specie, In Italia è presente solo la subsp. nominale Scrophularia auriculata L. subsp. auriculata sopra descritta.
Potrebbe confondersi con Scrophularia umbrosa Dumort. subsp. umbrosa che però ha un portamento più modesto, ali del fusto più larghe, foglie oblungo-ovali, attenuati o arrotondati alla base inoltre il picciolo è di circa 1 cm.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal latino "scrophulae" = "scrofole" con cui si indicava una malattia della pelle e delle mucose, curata già anticamente con piante di questa famiglia (S. nodosa L.).
L'epiteto della specie deriva dal latino " auriculatus-a-um" = "a forma di orecchie" ed è riferito alla presenza di 2 segmenti nel picciolo a forma di orecchiette.
Proprietà ed utilizzi:
Specie officinale tossicaPer la presenza di principi attivi come i terpeni, flavonidi e saponine, viene utilizzata come vulneraria e antinfiammatoria; mentre nella medicina popolare veniva usata contro i disturbi ai linfonodi dette "scrofole", inoltre come antiemorroidaria, per le fistole e per lavaggi disinfettanti della pelle infetta da un microbatterio "Mycobacterium tuberculosis" che causa una delle poche forme di tubercolosi extra-polmonare detta scrofuloderma.
Note e Curiosità: Di questa specie sono state create delle cultivar a foglie variegate per abbellire aiuole di giardini.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Flora Iberica
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia vol II, Edagricole, Bologna
ZANGHERI P., 1976 Flora italica vol I, CEDAM, Padova
LAUBER K. e WAGNER G., 2001. Flora Helvetica, Berna
RAMEAU J.-C., MANSION D., DUMÉ G., GAUBERVILLE C., 2008 Flore forestière française, Institut pour le développement forestier, AgroParis Tech-ENGREF
The NEW ENGLAND JOURNAL OF MEDICINE
Galleria semi
Galleria della Flora delle Regioni Italiane
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da: Antonino Messina