Allium ampeloprasum L. $

[dazos]

Allium ampeloprasum L.

Amaryllidaceae: Porraccio
Alliste (LE), 80 m, mag 2020
Foto di Quintino Giovanni Manni


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Al complesso Allium ampeloprasum salentino afferiscono A. commutatum, A. porrum (come entità coltivata) e A. ampeloprasum-polyanthum, diade quest’ultima, quanto mai critica e dal punto di vista determinativo di difficile risoluzione.
L’aggiornamento alla checklist alla flora alloctona italiana del 2018 chiarisce che l’entità nota come Allium ampeloprasum non esiste sul territorio italiano fatta eccezione per rare presenze segnalate nella regione Emilia Romagna.
Vale la pena però approfondire l’argomento e ricordare che la carenza di dati distributivi relativi a queste entità non permette di escludere in maniera categorica la presenza di Allium ampeloprasum sul territorio italiano.
Il Salento, in particolare, a causa della sua posizione geografica e per ragioni storiche potrebbe riservare non poche sorprese dal punto di vista della distribuzione di alcune specie della sectio Allium.
Si ricorda infatti che, stando alle conoscenze attuali, Allium polyanthum si distribuisce su un terriotorio che ad est non supererebbe i confini territoriali italiani. L’Europa orientale, l’Eurasia e Medio Oriente costituiscono territori nei quali la presenza di Allium polyanthum non è stata ad oggi mai registrata. Da un punto di vista meramente floristico il Salento costituisce una sorta di crocevia per molte delle specie tipicamente inquadrate come appartenenti al contingente floristico mediterraneo-orientale; gli esempi sono molti.
Non si può escludere la concomitante presenza di A. ampeloprasum e A. polyanthum in Salento. Del resto, in Puglia, la presenza di A. polyanthum (come Allium porrum subsp. polyanthum (Schult. &Schult.f.) Jauzein & J.-M.Tison) dovrebbe essere un dato acquisito e certo, per una segnalazione fatta in occasione di uno studio condotto sulla flora dei monti della Daunia (2014). È interessante notare come l’indicazione di presenza nel nord della Puglia di A. polyanthum sia riportata con la combinazione Allium porrum subsp. polyanthum che rimanda allo studio degli stessi autori. È implicito il principio per il quale una subordinazione al rango sottospecifico rispetto alla sottospecie nominale determina un quadro di indissolubile dipendenza delle due sottospecie e di affinità sul piano morfologico (e, aggiungo, genetico).
Infatti, al di là delle caratterizzazioni minuziose determinate su base morfologica tra Allium porrum s.l e A. ampeloprasum, una vera distinzione tra le subsp. polyanthum e porrum, secondo gli autori, si dovrebbe operare esaminando le caratteristiche morfologiche e funzionali dell’androceo, indice del livello evolutivo delle due entità sottospecifiche. In mezzo rimane una galassia di varianti di difficile assegnazione.
Il fatto è che distinguere A. porrum da A. ampeloprasum costituisce di per sé ancora un problema. Si ricorda che già Linneo annotava dubbi sulla reale indipendenza di A. porrum rispetto ad A. ampeloprasum (Affinis nimium, A. ampelopraso et forte sola varietas…). Molti, infatti, ritengono A. porrum una semplice varietà di A. ampeloprasum, ovvero il risultato di secoli di selezione orticolturale operata dall’uomo. Non a caso ancora oggi si sostiene che i casi di spontaneizzazione di A. porrum siano rari e localizzati e mai duraturi.
Fa specie il fatto che nonostante sia disponibile la descrizione dettagliata dell’entità che gli Schultes chiamano e riconoscono come A. polyanthum, questa sia sempre trascurata spesso prestando attenzione a dettagli dispersivi oltre che soggetti a confusione.
Ecco allora la descrizione di Allium polyanthum fatta dagli autori.

23. A.[llium] polyanthum; bulbo ovato, della grandezza di una noce. Tuniche includenti numerosi bulbilli di forma ovato-oblunga. Fusto eretto, rigido, terete, alto 60 cm circa o più alto, foglioso alla base. Foglie piane, glabre, né scabre né ciliate ai margini, più brevi del fusto, larghe 6 – 9 mm. Spata membranacea. Peduncoli [fiorali] della lunghezza di circa 17 – 25 mm. Fiori purpurei o bianco-rosati.
Lacinie del perianzio (6) 7 – 8 mm [SIC!] di lunghezza, le esterne crenulate sul dorso. […]

Riassumendo si potrebbero indicare così alcune delle differenze tra le descrizioni fatte dagli Schultes per Allium polyanthum da confrontarsi eventualmente con la descrizione di Allium ampeloprasum presente nella stessa opera:

Ecco un estratto dei caratteri più interessanti

Allium ampeloprasum
apice delle foglie con margine e carena sempre scabri o ciliati
ampiezza della foglia 1 cm o più
numero foglie (3-) 4 - 8 (-9) [da Pastor & Valdes, 1983]
perianzio bianco rosato con carena esternamente verde
filamenti ciliati alla base
pistillo eguagliante gli stami, spesso più breve [da Pastor & Valdes stilo 3 - 3,5 (-4) mm]
pianta generalmente più robusta
Fusto 150 – 180 cm lungo

Allium polyanthum
apice delle foglie con margine né scabro né ciliato
ampiezza foglia fino a 9 mm (< di 1 cm)
numero foglie (1-) 2 - 3 [da Pastor & Valdes, 1983]
perianzio porpora o rosato
filamenti non ciliati alla base [carattere in realtà riferito da altro autore ma ripreso nella descrizione]
stami più lunghi del pistillo [da Pastor & Valdes stilo 1,5 - 2,5 mm]
pianta di ridotte dimensioni
Fusto 60 cm lungo [o più]

Ed ecco le immagini:
infiorescenza del diametro di 6 cm

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Allium ampeloprasum L.

Amaryllidaceae: Aglio delle vigne
Alliste (LE), 80 m, mag 2020
Foto di Quintino Giovanni Manni

Perianzio e particolare della struttura interna

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Allium ampeloprasum L.

Amaryllidaceae: Aglio delle vigne
Alliste (LE), 80 m, mag 2020
Foto di Quintino Giovanni Manni


Tepali esterni. Particolare della carena tubercolata

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Allium ampeloprasum L.

Amaryllidaceae: Aglio delle vigne
Alliste (LE), 80 m, mag 2020
Foto di Quintino Giovanni Manni


Fusto (120 cm) e foglie guainanti (in numero di 10)

Particolare del margine apicale di foglia sottoposto ad elaborazione immagine per evidenziarne il carattere.

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Allium ampeloprasum L.

Amaryllidaceae: Aglio delle vigne
Alliste (LE), 80 m, mag 2020
Foto di Quintino Giovanni Manni


Non mancano infine i casi estremi che pur inducendo disorientamento per via dell'aspetto e delle dimensioni si devono intendere inclusi nell'ampio range di variabilità della specie.

[Daniela Longo]

Porto in Irrisolti da conservare essendo novità regionale e dato che non c'è accordo sul taxon

Daniela