Pagina 1 di 1

Viola calcarata L. subsp. cavillieri (W.Becker) Negodi

Inviato: 28 giu 2020, 16:15
da Daniela Longo
Viola cavillieri W. Becker
Violaceae: Viola di Cavillier
Vetta Monte Toraggio, Pigna (IM) 1970 m, giu 2020
Foto di Daniela Longo

Re: Viola cavillieri W. Becker

Inviato: 01 lug 2020, 22:54
da Umberto Ferrando
Ciao Daniela,

capisco la necessità di conformarsi alla Checklist aggiornata... tuttavia mi auguro che la riproposizione con rango specifico di Viola cavillieri W.Becker non si basi su quel che temo ma poggi su una revisione generale del gruppo di Viola calcarata tra Alpi e Appennini... revisione di cui, per ora, non ho trovato traccia alcuna nella bibliografia di Bartolucci & alii... Se così non fosse sarebbe lecita qualche preoccupazione... :congiurati:

Umberto

Re: Viola cavillieri W. Becker

Inviato: 01 lug 2020, 23:09
da Daniela Longo
Ciao Umberto, non mi sono minimamente posta questioni di tipo sistematico. Anche a me piacerebbe vedere un lavoro di revisione complessiva del gruppo calcarata, ma se non ne sei a conoscenza tu evidentemente non esiste...

Nel caso specifico, queste viole in cima al Toraggio le avevo già fotografate 15 anni fa attribuendole a V. calcarata villarsiana. Le foto di 15 anni fa non riprendono le stipole. L'altro giorno le ho riviste e, nonostante avessi entrambe le batterie scariche della macchina fotografica e quindi le foto non sono un gran che, sono riuscita a guardarmele bene e, per la lunghezza relativa dei segmenti delle stipole e per la loro larghezza, direi che siamo nell'ambito di V. calcarata cavillieri o, come si chiama ora, V. cavillieri.

Daniela

Re: Viola cavillieri W. Becker

Inviato: 01 lug 2020, 23:38
da Umberto Ferrando
Ciao Daniela,

ci sono piante identiche anche 2 o 3 Km più a Nord, all'altezza di Porta Bertrand, ossia la sella del crinale Nervia/Roya tra il Pietravecchia e il Monte Ceriana, sono quelle che chiamo "Viola calcarata con stipole a segmento centrale molto lungo"... si differenziano per questo carattere dalle popolazioni della Val Tanarello, in cui prevalgono piante con stipole a segmento centrale sviluppato ma non lunghissimo... in tutte le Alpi Liguri si osserva una situazione a "macchia di leopardo" con stazioni formate esclusivamente o prevalentemente da piante con stipole di un tipo e da piante con stipole dell'altro tipo, salvo la rara ma non eccezionale coesistenza dei due tipi di stipole nella stessa popolazione o perfino sullo stesso esemplare...

La stessa situazione si ripete poi in Appennino Ligure, dove le supposte popolazioni nostrane di Viola ferrarinii Moraldo & Ricceri presentano lo stesso fenomeno... Qualcosa di simile si nota infine anche in Viola bertolonii Pio, tra popolazioni ad est e a ovest del Turchino, ma almeno Viola bertolonii Pio è ben distinta sotto il profilo cariotipico e tutto sommato anche fenotipico...

So che ci sono stati tentativi di usare i flavonoidi come "spia" di possibili flussi genici... uno di questi studi preliminari, non ancora pubblicato, parrebbe indicare che vi siano stati flussi genici tra Viola calcarata L. s.l. e Viola bertolonii Pio, in particolare nelle popolazioni più occidentali di quest'ultima specie.

Se due viole le cui popolazioni distano tra loro diverse decine di chilometri in linea d'aria, potrebbero essersi scambiate materiale genetico, è plausibile che questi scambi siano avvenuti molto più spesso tra popolazioni vicine... senza approfondire questo argomento dubito che si possa arrivare a un inquadramento tassonomico più o meno fondato del gruppo di Viola calcarata... a meno che per definire una certa specie sia sufficiente l'analisi statistica di un solo carattere morfologico e sinceramente, quest'ultimo, mi parrebbe un approccio metodologicamente fragilissimo...

Umberto