Stachys palustris L. - Stregona palustre
Inviato: 30 ago 2009, 23:17
Stachys palustris L.
Sp. Pl.: 580 (1753)
Lamiaceae
Stregona palustre, Deutsch: Sumpf-Ziest
English: Marsh woundwort, Marsh Hedgenettle
Español: Espiga palustre
Français: Épiaire des marais
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta perenne, erbacea, con rizoma sotterraneo orizzontale, fusto eretto tetragono, rossastro, subglabro in basso, peloso nella parte alta, non ramificato a volte ripiegato sotto il peso dell'infiorescenza; altezza 30÷120 cm.
Le foglie sono opposte, le superiori sessili, le inferiori brevemente picciolate, strettamente lanceolate hanno margine dentellato e lievemente ciliato, la pagina superiore appena villosa, nella pagina inferiore i nervi sono villosi; le fiorali sono ridotte a brattee.
I fiori sono riuniti in glomeruli formanti un'infiorescenza spiciforme all'apice del fusto. La corolla bilabiata ha il labbro inferiore più lungo del superiore, è di colore rosa-violaceo screziata.
I frutti sono tetracheni di 2,5 x 2 mm, trigoni, papillosi, di colore castano lucido.
Tipo corologico: Circumbor. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Europa, Asia e Nordamerica.
Eurosiber. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Eurasia.
Habitat: Sponde dei corsi d'acqua lenti, alvei fluviali, paludi, litorali, incolti umidi; 0÷1.300 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Specie simile è Stachys sylvatica - Stregona dei boschi con la quale facilmente si ibrida quando le due specie crescono vicine. Stachys x ambigua Sm. è l'ibrido con caratteri intermedi fra le due.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere dal greco “stáchys” = “spiga”, per la disposizione dei fiori, quello specifico a indicarne l'habitat.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Pianta antispasmodica, emmenagoga; espettorante, emostatica, antisettica, vulneraria, sedativa, tonica.
L'infuso ha proprietà cicatrizzanti, detergenti e antisettiche, giova in presenza di piaghe, ferite, contusioni ed escoriazioni.
Dalla pianta è possibile ricavare una tintura gialla.
In cosmesi utilizzando le sommità fiorite e le foglie in infuso si ottiene un un'ottima lozione per detergere la pelle grassa e seborroica, per schiarirla e per mitigare l'irritazione cutanea dovuta alla couperose.
Le foglie tenere si possono utilizzare in insalata, nelle frittate, entrano in farce, salse, ripieni per paste farcite e nelle zuppe. Anche i tuberi possono essere impiegati in diverse preparazioni culinarie.
Le foglie raccolte in estate ed essiccate, ridotte in polvere, possono essere unite al tabacco da fiuto per aromatizzarlo e aumentarne la capacità starnutatoria.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia.Edagricole, Bologna.
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., 2005. An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi, Roma.
BOWN. D., 1995 . Encyclopaedia of Herbs and their Uses. Dorling Kindersley, London.
IPFI - Index Plantarum Florae Italicae
Scheda realizzata da Marinella Zepigi
Sp. Pl.: 580 (1753)
Lamiaceae
Stregona palustre, Deutsch: Sumpf-Ziest
English: Marsh woundwort, Marsh Hedgenettle
Español: Espiga palustre
Français: Épiaire des marais
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta perenne, erbacea, con rizoma sotterraneo orizzontale, fusto eretto tetragono, rossastro, subglabro in basso, peloso nella parte alta, non ramificato a volte ripiegato sotto il peso dell'infiorescenza; altezza 30÷120 cm.
Le foglie sono opposte, le superiori sessili, le inferiori brevemente picciolate, strettamente lanceolate hanno margine dentellato e lievemente ciliato, la pagina superiore appena villosa, nella pagina inferiore i nervi sono villosi; le fiorali sono ridotte a brattee.
I fiori sono riuniti in glomeruli formanti un'infiorescenza spiciforme all'apice del fusto. La corolla bilabiata ha il labbro inferiore più lungo del superiore, è di colore rosa-violaceo screziata.
I frutti sono tetracheni di 2,5 x 2 mm, trigoni, papillosi, di colore castano lucido.
Tipo corologico: Circumbor. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Europa, Asia e Nordamerica.
Eurosiber. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Eurasia.
Habitat: Sponde dei corsi d'acqua lenti, alvei fluviali, paludi, litorali, incolti umidi; 0÷1.300 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Specie simile è Stachys sylvatica - Stregona dei boschi con la quale facilmente si ibrida quando le due specie crescono vicine. Stachys x ambigua Sm. è l'ibrido con caratteri intermedi fra le due.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere dal greco “stáchys” = “spiga”, per la disposizione dei fiori, quello specifico a indicarne l'habitat.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Pianta antispasmodica, emmenagoga; espettorante, emostatica, antisettica, vulneraria, sedativa, tonica.
L'infuso ha proprietà cicatrizzanti, detergenti e antisettiche, giova in presenza di piaghe, ferite, contusioni ed escoriazioni.
Dalla pianta è possibile ricavare una tintura gialla.
In cosmesi utilizzando le sommità fiorite e le foglie in infuso si ottiene un un'ottima lozione per detergere la pelle grassa e seborroica, per schiarirla e per mitigare l'irritazione cutanea dovuta alla couperose.
Le foglie tenere si possono utilizzare in insalata, nelle frittate, entrano in farce, salse, ripieni per paste farcite e nelle zuppe. Anche i tuberi possono essere impiegati in diverse preparazioni culinarie.
Le foglie raccolte in estate ed essiccate, ridotte in polvere, possono essere unite al tabacco da fiuto per aromatizzarlo e aumentarne la capacità starnutatoria.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia.Edagricole, Bologna.
CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., 2005. An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi, Roma.
BOWN. D., 1995 . Encyclopaedia of Herbs and their Uses. Dorling Kindersley, London.
IPFI - Index Plantarum Florae Italicae
Scheda realizzata da Marinella Zepigi