Sempervivum tectorum L. - Semprevivo dei tetti
Inviato: 03 apr 2008, 21:57
Sempervivum tectorum L.
Sp. Pl.: 464 (1753)
Sempervivum tectorum L. subsp. schottii auct. Fl. Ital., Sempervivum clusianum (Ten.) Ten., Sempervivum tectorum L. subsp. Fl. Ital., Sempervivum tectorum L. subsp. schottii auct. Fl. Ital., Sempervivum tectorum L. subsp. schottii auct. Fl. Ital.
Crassulaceae
Semprevivo maggiore, Semprevivo dei tetti, Deutsch: Dach-Hauswurz
English: Common houseleek
Español: Siempreviva mayor, alcachofera de gatos
Français: Joubarbe des toits
Forma Biologica: Ch succ - Camefite succulente. Piante di ambienti aridi, con gemme perennanti poste a non più di 20 cm dal suolo e con foglie o fusti, o tutti e due, adattati a funzionare da riserve d'acqua.
Descrizione: Pianta erbacea, succulenta, perenne, stolonifera, con foglie costituenti una grande rosetta principale ed altre ai vertici degli stoloni. Foglie basilari verdi o glauche, molto carnose, oblungo-acute od acuminate, mucronate e pungenti all’apice, con margine intero e munito di ciglia ma glabre sulle facce.
Lo scapo fiorifero può raggiungere i 50 cm, è rivestito in tutta la sua lunghezza da foglie analoghe a quelle basilari, ma meno spesse, lanceolate e finemente tomentose sulle due facce.
I fiori ermafroditi, regolari, portati da brevi pedicelli all’ascella di brattee lineari, sono raccolti (fino a 40) in corimbi più o meno compatti che si risolvono in cime scorpioidi ; l'androceo conta stami in numero doppio, più di rado uguale a quello dei petali, per lo più in numero di 13; il gineceo è formato da carpelli liberi, tanti quanti sono i petali e ciascuno è munito di una squama nettarifera semplice o bifida, con numerosi ovuli.
Il frutto è composto da tanti follicoli quanti sono i carpelli, tutti sormontati dallo stilo persistente e con numerosi semi minuti.
Tipo corologico: Orof. S-Europ. - Orofita sud-europea (catene dell'Europa meridionale, dalla Penisola Iberica, Alpi, ai Balcani ed eventualmente Caucaso o Anatolia).
Habitat: Rupi, vecchi muri, pendii e prati aridi e soleggiati
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Sempervivum: dal latino sempre vivo, probabilmente per la resistenza di questa pianta in ambienti ostili e siccitosi, l'epiteto specifico potrebbe derivare sia dalla possibilità di colonizzazione di questa pianta di vecchi muri e tetti di pietra, sia dall'abitudine di piantare sui tetti delle case esemplari di S. tectorum perché si riteneva potesse proteggere dai fulmini.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Le foglie succulente di questa specie e delle congeneri, contengono resina, sostanze tanniche, mucillaggine, acido malico e formico e loro sali di calcio; erano frequentemente usate dalle popolazioni montane per preparare cataplasmi contro le punture di insetti, le ustioni, le ulcerazioni cutanee ed anche ( in infuso), come collirio, contro le infiammazioni congiuntivali. Il succo delle foglie e la loro macerazione avrebbe anche, per uso interno, un’azione rinfrescante ed astringente. In periodi di ristrettezze economiche le rosette giovani di S. erano anche conservate sottaceto per il consumo alimentare.
Note e Curiosità: Molte sono le leggende su questo gruppo di piante, alcune nefaste ed altre più ottimistiche. Si pensava, per esempio, che la sventura avrebbe colpito con un lutto le famiglie alle quali fosse fiorito sul tetto della proprie case per la prima volta il S. t.; di segno positivo invece la credenza per la quale si asseriva che i muti che toccavano questa pianta avrebbero acquisito maggiori capacità nel farsi comprendere.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Scheda realizzata da Giuseppe Trombetti, rivista da Franco Guadagni
Sp. Pl.: 464 (1753)
Sempervivum tectorum L. subsp. schottii auct. Fl. Ital., Sempervivum clusianum (Ten.) Ten., Sempervivum tectorum L. subsp. Fl. Ital., Sempervivum tectorum L. subsp. schottii auct. Fl. Ital., Sempervivum tectorum L. subsp. schottii auct. Fl. Ital.
Crassulaceae
Semprevivo maggiore, Semprevivo dei tetti, Deutsch: Dach-Hauswurz
English: Common houseleek
Español: Siempreviva mayor, alcachofera de gatos
Français: Joubarbe des toits
Forma Biologica: Ch succ - Camefite succulente. Piante di ambienti aridi, con gemme perennanti poste a non più di 20 cm dal suolo e con foglie o fusti, o tutti e due, adattati a funzionare da riserve d'acqua.
Descrizione: Pianta erbacea, succulenta, perenne, stolonifera, con foglie costituenti una grande rosetta principale ed altre ai vertici degli stoloni. Foglie basilari verdi o glauche, molto carnose, oblungo-acute od acuminate, mucronate e pungenti all’apice, con margine intero e munito di ciglia ma glabre sulle facce.
Lo scapo fiorifero può raggiungere i 50 cm, è rivestito in tutta la sua lunghezza da foglie analoghe a quelle basilari, ma meno spesse, lanceolate e finemente tomentose sulle due facce.
I fiori ermafroditi, regolari, portati da brevi pedicelli all’ascella di brattee lineari, sono raccolti (fino a 40) in corimbi più o meno compatti che si risolvono in cime scorpioidi ; l'androceo conta stami in numero doppio, più di rado uguale a quello dei petali, per lo più in numero di 13; il gineceo è formato da carpelli liberi, tanti quanti sono i petali e ciascuno è munito di una squama nettarifera semplice o bifida, con numerosi ovuli.
Il frutto è composto da tanti follicoli quanti sono i carpelli, tutti sormontati dallo stilo persistente e con numerosi semi minuti.
Tipo corologico: Orof. S-Europ. - Orofita sud-europea (catene dell'Europa meridionale, dalla Penisola Iberica, Alpi, ai Balcani ed eventualmente Caucaso o Anatolia).
Habitat: Rupi, vecchi muri, pendii e prati aridi e soleggiati
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Sempervivum: dal latino sempre vivo, probabilmente per la resistenza di questa pianta in ambienti ostili e siccitosi, l'epiteto specifico potrebbe derivare sia dalla possibilità di colonizzazione di questa pianta di vecchi muri e tetti di pietra, sia dall'abitudine di piantare sui tetti delle case esemplari di S. tectorum perché si riteneva potesse proteggere dai fulmini.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Le foglie succulente di questa specie e delle congeneri, contengono resina, sostanze tanniche, mucillaggine, acido malico e formico e loro sali di calcio; erano frequentemente usate dalle popolazioni montane per preparare cataplasmi contro le punture di insetti, le ustioni, le ulcerazioni cutanee ed anche ( in infuso), come collirio, contro le infiammazioni congiuntivali. Il succo delle foglie e la loro macerazione avrebbe anche, per uso interno, un’azione rinfrescante ed astringente. In periodi di ristrettezze economiche le rosette giovani di S. erano anche conservate sottaceto per il consumo alimentare.
Note e Curiosità: Molte sono le leggende su questo gruppo di piante, alcune nefaste ed altre più ottimistiche. Si pensava, per esempio, che la sventura avrebbe colpito con un lutto le famiglie alle quali fosse fiorito sul tetto della proprie case per la prima volta il S. t.; di segno positivo invece la credenza per la quale si asseriva che i muti che toccavano questa pianta avrebbero acquisito maggiori capacità nel farsi comprendere.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Scheda realizzata da Giuseppe Trombetti, rivista da Franco Guadagni