Hibiscus trionum L. - Ibisco vescicoso
Inviato: 02 dic 2011, 13:32
Hibiscus trionum L.
Sp. Pl.: 697 (1753)
Hibiscus africanus Mill., Hibiscus hispidus Mill., Hibiscus ternatus Cav., Hibiscus vesicarius Cav., Ketmia trionum (L.) Scop., Trionum annuum Medik., Trionum trionum (L.) Wooton & Standl., nom. illeg.
Malvaceae
Ibisco vescicoso, Deutsch: Stundeneibisch
English: Flower of an hour
Español: Aurora común, malva vejigosa
Françasi: Ketmie d'Afrique
Forma Biologica: T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta annuale, erbacea, con radice a fittone; fusti eretto-ascendenti, semplici o ramificati alla base, gracili, pelosi e ruvidi per tubercoli. Altezza 20÷40 cm.
Le foglie sono alterne, portate da piccioli pubescenti, stipolate; quelle alla base dei fusti con lamina orbicolare, non lobate, crenate, le superiori palmato-partite in 3÷5 segmenti a loro volta grossolanamente lobati, con apice arrotondato, sono larghe 3÷6 cm; la pagina superiore è ispida, quella inferiore sparsamente irsuta o glabrescente. Le stipole di di 3÷7 mm di lunghezza hanno margine cigliato.
I fiori sono solitari, pentameri, ascellari, disposti su tutta la lunghezza dei rami e del fusto; sono portati da pedicelli pubescenti di 2,5 cm circa (+ lunghi nel frutto); hanno epicalice composto da 12 segmenti lineari, filiformi, cigliati; calice verdastro, campanulato, ovoide, composto da 5 sepali triangolari uniti per la maggior parte della loro lunghezza e percorsi da nervi evidenti. La nervatura che percorre il calice alla base dell'inserimento dei peli è violacea; i lobi del calice sono pubescenti vicino all'apice, glabri nella parte mediana e con spessi peli biancastri alla base vicino al tubo della corolla; il calice appare membranoso e dopo la fioritura rigonfio. La corolla è composta da 5 petali, pubescente all'esterno, per lo più glabra internamente, di colore giallo pallido col centro porpora scuro, dal Ø di 2÷3 cm. Colonna staminale color porpora, antere gialle; ovario supero con stilo allungato, glabro e stimma capitato. I fiori, pur essendo vistosi, si aprono solo per poche ore al mattino e sono presto appassiti.
I frutti sono capsule a 5 valve, oblungo-globose, villose e ispide, nere; contengono semi reniformi di 2 mm, nerastri, ricoperti di peli a forma di squama che conferiscono alla superficie una lucentezza metallico-satinata.
Tipo corologico: Paleotrop. - Paesi della fascia tropicale in Africa ed Asia.
Subtrop. - Paesi della fascia tropicale e temperato-calda.
Habitat: Infestante delle colture irrigue, incolti umidi e fangosi, campi lasciati temporaneamente incolti, vegetazione ruderale, commensale di coltivazioni annuali: grano, barbabietola, soprattutto su suoli argillosi; dal piano sino a 600 m s.l.m.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco "ebisckos", nome indicante una malvacea a fiori grandi.
Note e Curiosità: Neofita, conosciuta in Italia sin dall'inzio del 500; in Lombardia coltivata almeno dal 1531 a Cremona ( Bonali2009).
Principali Fonti
BANFI E. , GALASSO G., 2010. La Flora Esotica Lombarda, Museo di Storia Naturale di Milano, Milano
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
missouriplants.com
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Marinella Zepigi
Sp. Pl.: 697 (1753)
Hibiscus africanus Mill., Hibiscus hispidus Mill., Hibiscus ternatus Cav., Hibiscus vesicarius Cav., Ketmia trionum (L.) Scop., Trionum annuum Medik., Trionum trionum (L.) Wooton & Standl., nom. illeg.
Malvaceae
Ibisco vescicoso, Deutsch: Stundeneibisch
English: Flower of an hour
Español: Aurora común, malva vejigosa
Françasi: Ketmie d'Afrique
Forma Biologica: T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta annuale, erbacea, con radice a fittone; fusti eretto-ascendenti, semplici o ramificati alla base, gracili, pelosi e ruvidi per tubercoli. Altezza 20÷40 cm.
Le foglie sono alterne, portate da piccioli pubescenti, stipolate; quelle alla base dei fusti con lamina orbicolare, non lobate, crenate, le superiori palmato-partite in 3÷5 segmenti a loro volta grossolanamente lobati, con apice arrotondato, sono larghe 3÷6 cm; la pagina superiore è ispida, quella inferiore sparsamente irsuta o glabrescente. Le stipole di di 3÷7 mm di lunghezza hanno margine cigliato.
I fiori sono solitari, pentameri, ascellari, disposti su tutta la lunghezza dei rami e del fusto; sono portati da pedicelli pubescenti di 2,5 cm circa (+ lunghi nel frutto); hanno epicalice composto da 12 segmenti lineari, filiformi, cigliati; calice verdastro, campanulato, ovoide, composto da 5 sepali triangolari uniti per la maggior parte della loro lunghezza e percorsi da nervi evidenti. La nervatura che percorre il calice alla base dell'inserimento dei peli è violacea; i lobi del calice sono pubescenti vicino all'apice, glabri nella parte mediana e con spessi peli biancastri alla base vicino al tubo della corolla; il calice appare membranoso e dopo la fioritura rigonfio. La corolla è composta da 5 petali, pubescente all'esterno, per lo più glabra internamente, di colore giallo pallido col centro porpora scuro, dal Ø di 2÷3 cm. Colonna staminale color porpora, antere gialle; ovario supero con stilo allungato, glabro e stimma capitato. I fiori, pur essendo vistosi, si aprono solo per poche ore al mattino e sono presto appassiti.
I frutti sono capsule a 5 valve, oblungo-globose, villose e ispide, nere; contengono semi reniformi di 2 mm, nerastri, ricoperti di peli a forma di squama che conferiscono alla superficie una lucentezza metallico-satinata.
Tipo corologico: Paleotrop. - Paesi della fascia tropicale in Africa ed Asia.
Subtrop. - Paesi della fascia tropicale e temperato-calda.
Habitat: Infestante delle colture irrigue, incolti umidi e fangosi, campi lasciati temporaneamente incolti, vegetazione ruderale, commensale di coltivazioni annuali: grano, barbabietola, soprattutto su suoli argillosi; dal piano sino a 600 m s.l.m.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco "ebisckos", nome indicante una malvacea a fiori grandi.
Note e Curiosità: Neofita, conosciuta in Italia sin dall'inzio del 500; in Lombardia coltivata almeno dal 1531 a Cremona ( Bonali2009).
Principali Fonti
BANFI E. , GALASSO G., 2010. La Flora Esotica Lombarda, Museo di Storia Naturale di Milano, Milano
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
missouriplants.com
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Marinella Zepigi