Scrophularia trifoliata L. - Scrofularia di Sardegna
Inviato: 20 ago 2015, 17:40
Scrophularia trifoliata L.
Syst. Nat., ed. 10, 2: 1114 (1759)
Scrophulariaceae
Scrofularia di Sardegna, Deutsch: Dreiblättrige Braunwurz
Français: Scrophulaire trifolié
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea perenne, completamente glabra, di odore sgradevole, alta 50-100(200) cm, con radice grossa, fibrosa; fusti robusti, quadrangolari, cavi, non alati.
Foglie opposte, lirato-pennatosette o tripartite a margine grossolanamente dentato, con 3-5 segmenti diseguali, l'apicale (2-5 x 3-8 cm) molto più grande dei laterali, le foglie superiori spesso indivise.
Infiorescenza in cime ascellari formante una lunga pannocchia interrotta tra i nodi, con fiori ermafroditi, zigomorfi, su pedicelli lunghi 2-3 volte il calice.
Calice con 5 lobi arrotondati con il margine intero, largamente bianco-scarioso.
Corolla gamopetala bilabiata, giallo-rossastra, di 15-20 mm, spesso ghiandolosa all'esterno.
Stami 5, inseriti sul tubo corollino, dei quali 4 completamente sviluppati ed il quinto ridotto ad un'appendice sterile al centro del labbro superiore, detta staminodio, ± reniforme.
Il frutto è una capsula setticida biloculare, ovoide-conica, glabra, lungamente acuminata, con valve coriacee; contiene numerosi piccoli semi neri.
Numero cromosomico: 2n=c.84
Tipo corologico: Endem. Sar(-Cor) - Endemica della Sardegna o sardo-corsa
Distribuzione: Endemismo sardo-corso, presente nel nostro territorio in Sardegna e nell'Arcipelago Toscano (Montecristo, Gorgona).
Habitat: Ambienti umidi ombrosi e freschi, luoghi degradati, bordi delle strade, presso sorgenti, da 0 a 1000 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Scrophularia trifoliata L. appartiene al gruppo di S. sambucifolia L., quest'ultima non presente in Italia, entità della Penisola iberica e del Mediterraneo occidentale.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal lat. 'scrophulária', aggettivo di 'scróphula', scrofola, perché si riteneva che le specie del genere guarissero da questa malattia.
L'epiteto specifico dal lat. 'trifoliatus, -a, -u'', a tre foglie.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
Scrophularia trifoliata come tutte le scrofularie contiene saponine, alcaloidi, sali minerali, acido malico, acido cumarico, acido butirrico e palmitico ed ha proprietà cicatrizzanti, vulnerarie, coleretiche, depurative e ipoglicemizzanti. Inoltre è ricca di vitamina C e D. Le scrofularie venivano utilizzate per trattare ustioni, infiammazioni e altre malattie della pelle, applicata come cataplasma per eczemi pruriginosi, psoriasi, rigonfiamenti, piaghe e piccole ferite. A Oliena gli anziani applicavano le foglie riscaldate alla fiamma su pustole e piaghe per il suo potere di guarire le infezioni, da cui il nome 'tirada e sanada' (Tiresana).
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C. - An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005
Congiu, Angelino - Monte Corrasi, Guida alla flora e ai sentieri, Editrice Taphros, Olbia, 2007
Pignatti, S. - Flora d'Italia (vol. II), Edagricole, Bologna, 1982
Tison J.-M. & Foucault B. -'Flora Gallica'. Flore de France, Biotope Éditions, Mèze, 2014
Tutin T.G. et al., 1964-1980. Flora Europaea, Cambridge University Press
Zangheri, P. -flora italica I-II, CEDAM, Padova, 1976
Viola, S. -Piante medicinali e velenose della flora italiana, Istituto Geografico De Agostini, Novara, 1975
Flora di Sardegna
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Anja Michelucci
Syst. Nat., ed. 10, 2: 1114 (1759)
Scrophulariaceae
Scrofularia di Sardegna, Deutsch: Dreiblättrige Braunwurz
Français: Scrophulaire trifolié
Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea perenne, completamente glabra, di odore sgradevole, alta 50-100(200) cm, con radice grossa, fibrosa; fusti robusti, quadrangolari, cavi, non alati.
Foglie opposte, lirato-pennatosette o tripartite a margine grossolanamente dentato, con 3-5 segmenti diseguali, l'apicale (2-5 x 3-8 cm) molto più grande dei laterali, le foglie superiori spesso indivise.
Infiorescenza in cime ascellari formante una lunga pannocchia interrotta tra i nodi, con fiori ermafroditi, zigomorfi, su pedicelli lunghi 2-3 volte il calice.
Calice con 5 lobi arrotondati con il margine intero, largamente bianco-scarioso.
Corolla gamopetala bilabiata, giallo-rossastra, di 15-20 mm, spesso ghiandolosa all'esterno.
Stami 5, inseriti sul tubo corollino, dei quali 4 completamente sviluppati ed il quinto ridotto ad un'appendice sterile al centro del labbro superiore, detta staminodio, ± reniforme.
Il frutto è una capsula setticida biloculare, ovoide-conica, glabra, lungamente acuminata, con valve coriacee; contiene numerosi piccoli semi neri.
Numero cromosomico: 2n=c.84
Tipo corologico: Endem. Sar(-Cor) - Endemica della Sardegna o sardo-corsa
Distribuzione: Endemismo sardo-corso, presente nel nostro territorio in Sardegna e nell'Arcipelago Toscano (Montecristo, Gorgona).
Habitat: Ambienti umidi ombrosi e freschi, luoghi degradati, bordi delle strade, presso sorgenti, da 0 a 1000 m s.l.m.
Sistematica e possibili confusioni: Scrophularia trifoliata L. appartiene al gruppo di S. sambucifolia L., quest'ultima non presente in Italia, entità della Penisola iberica e del Mediterraneo occidentale.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal lat. 'scrophulária', aggettivo di 'scróphula', scrofola, perché si riteneva che le specie del genere guarissero da questa malattia.
L'epiteto specifico dal lat. 'trifoliatus, -a, -u'', a tre foglie.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
Scrophularia trifoliata come tutte le scrofularie contiene saponine, alcaloidi, sali minerali, acido malico, acido cumarico, acido butirrico e palmitico ed ha proprietà cicatrizzanti, vulnerarie, coleretiche, depurative e ipoglicemizzanti. Inoltre è ricca di vitamina C e D. Le scrofularie venivano utilizzate per trattare ustioni, infiammazioni e altre malattie della pelle, applicata come cataplasma per eczemi pruriginosi, psoriasi, rigonfiamenti, piaghe e piccole ferite. A Oliena gli anziani applicavano le foglie riscaldate alla fiamma su pustole e piaghe per il suo potere di guarire le infezioni, da cui il nome 'tirada e sanada' (Tiresana).
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Conti, F.; Abbate, G.; Alessandrini, A.; Blasi, C. - An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi Editori, Roma, 2005
Congiu, Angelino - Monte Corrasi, Guida alla flora e ai sentieri, Editrice Taphros, Olbia, 2007
Pignatti, S. - Flora d'Italia (vol. II), Edagricole, Bologna, 1982
Tison J.-M. & Foucault B. -'Flora Gallica'. Flore de France, Biotope Éditions, Mèze, 2014
Tutin T.G. et al., 1964-1980. Flora Europaea, Cambridge University Press
Zangheri, P. -flora italica I-II, CEDAM, Padova, 1976
Viola, S. -Piante medicinali e velenose della flora italiana, Istituto Geografico De Agostini, Novara, 1975
Flora di Sardegna
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Anja Michelucci