Lilium carniolicum Bernh. ex W.D.J.Koch - Giglio della Carniola
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Lilium carniolicum Bernh. ex W.D.J.Koch - Giglio della Carniola
Lilium carniolicum Bernh. ex W.D.J.Koch
Syn. Fl. Germ. 1: 708 (1837)
Liliaceae
Giglio di Carniola, Deutsch: Krainer Lilie
English: Carniolan lily, golden apple
Français: Lis des Carnioles
Forma Biologica: G bulb - Geofite bulbose. Piante il cui organo perennante è un bulbo da cui, ogni anno, nascono fiori e foglie.
Descrizione: Pianta perenne, alta 30-60 cm, a bulbo ovale e squamoso, con fusto eretto semplice, cilindrico, glabro, fittamente foglioso in basso, meno in alto.
Foglie eretto-patenti alterne sul fusto, semiamplessicauli, lanceolato-lineari, 1-1,5 x 5-8 cm, acute e 7-nervie, superiormente lucide, di sotto con peli bianchi sulle nervature e ciliate al margine.
Fiore unico (raramente 2 o più), pendulo con peduncolo arcuato, a 6 tepali arcuato-riflessi, arancione intenso e punteggiati di scuro presso il centro, larghi 1 cm e lunghi 3-6 cm; 6 stami diritti ad antere aranciate e filamenti verdastri, lunghi 10-11 mm.
Frutto a capsula obovata loculicida con numerosi semi triangolari, appiattiti e alati.
Tipo corologico: Alpino-Illirica - Alpi e Illiria.
Habitat: Prati aridi, pascoli rupestri, pendii rocciosi soleggiati, radure boschive e cespuglieti, sempre su calcare e dolomia. Da 300 a 1200(1900) m.
Sistematica e possibili confusioni: Appartiene ad un gruppo polimorfo, con numerose stirpi diffuse nei Balcani, ex Jugoslavia, Albania e Grecia.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Lilium è il nome attribuito al giglio in genere dai Romani, derivato dalla parola greca "leirion", indicante i gigli bianchi; l'attributo specifico è riferito alla Carniola, regione a sud della catena delle Caravanche corrispondente all'attuale Slovenia nord-occidentale.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
Tutte le specie del genere Lilium possiedono le medesime proprietà medicinali, di cui sono dotati il bulbo ed i tepali fiorali: diuretiche, antiartritiche, emmenagoghe, espettoranti, astringenti, emollienti.
Note e Curiosità: Il naturalista e scrittore latino Plinio (I sec. d.C.) considerava il giglio il fiore più nobile dopo la rosa, ma già in tempi più remoti se ne tessevano le lodi (dalla Bibbia all'epoca minoica), per non parlare delle sue raffigurazioni su affreschi e vasi di Creta.
Nel Rinascimento in quasi tutti i dipinti raffiguranti l'Annunciazione c'era un giglio bianco, considerato simbolo di purezza. Lo stesso fiore fu anche associato a diversi santi (Giuseppe, Domenico, Antonio) nella pittura agiografica dell'epoca.
Nel IX sec. un abate in Germania addirittura ne consigliava l'uso contro il morso dei serpenti velenosi, mescolando il suo succo con vino Falerno.
Il giglio carniolico, ormai rarefatto, forse per l'eccessiva raccolta, si presenta con individui isolati.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
Entità protetta a livello regionale (VEN, FVG)
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
Pignatti S. - Flora d'Italia - 1982 Edagricole
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di) - An annotated checklist of the Italian vascular flora - 2005 Palombi Editori
Mainardis G. - Flora del Parco delle Prealpi giulie - 2005 Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
Scheda realizzata da Silvano Radivo
Syn. Fl. Germ. 1: 708 (1837)
Liliaceae
Giglio di Carniola, Deutsch: Krainer Lilie
English: Carniolan lily, golden apple
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Forma Biologica: G bulb - Geofite bulbose. Piante il cui organo perennante è un bulbo da cui, ogni anno, nascono fiori e foglie.
Descrizione: Pianta perenne, alta 30-60 cm, a bulbo ovale e squamoso, con fusto eretto semplice, cilindrico, glabro, fittamente foglioso in basso, meno in alto.
Foglie eretto-patenti alterne sul fusto, semiamplessicauli, lanceolato-lineari, 1-1,5 x 5-8 cm, acute e 7-nervie, superiormente lucide, di sotto con peli bianchi sulle nervature e ciliate al margine.
Fiore unico (raramente 2 o più), pendulo con peduncolo arcuato, a 6 tepali arcuato-riflessi, arancione intenso e punteggiati di scuro presso il centro, larghi 1 cm e lunghi 3-6 cm; 6 stami diritti ad antere aranciate e filamenti verdastri, lunghi 10-11 mm.
Frutto a capsula obovata loculicida con numerosi semi triangolari, appiattiti e alati.
Tipo corologico: Alpino-Illirica - Alpi e Illiria.
Habitat: Prati aridi, pascoli rupestri, pendii rocciosi soleggiati, radure boschive e cespuglieti, sempre su calcare e dolomia. Da 300 a 1200(1900) m.
Sistematica e possibili confusioni: Appartiene ad un gruppo polimorfo, con numerose stirpi diffuse nei Balcani, ex Jugoslavia, Albania e Grecia.
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Etimologia: Lilium è il nome attribuito al giglio in genere dai Romani, derivato dalla parola greca "leirion", indicante i gigli bianchi; l'attributo specifico è riferito alla Carniola, regione a sud della catena delle Caravanche corrispondente all'attuale Slovenia nord-occidentale.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale
Tutte le specie del genere Lilium possiedono le medesime proprietà medicinali, di cui sono dotati il bulbo ed i tepali fiorali: diuretiche, antiartritiche, emmenagoghe, espettoranti, astringenti, emollienti.
Note e Curiosità: Il naturalista e scrittore latino Plinio (I sec. d.C.) considerava il giglio il fiore più nobile dopo la rosa, ma già in tempi più remoti se ne tessevano le lodi (dalla Bibbia all'epoca minoica), per non parlare delle sue raffigurazioni su affreschi e vasi di Creta.
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Nel IX sec. un abate in Germania addirittura ne consigliava l'uso contro il morso dei serpenti velenosi, mescolando il suo succo con vino Falerno.
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Re: Lilium carniolicum Bernh. ex W.D.J.Koch - Giglio della Carniola
Lilium carniolicum Bernh. ex W.D.J. Koch
Liliaceae: Giglio della Carniola
Taipana(UD),800m,Giu 2008
Foto di Silvano Radivo
Pianta in habitat
Liliaceae: Giglio della Carniola
Taipana(UD),800m,Giu 2008
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Lilium carniolicum Bernh. ex W.D.J. Koch
Liliaceae: Giglio della Carniola
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Fiore in boccio
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Lilium carniolicum Bernh. ex W.D.J. Koch
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Foglie
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Fiore con tepali appena dischiusi
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Fiore con tepali appena dischiusi
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Re: Lilium carniolicum Bernh. ex W.D.J.Koch - Giglio della Carniola
Lilium carniolicum Bernh. ex W.D.J. Koch
Liliaceae: Giglio di Carniola
Monte Canin (UD), ago 2009
Foto di Gianni Dose
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marinella
La libertà è come l'aria, ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare (P. Calamandrei)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
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Re: Lilium carniolicum Bernh. ex W.D.J.Koch - Giglio della Carniola
Lilium carniolicum Bernh. ex W.D.J. Koch
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Re: Lilium carniolicum Bernh. ex W.D.J.Koch - Giglio della Carniola
Lilium carniolicum Bernh. ex W.D.J. Koch
Resia (UD), 1150 m, lug 2013
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IPFI: la rassegna aggiornata della flora italiana
Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani (Dalai Lama)
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Re: Lilium carniolicum Bernh. ex W.D.J.Koch - Giglio della Carniola
Lilium carniolicum Bernh. ex W.D.J. Koch
Montemurlo (PO), set 2010
Foto di Nino Messina
Semi da un esemplare coltivato
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Foto di Nino Messina
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