Ophrys funerea Viv. - Ofride scura
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Ophrys funerea Viv. - Ofride scura
Ophrys funerea Viv.
Fl. Cors. Prodr. 15 (1824)
Ophrys hespera Devillers-Tersch. & Devillers, Ophrys fusca Link subsp. funerea (Viv.) Arcang., Ophrys fusca Link, Ophrys fusca auct. Fl. Ital. p.p., Ophrys zonata Devillers-Tersch. & Devillers
Orchidaceae
Ofride scura, Ofride funerea, Deutsch: Braune Ragwurz
English: Brown bee orchid
Español: Orquídea abeja negra
Français: Ophrys brun
Forma Biologica: G bulb - Geofite bulbose. Piante il cui organo perennante è un bulbo da cui, ogni anno, nascono fiori e foglie.
Descrizione: Pianta perenne, estremamente polimorfa, con fusto eretto, robusto; altezza 10÷30 cm.
Le foglie inferiori larghe e corte, sono disposte a rosetta.
L'infiorescenza è lassa generalmente 2÷8 fiori, di dimensioni variabili; le brattee sono poco più lunghe dell'ovario. Il perigonio è di colore verdino, a volte con sfumature giallastre; i tepali esterni di colore verde chiaro, quelli laterali asimmetrici e ovati, ± patenti, il mediano con apice arrotondato e ripiegato a cappuccio a coprire il ginostemio; tepali interni di colore quasi uguale a quelli esterni, talvolta più scuri e soffusi di bruno-rossiccio, di dimensioni inferiori, stretti e con apice troncato. Labello un po' convesso, trilobo ± allungato, pendente, il lobo mediano + lungo dei laterali e leggermente bilobo, vellutato, villoso e da bruno-rossastro a bruno-nerastro nella metà apicale, nella metà basale glabro, da grigiastro a bluastro, talvolta con macchie e strie più scure.
Nessun Tipo corologico definito
Habitat: Pascoli magri, garighe, incolti, cespuglieti, terreni sassosi, su suolo calcareo, da 0 a 600 m s.l.m..
Sistematica e possibili confusioni: Nel genere Ophrys, le diverse specie hanno un aspetto complessivamente abbastanza simile ed è il labello la parte morfologicamente più rilevante. Il labello ha pigmentazione che richiama la forma di insetti e di ragni; i fiori all'ascella di un brattea, sono pochi e spaziati, ± rivolti dalla medesima parte e distribuiti lungo lo stelo.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome del genere fu fissato da Linneo nel 1737, deriva dal greco "ophrýs"= sopracciglio, forse perché questi fiori venivano utilizzati per ricavarne tinture per sopracciglia e capelli (lo riferisce Plinio), o forse per la forma dei tepali interni, che in alcune specie si presentano stretti e allungati, simili appunto a sopracciglia. Sembra che gli antichi greci usassero questo termine per designare l'intera famiglia delle Orchidacee. Il nome specifico da "fúnus" funerale: perché piante associate al culto dei morti o perché ritenute funeste, o per il colore scuro del labello.
Attenzione: Come tutte le Orchidaceae è protetta dalla Convenzione di Washington.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
PIGNATTI S., Flora d'Italia.Edagricole, Bologna. 1982
Rossi W., 2002 - Orchidee d'Italia. Quad. Cons. Natura, 15, Min. Ambiente - Ist. Naz. Fauna Selvatica.
Royal Botanic Garden, Kew-World checklist
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
The International Plant Names Index (IPNI)
Scheda realizzata da Marinella Zepigi
Fl. Cors. Prodr. 15 (1824)
Ophrys hespera Devillers-Tersch. & Devillers, Ophrys fusca Link subsp. funerea (Viv.) Arcang., Ophrys fusca Link, Ophrys fusca auct. Fl. Ital. p.p., Ophrys zonata Devillers-Tersch. & Devillers
Orchidaceae
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Forma Biologica: G bulb - Geofite bulbose. Piante il cui organo perennante è un bulbo da cui, ogni anno, nascono fiori e foglie.
Descrizione: Pianta perenne, estremamente polimorfa, con fusto eretto, robusto; altezza 10÷30 cm.
Le foglie inferiori larghe e corte, sono disposte a rosetta.
L'infiorescenza è lassa generalmente 2÷8 fiori, di dimensioni variabili; le brattee sono poco più lunghe dell'ovario. Il perigonio è di colore verdino, a volte con sfumature giallastre; i tepali esterni di colore verde chiaro, quelli laterali asimmetrici e ovati, ± patenti, il mediano con apice arrotondato e ripiegato a cappuccio a coprire il ginostemio; tepali interni di colore quasi uguale a quelli esterni, talvolta più scuri e soffusi di bruno-rossiccio, di dimensioni inferiori, stretti e con apice troncato. Labello un po' convesso, trilobo ± allungato, pendente, il lobo mediano + lungo dei laterali e leggermente bilobo, vellutato, villoso e da bruno-rossastro a bruno-nerastro nella metà apicale, nella metà basale glabro, da grigiastro a bluastro, talvolta con macchie e strie più scure.
Nessun Tipo corologico definito
Habitat: Pascoli magri, garighe, incolti, cespuglieti, terreni sassosi, su suolo calcareo, da 0 a 600 m s.l.m..
Sistematica e possibili confusioni: Nel genere Ophrys, le diverse specie hanno un aspetto complessivamente abbastanza simile ed è il labello la parte morfologicamente più rilevante. Il labello ha pigmentazione che richiama la forma di insetti e di ragni; i fiori all'ascella di un brattea, sono pochi e spaziati, ± rivolti dalla medesima parte e distribuiti lungo lo stelo.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere fu fissato da Linneo nel 1737, deriva dal greco "ophrýs"= sopracciglio, forse perché questi fiori venivano utilizzati per ricavarne tinture per sopracciglia e capelli (lo riferisce Plinio), o forse per la forma dei tepali interni, che in alcune specie si presentano stretti e allungati, simili appunto a sopracciglia. Sembra che gli antichi greci usassero questo termine per designare l'intera famiglia delle Orchidacee. Il nome specifico da "fúnus" funerale: perché piante associate al culto dei morti o perché ritenute funeste, o per il colore scuro del labello.
Attenzione: Come tutte le Orchidaceae è protetta dalla Convenzione di Washington.
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Principali Fonti
PIGNATTI S., Flora d'Italia.Edagricole, Bologna. 1982
Rossi W., 2002 - Orchidee d'Italia. Quad. Cons. Natura, 15, Min. Ambiente - Ist. Naz. Fauna Selvatica.
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marinella
Viviamo e solleviamo onde, ma non siamo quasi mai coscienti della scia che ci lasciamo dietro. (Franco Giordana)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
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Re: Ophrys funerea Viv. - Ofride scura
Ophrys funerea Viv.
Appennino Tosco-emiliano, 850 m, mag 2008
Foto di Attilio Marzorati
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Foto di Attilio Marzorati
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marinella
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Re: Ophrys funerea Viv. - Ofride scura
Ophrys funerea Viv.
Corbellino Donceto Travo (PC), 570 m, mag 2008
Foto di Enrico Romani
Corbellino Donceto Travo (PC), 570 m, mag 2008
Foto di Enrico Romani
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Re: Ophrys funerea Viv. - Ofride scura
Ophrys funerea Viv.
Biforca di San Leo (RN), 500 m, mag 2016
Foto di Giancarlo Paganelli
Biforca di San Leo (RN), 500 m, mag 2016
Foto di Giancarlo Paganelli
IPFI: la rassegna aggiornata della flora italiana
Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani (Dalai Lama)
Natura non facit saltus (Linneo)
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Re: Ophrys funerea Viv. - Ofride scura
Ophrys funerea Viv.
Monte Angiano R.N. Canale Monterano (RM), 250 m, apr 2016
Foto di Alberto Manganaro
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Re: Ophrys funerea Viv. - Ofride scura
Ophrys funerea Viv.
Isola d'Elba (LI), 120 m, apr 2010
Foto di Giuliano Frangini
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Re: Ophrys funerea Viv. - Ofride scura
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Re: Ophrys funerea Viv. - Ofride scura
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Corbellino Donceto Travo (PC), 570 m, mag 2008
Foto di Enrico Romani
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